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venerdì 25 novembre 2011

Elogio della Finanzia (che stana gli evasori)

Caro Direttore,
sembra passata un’enormità di tempo dall’ultima lettera di Bückler e non solo in senso letterale. Credo sia doveroso iniziare con un augurio al nuovo governo con la speranza che nei prossimi provvedimenti oltre al rigore e allo sviluppo, un posto sia riservato all’equità. Sono fiducioso.
Alcuni lettori mi hanno inviato mail del tipo <>.
Oggi però le scrivo per fare qualcosa che difficilmente si vede in questo Paese.
Che cosa? Smetterla di occupare parcheggi per invalidi senza averne il diritto?
Smetterla di alzare gli abbaglianti quando c’e’ un posto di blocco?
Smetterla di raccontare barzellette sui carabinieri quando l’unica barzelletta è lo stipendio che percepiscono rispetto al rischio che corrono?
No, niente di tutto questo.
Oggi voglio fare un elogio pubblico.
Un ELOGIO ALLA GUARDIA DI FINANZA.
Ok, lo so che non è usuale. Lo so che ultimamente la difesa delle istituzioni era diventata un optional. Però fra notizie di crisi, debiti, spread, tangenti, sui media spiccano notizie che fanno ben sperare. Leggo. La GDF scopre una maxi evasione a Torino per 100 milioni di euro.
Scoperta dalla GDF un’evasione fiscale per 15 milioni e un'altra per 5 milioni a Bergamo. Imprenditore smascherato dalla GDF di Brescia dichiara di non aver mai pagato tasse da 20 anni. Per non parlare di una coppia di Venezia che dichiarava 6 euro (sì, proprio 6 euro) e la GDF ha scoperto tasse non pagate per 11 milioni di euro.
Capisce, caro Direttore, quando Bückler parla di dichiarazione dei redditi che non corrispondono alla realtà?
Comunque, tornando all’elogio, questi successi della GDF, se da una parte denotano quanto siano radicati certi comportamenti, dall’altra sembrano far intendere che qualcosa si stia muovendo.
Non fosse altro per la reazione di rabbia e non di giustificazione che ha avuto questa volta la maggior parte dei cittadini.
Magari ci sarà ancora qualcuno che di fronte a fatti di questo genere alzi la voce invocando <>, ma in questo caso prendendo spunto dal grande Totò, Bückler risponderebbe: MA MI FACCIA IL PIACERE!!!!

Un caro saluto

Johannes Bückler


Leggi la lettera sul Corriere della Sera

venerdì 18 novembre 2011

Tutto da cambiare !!!

