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lunedì 27 ottobre 2014

E lo chiamavano governare (10)


Novembre 1985

Alla vigilia della finanziaria ‘86 qualcuno prova a mettere un freno alla spesa pubblica. Mario Segni (con Bassanini e Battaglia) ha proposto una modifica del regolamento del Senato. Prima della discussione, dice, approviamo un articolo che recita: “Si fissa l’indebitamento dello Stato a Lire: xxxxxxxx”. In pratica fissiamo il buco annuale così che qualsiasi modifica possa essere bocciata nell’eventualità che la spesa sia senza copertura. Buonanotte. Il Presidente del Senato. Amintore Fanfani, ha bocciato la proposta perché “ciò precluderebbe la libertà dei singoli parlamentari”. (libertà di che???)

5 dicembre 
La Finanziaria è ancora in alto mare. In Senato sono cominciate le votazioni sugli articoli e probabilmente ci sarà un’altra sedute notturna. Ci sono novità per le tariffe ferroviarie. Niente aumento del 20% degli abbonamenti (come proposto dal governo art. 10 comma 18) per studenti e lavoratori.

6 dicembre 
Governo battuto al Senato. Seduta sospesa, poi ripresa e poi ancora sospesa.
Ho la vaga impressione che la Finanziaria non vedrà la luce entro la fine dell’anno. Il Governo ha cercato di porre rimedio ai tagli bocciati in aula e per recuperare risorse ha puntato su un intervento nuovo, anzi nuovissimo. Un intervento mai pensato prima: l’aumento della benzina (via, stavo scherzando). Con un decreto a sorpresa la benzina passa da 1.305 a 1.400 Lire. D’altronde se il Senato boccia tagli per 1.700 miliardi da qualche parte bisogna pure andare a recuperarli.
L’Assemblea ha bocciato (a scrutinio segreto) anche l’art. 27. Quello che istituisce le “fasce di povertà”. In pratica i redditi minimi che servono a riequilibrare esenzioni, ticket e assegni familiari. Altri 2.000 miliardi da trovare. E vai.

7 dicembre 
Niente seduta notturna. Tutti a casa. Ormai il Governo si sta preparando all’esercizio provvisorio. Difficile che la Finanziaria possa essere approvata entro fine anno. Ma il problema a questo punto non sono tanto i tempi, quanto i contenuti. Ormai la Finanziaria è stata troppo modificata. Anzi, è stata completamente rattoppata.

9 dicembre 
Al Senato la Finanziaria è stata approvata, ma ormai l’esercizio provvisorio è scontato. Il passaggio alla Camera modificherà certamente il testo e quindi sarà inevitabile un ritorno al Senato.

20 gennaio 1986 
Mancano pochi giorni per evitare un altro mese di esercizio provvisorio. Esercizio, giusto ricordare, che ci costa 200 miliardi per ogni mese. In ballo c’è anche qualcosa di molto importante. Per la prima volta nella Sanità si sta cercando di porre rimedio all’invasione della politica. Per carità, niente di eccezionale. Anche perché, se nei consigli di amministrazione stanno per arrivare i tecnici, i politici si sono inventati gli “uffici di direzione”. Perché, dicono, chi meglio di un politico può avere un ruolo di indirizzo nel gestire un ospedale, acquistare attrezzature, sottoporre i cittadini a visite ed esami. (Certo, come no)

22 gennaio
Il Governo è andato sotto sull’art. 4, quello che riguarda la scuola. L’aumento delle tasse universitarie (200 miliardi che servivano per finanziarie al ricerca) non è passato. Comunisti, missini, indipendenti di sinistra, assenze e qualche decina di franchi tiratori. Ora sì che il Governo è costretto a porre la fiducia. Questo non eviterà l’esercizio provvisorio anche a febbraio. Il testo dovrà tornare alla Camera.

