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sabato 1 luglio 2023

NON ESISTONO PICCOLI EROI

È possibile riuscire a emozionare in 280 caratteri il pubblico di Twitter, un social che costringe di fatto a essere sintetici e concisi nel condividere fatti e notizie? La risposta è sì, assolutamente. A tutti piacciono le storie.
Da qui è nata l'idea di Johannes Bückler di plasmare una piccola Spoon River, in cui a prevalere sono le emozioni e i sentimenti. 
Il successo di Johannes Bückler ha superato la “bolla” di Twitter per entrare nelle case degli italiani con le sue prime tre antologie di vite altrui per People, uscite a gennaio e novembre 2020 e intitolate Non esistono piccole storie e Non esistono piccole donne. Poi nel 2021 Non esistono piccoli campioni e nel 2022 Dialoghi col passato. E oggi Non esistono piccoli eroi. 

Ogni libro di Johannes Bückler si costruisce su una domanda: quali sono i campioni, quali le donne, quali sono le storie su cui vale la pena soffermarsi per coltivare la propria memoria e non perdersi? Questo volume non fa differenza. Chi sono, oggi, gli eroi? La risposta è presto detta: persone normali, capaci di gesti straordinari. Contro il nazifascismo, contro la mafia, contro ogni discriminazione, per il bene degli ultimi e di tutti. Uomini e donne che la vita e la Storia hanno sottoposto a prove durissime e che a queste prove hanno risposto con forza d'animo, coraggio, senso della giustizia. Come David e Perla Szumiraj, che si conobbero ad Auschwitz, e lì si innamorarono, per perdersi e poi ritrovarsi dopo la prigionia. Come Renato Caccioppoli, che sfidò il regime con la sua ironia. Ciuto Brandini e Joe Hill, due nomi centrali nella lotta operaia e nella storia del sindacalismo. Catia Cucchi, la cui vita è stata dilaniata dall’attentato di matrice mafiosa di via Palestro. Spesso vittime, talvolta dimenticate, ma che hanno fatto la differenza. Come le protagoniste e i protagonisti della Resistenza – e stavolta l’autore ha riservato un intero capitolo all’esperienza bergamasca, riportando i tragici fatti di Petosino, Cornalba e di Nese.

E poi tanti, tanti altri nomi. Accomunati tra loro forse da un aspetto: la consapevolezza delle forme che il male sa assumere, e l’incapacità di arrendersi a quel male, perché in cuor loro vi era impressa l’immagine di un’alternativa.

Ancora una volta, Bückler ci presenta questi autoritratti. Li dispone in fila, restituisce la voce a chi l'ha perduta, affinché le lettrici e i lettori possano ascoltare e apprendere da queste vite e dalle scelte che le hanno rese immortali.