Ciao J.B.,
volevo salutarti dopo un po' che non ti scrivevo.
Volevo ringraziarti, perchè grazie al tuo blog, partendo dall'indagine sull'evasione fiscale e su cosa la genera, ho iniziato una personale indagine sul pianeta Italia per avere opinioni e commenti su questo tema delle tasse, parlando con tutte le categorie di cittadini su questo argomento,vitale e fondamentale per il nostro futuro.
La conclusione mia a riguardo è che in tutte le categorie sociali, anche partendo da motivazioni diverse, piu' o meno legittime, ci sia una totale sfiducia nelle istituzioni.
La gente è restia a pagare perchè ha in cambio servizi e istituzioni che non sono all'altezza di un dignitoso vivere civile, come sarebbe nelle aspettative del cittadino di uno stato europeo moderno.
Giustizia civile lenta e macchinosa che tante volte tutela i malavitosi o da risposte nulle al cittadino avente diritto, mazziato pero' da costi astronomici per avere si ragione legale ma troppe volte nulla di ciò che gli spetta e per cui ha fatto causa.
Ordine pubblico che non garantisce più una vita serena al cittadino comune, turbato da notizie di tanta delinquenza, scippi, violenze, furti, truffe, disagi nella vita di tutti i giorni per troppa immigrazione e troppa gente che senza lavorare deve comunque vivere.
Un mondo del lavoro che è regolato da enti come sindacati, confindustria, confartigianato, etc,etc,che non sono altro che altri costi e balzelli sulla pelle dei lavoratori, senza voglia o volontà di dialogo costruttivo per innovare o migliorare regolamenti e meccanismi vecchi di secoli, non più adatti a rispondere alle attuali esigenze di una societa' moderna.
Forze dell'ordine impotenti, il cui lavoro viene deriso da leggi che non danno severità e certezza di pena per chi compie reati o per i delinquenti che non hanno nessuna paura o remora di compierli perchè tanto il giorno dopo un giudice li tira fuori, giudice o avvocati che non amministrano giustizia per i cittadini ma amministrano business per la categoria, perché i criminali fuori in fretta generano altri reati e opportunità di cause remunerate per loro!!!
Tribunali con tempi biblici per i cittadini che aspettano risposte da una giustizia viziata da tante norme burocratiche che dicono tante volte tutto e il contrario di tutto, perche' cosi' una causa tra sentenza e ricorsi dura anni, generando lauti guadagni per avvocati e giudici, perche' 10 udienze per uno stesso caso generano 10 compensi, con disgusto per il cittadino che aspetta risposte rapide e risolutive.
Sanità che oggi ha costi tali che per tutti,a bbienti o meno, è diventato un lusso ammalarsi e il servizio pubblico ha tempi di risposta alle esigenze dell'ammalato rispetto al privato a pagamento, anche dieci volte superiori.
Scuole tante volte non all'altezza, vecchie nelle strutture, negli strumenti di formazione e nelle materie d'insegnamento, incapaci di formare cittadini preparati ad affrontare al top le attuali esigenze di un mercato del lavoro globale.
Istituzioni e apparati pubblici faraonici con costi inaccettabili e che più che per rispondere alle necessita' dei cittadini hanno avuto e hanno funzione di premiare consenso elettorale e in ottica voto e mantenimento privilegi.
Come sai la mia opinione, non sempre condivisa da chi mi ascolta o legge, è che non esiste destra e sinistra o centro nei nostri politici che ci rappresentano, ma sono stati tutti appartenenti a una casta che vive in un mondo dorato fuori da ogni logica e che gode di immeritati compensi e privilegi a fronte di un lavoro tante volte inesistente o nullo per dare risposte concrete ai problemi dell'Italia.
E per mantenere questi loro benefici si generano prelievi nelle tasche del cittadino che generano disgusto e insofferenza contro le istituzioni, perche' tasse che non portano benefici alla collettività ma servono a pagare follie di pochi, aggravando un bilancio pubblico sempre più in deficit !
Ma di ridurre o ridimensionare questi privilegi o costi, nessuno dei colori politici legifera.
La logica è sempre la stessa, per accontentare tutti meglio non fare nulla!!!
Cosi' i problemi restano senza soluzione, politici capaci solo di parlare, parole e solo parole!!!
Per cambiare, per provare a risolvere, ci vuole potere decisionale, avendo la consapevolezza che non tutti accetteranno, ma deve valere il bene comune del cittadino italiano non la salvaguardia dell'orticello di pochi.
Credimi J.B.,non serve cambiare governo, bisogna cambiare tutto il resto, il governo che ne nascerà dopo, sara' sicuramente all'altezza di dare risposte concrete ai problemi.
Ciao

Un Bückler padano

mercoledì 16 novembre 2011

Dubbi su nuovo governo

Buona sera signor J.B.,
da sempre predico che per risolvere la crisi e risollevare l'Italia ci vuole una medicina d'urto che non è facile da digerire e difficilmente attuabile in una democrazia come la nostra,d ove accontentare tutti significa non fare nulla!!! Oggi la situazione è cosi' drammatica che ci vuole operatività, ci vuole un generale ci vuole un tribunale militare ,solo questa sarebbe la strada giusta, tutto il resto, cioe' il dover accontentare tutti porta ripeto al nulla,questo è alla luce del sole!!
Invece uno che dica ..cosi' è che vi piaccia o no, per il bene di tutti non salvaguardiamo nessun orticello, questo sarebbe il massimo per noi e i nostri figli e il futuro del nostro paese!!
La democrazia ha dei grossi limiti, perche' ha creato privilegi a una casta che li salvaguardia a spese di tutti.
Certezza di pena poi, sarebbe il secondo deterrente anti crimine e anti evasione, oggi l'impunita' che si è creata su tutta la filiera della giustizia sia penale che amministrativa che fiscale ha reso ridicolo il nostro paese.
Che poi, come succede oggi, che un delinquente fino a 5.000 euro di furto o truffa può essere rilasciato subito perchè, con la scusa tribunali e carceri intasati, il dolo viene considerato lieve e non giudicabile, capisci che di fatto il diritto non esiste piu'.
Sulla ventilata possibilita' dell'uso dei cassaintegrati a fini sociali poi capisci che i sindacati e le associazioni di categoria sono difensori di privilegi anacronistici che ci affossano, ma tutti tollerano.
Il mio odio per le banche è che hanno sperperato i nostri capitali, quelli che ci avevano derubato legalmente con il cambio lira-euro, mentre ai grossi gruppi di cui erano parte integrante nei consigli amministrazione con lo stesso cambio avevano raddoppiato i capitali!!!
Una punto da 10 milioni il giorno dopo era 10.000 euro, esattamente il doppio, ma i tuoi soldi in conto 10 milioni erano stati cambiati in 5.000 euro !!!
Eppure non contente le banche hanno giocato e sperperato in borsa virtuale, prestato soldi a imprenditori tecnologici di finanza virtuale e ora, perso tutto, presentano il conto salato a noi, con aumento di costi di spread insostenibili per recuperare la loro redditivita'!!
Di prestiti e finanziamenti anti crisi per gli imprenditori che avevano fatto investimenti a lungo termine che oggi sono insostenibili con un mercato fermo, nessuno ne parla o nessuno prende provvedimenti certi!!!e tutti tacciono!!!
Che impotenza!! Siamo tutti destinati a fallire, io compreso.