24 gennaio 
Altra giornata nera al Senato. Nel pomeriggio la maggioranza è andata sotto 3 volte. Hanno approvato senza problemi (con il voto di maggioranza e opposizione) solo il ripristino degli sconti ferroviari agli ex deputati. E’ stata bocciata invece la proposta del ministro Falcucci che mirava a ridurre le spese razionalizzando le supplenze nelle scuole. La motivazione è che “questo genere di cose le devono decidere le parti sociali, non il Governo”. (E quando mai????) Comunque si pensava di contenere il deficit a 110.000 miliardi, ma dopo tutte queste modifiche, si prevede un aumento di 1.000 miliardi.

28 gennaio 
Craxi ha pensato alle dimissioni, ma poi è prevalso lo spirito di servizio (chiamiamolo così). Si andrà avanti a colpi di fiducia. Ormai il tetto del deficit di 110.000 miliardi è saltato.
Grazie al ritardo e alle concessione fatte al Pci. Chi parla di 1.000, chi di 3.000 miliardi in più. Ma non è finita.

8 febbraio 
L’incubo alla Camera è finito. Si torna al Senato. Di questo passo l’esercizio provvisorio continuerà a marzo e, nel caso, saranno 600 i miliardi buttati. 

21 febbraio 
Dopo altri giorni di sofferenza la Finanziaria torna alla Camera. E il Governo va subito sotto. Due emendamenti del Pci sull’Iperf e altri 3.000 miliardi da trovare.

27 febbraio 
Evitato il terzo mese di esercizio provvisorio. La Camera ha approvato la Finanziaria. Sfondato di 2.000 miliardi il deficit previsto a 110.000 miliardi.

Quattro mesi di profonde polemiche, scontri, rovesciamenti di alleanze e voti di fiducia a raffica. 400 miliardi in più di spesa per 2 mesi di esercizio provvisorio. Ma tutti contenti. Soprattutto quei parlamentari che, col voto segreto e le assenze, hanno fatto passare a Craxi dei brutti momenti.

Per la cronaca i nomi degli assenti che contribuirono a mettere sotto continuamente il Governo furono pubblicati. Erano tutti parlamentari che non avevano avuto una poltrona (ministro, segretario, sottosegretario ecc.) nella formazione del Governo Craxi. Avevano covato per due anni e mezzo la vendetta e l'avevano ottenuta. Per futura memoria. Perché in politica, la sedia (o meglio la poltrona) viene sempre prima di tutto.

Johannes Bückler

P.S Ricordate la riforma della Sanità che doveva eliminare la politica dalle Usl? Non passò. La proposta di Degan che prevedeva di scegliere i direttori per “avviso pubblico” da uno speciale comitato (esperti scelti con sorteggio) non piacque a nessuno. Certo, forse non era la scelta migliore, una via di mezzo da una scelta politica e un concorso, ma era sempre meglio di niente. Contrari si sono schierati i democristiani, i socialisti e i comunisti. La gestione delle Usl rimarrà saldamente in mano ai partiti. In commissione per la Dc l’On. Maria Pia Garavaglia. Che, come sempre accade in questi casi, fu premiata anni dopo diventando ministro della Sanità.

Al prossimo assalto alla diligenza…

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L'enorme debito pubblico che abbiamo (e che blocca il Paese), non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

E lo chiamavano governare. (1) (2) 3 (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

martedì 22 luglio 2014

E lo chiamavano governare (8)


Aprile 1985
Per vincere le elezioni serve una cosa sola: non badare a spese.