Bückler nostalgico

martedì 15 novembre 2011

Facile teorema fiscale

Caro Buckler,
ieri, festeggiando San Martino in una trattoria dei colli asolani, in quattro parenti, da poveracci, ho fatto una scoperta che non esito a definire sensazionale: quando ho versato una banconota da 50 Euro per pagarne 49, la signora mi ha restituito dal cassetto 1 Euro con un sorriso accattivante.
Io, che sono un testardo, ho continuato a guardarla con aria interrogativa, ma non mi capiva. Ho dovuto chiedere: non mi fa lo scontrino fiscale?
La signora, con l’aria di dire che una giustificazione c’era, mi disse che doveva farmi una ricevuta a mano. E me la fece. E se non avesse trovato me non l’avrebbe fatta.
Poi ce ne siamo andati e io in macchina pensavo: ma la signora, per servirci insaccati, sottaceti, formaggi , avrà pure dovuto comprarla quella roba.
E se nessuno chiedesse lo scontrino fiscale, come farebbe con tutte le fatture di acquisto?
Si troverebbe forse a fine anno con un volume di acquisti e nessuna vendita?
Con il risultato di presentare una dichiarazione in passivo? Aaaah, allora ho capito: non avrebbe presentato alcuna dichiarazione.
E come fare allora per chiudere un esercizio in passivo senza dirlo a nessuno? Semplice: basta comprare senza fattura. Ma allora vuol dire che se tutti chiedessero lo scontrino, la signora dovrebbe comprare sempre con fattura.
Ma allora questa è la regola generale: chi vende con fattura (o scontrino fiscale) deve comprare con fattura. E forse questo vale anche per il gelataio, per la pizzeria, per la bottega di scampoli, per la bottega di ferramenta.
Allora vuol dire che siamo di fronte alla conferma del principio: chi vende tutto regolare, deve comprare tutto regolare, sennò i suoi incassi diventano tutti utile netto e con le tasse si mette male.
Ma allora abbiamo scoperto una regola generale: tutti i dettaglianti, se vendono regolare, debbono comprare regolare!
Consegue che tutti i grossisti, se i dettaglianti acquistano regolare, dovranno a loro volta comprare regolare, e così via, risalendo la catena commerciale, fino ai venditori di materia prima e di beni strumentali (arredamenti, macchine, affitti)
Ma non basta: se uno vende tutto regolare, deve tenere in regola anche la commessa o il ragazzo che serve in bottega, poiché diversamente dovrebbe pagarlo con il suo reddito netto da tasse, che sarebbe una rovina.
Allora vuol dire che la vendita regolare garantisce anche la regolarità dei rapporti di lavoro, dal livello del dettagliante, risalendo la catena commerciale fino ai livelli superiori.
Mi pare nasca un teorema: se lo Stato controllasse solo le vendite al dettaglio, potrebbe stare quasi tranquillo sul rischio di evasione a monte.
Ma allora non si capisce perché mai lo Stato ha mandato indenne il consumatore finale dall’obbligo di ricevere lo scontrino fiscale.
Forse lo Stato non ha capito questo teorema così elementare che ho impostato io senza tanto sapere di economia e di matematica.

Giorgio Pellegatti di Cittadella (Pd)