Ma è mai possibile che ogni volta che si avvicinano delle elezioni (di qualsiasi genere) inizia l’assalto alla diligenza? Questi sono disposti a tutto pur di ottenere l’approvazione rapida di una legge per il proprio tornaconto elettorale.
Il socialista calabrese Salvatore Frasca ha minacciato uno sciopero della fame se non verrà presa in considerazione la sua proposta di legge. Non ha nemmeno dovuto faticare molto visto che ha saltato solo un pasto (in realtà è pure stato beccato a rimpinzarsi di panini prima di iniziare lo sciopero). Oggi al Senato sono arrivati dalla Camera provvedimenti che fanno rizzare i capelli. (Non si può andare avanti così, con questi sprechi di denaro pubblico).
Aumenti degli organici ANAS, aumenti ai pensionati, tutti veicoli di voti. Certo, a volte si esagera.
Il Senato (fortuna che esiste una seconda lettura altrimenti...) ha appena rimandato alla Camera una legge che prevedeva di rendere stabili 100.000 dipendenti precari delle USL.
Quando si esagera si esagera.
Come hanno rimandato indietro la legge che pretendeva di fare entrare in ruolo, senza concorso, non solo decine di migliaia d’infermieri e medici, ma pure i primari (e vai..).
Ma nella stessa legge c'erano norme anche più sorprendenti. Per i policlinici napoletani era previsto di far passare in organico 8.000 medici e 6.000 infermieri.
Calcolando che per gli stessi ospedali sono previsti non più di 2.200 pazienti, significava avere (compresi quelli esistenti) 14 tra medici e infermieri per ogni paziente.
E ricordate gli aumenti degli organici dell’ANAS? Beh, è tutto scritto e deciso. Salvo naturalmente le coperture.
Nessun problema. Il governo un modo l’ha trovato (sedetevi, se non l’avete ancora fatto). La somma per coprire l’aumento di organico “sarà prelevata dal fondo stanziato per compensare le oscillazioni dei cambi per i prestiti che l’ANAS fa all’estero”. Domanda: “Ma sicuri che il dollaro scenderà”. Risposta di un rappresentante del governo : “ Dovrebbe…almeno speriamo”. Già, almeno speriamo. (ma si possono fare provvedimenti in questo modo?)
E che dire della copertura di tutti gli aumenti previsti per i pensionati. Questa è difficile (appoggiatevi bene e fate un bel respiro).
Dunque, vediamo. Io aumento le pensioni (e fin qui), quindi automaticamente aumenterà l’entrata Irpef (e anche qui) perciò con questo maggior gettito copriamo l’aumento delle pensioni (Ma porc…).
Domanda: “Ma questo non è mai successo nella storia repubblicana. Considerare una maggiore entrata come copertura di spesa è da matti. E poi tre mesi fa nella finanziaria c’era proprio il divieto di fare questo tipo di operazioni”. Nessuna risposta. Silenzio. Tutto votato. E avanti.
Se ancora qualcuno non è svenuto si starà chiedendo: ma quanto c’è costato il pranzo dell’Onorevole Frasca col suo sciopero della fame? Beh, nemmeno tanto per i tempi. Solo 3.300 miliardi alla Calabria per pagare lo stipendio a 30.000 addetti al rimboschimento. Tranquilli, non c’era solo quello. C'era anche la richiesta di “un idoneo collegamento aereo tra la piana di Sibari e l’aeroporto di Lamezia Terme”. Effettivamente, come si fa a percorrere 200 Km di strada al giorno d’oggi.
Ora pensate una parolaccia. Quella che volete.

Johannes Buckler 

Questi sprechi di denaro pubblico erano vizi antichi. E' possibile assegnare un Oscar a questo modo di governare? Direi di sì, e riconoscere il premio, senza ombra di essere smentiti, alla senatrice democristiana Falcucci.
Quando era sottosegretario alla Pubblica Amministrazione riuscì a far approvare una sanatoria per i precari della scuola media che prevedeva una spesa di 31 miliardi e 200 milioni.
Alla fine ne servirono 1.580 di miliardi (ci aveva quasi preso, via).
Da allora la Camera ha istituito un premio: il Falcuccino d’oro, riservato a chi sballa di più la previsione di spesa.
Che successe alla Falcucci dopo quella figuraccia? Quello che accadeva sempre quando qualcuno gettava soldi pubblici (e portava voti) : fu promossa ministro.

Al prossimo assalto alla diligenza…

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L'enorme debito pubblico che abbiamo (che blocca il Paese) non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

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