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mercoledì 15 gennaio 2014

Buckler e la lettera della BCE.


L’amico Guido Pandini, con riferimento alla lettera della BCE del 5 agosto 2011 che ho riportato su Twitter, mi ha scritto “Ma solo a me appare irritante che una coppia di banchieri decidano delle politiche di uno stato democratico e sovrano?”


Ecco la risposta.

Facciamo un passo indietro.
Venerdì 5 agosto 2011 (giorno stesso della lettera), e a borse chiuse, Berlusconi e Tremonti convocano una conferenza stampa per spiegare una manovra straordinaria per l'Italia. A seguito di questa conferenza stampa, i giornali iniziano a parlare di una lettera segreta della Bce inviata al governo italiano.
La lettera conterrebbe alcune misure da adottare per frenare la drammatica crisi delle borse europee e il forte ampliamento dello spread.

Diciamo che mi sarei aspettato una sollevazione popolare per conoscere il contenuto di quella lettera.
Invece, niente. Forse troppo impegnati, in quel periodo, sulle intercettazioni del bunga bunga.

Come faccio sempre in questi casi, sono andato alla fonte. Essendo a conoscenza della possibilità di visionare i documenti (BCE/2004/3 in fondo alla pagina), ho richiesto una copia della lettera alla stessa BCE.
(Per la cronaca ci aveva provato anche Andrea D'Ambra (presidente dell'associazione Generazione attiva, anche lui senza successo)
Leggi qua :  >>>>>

Detto che nella lettera della BCE ci sono molte cose condivisibili, mi sarei aspettato comunque dal nostro governo una risposta decisa. Siamo o non siamo un Paese sovrano? Invece anche lì niente (e sentire oggi questi personaggi dire che bisognerebbe battere i pugni in Europa…).
Quello che non si conosce è la conclusione dell’ultima email che Buckler ha inviato a Trichet. Questa:
Leggi qua: >>>>>
Comunque grazie per le indicazioni di merito, ma in questo Paese il contenuto delle manovre, al momento, è ancora compito del nostro Parlamento”.

P.S. La lettera di Buckler sul Corriere è del 26 settembre 2011. Tre giorni dopo fu pubblicata dal Corriere della Sera quella della BCE.
Leggi Corriere >>>>> Leggi qua la lettera della BCE : >>>>> 


Johannes Bückler

La DECISIONE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA del 4 marzo 2004 relativa all'accesso del pubblico ai documenti della Banca centrale europea (BCE/2004/3)
Leggi qua : >>>>>


martedì 14 febbraio 2012

Evasione fiscale e risorse.


Caro Johannes Buckler,
non c’è persona di buon senso che non si auguri il pieno successo del governo presieduto dal Sen. prof. Mario Monti nell’immane compito di rimettere ordine nei conti, abbattere il debito pubblico e aumentare significativamente la crescita con il parallelo abbassamento del considerevole numero dei disoccupati.
Ma – tu lo sai - non ci sono alternative: per riuscire in tale impresa ciclopica occorrono risorse. Bisogna cioè che tutti paghino le tasse e che quindi evasione ed elusione vengano ridotte ai minimi termini.
Ho letto il tuo libro e mi rendo conto che non è un compito facile ove si pensi, per cominciare, alla resistenza opposta dalle varie corporazioni (farmacisti, tassisti, notai, avvocati, benzinai, commercialisti, gestori di litorali demaniali, ecc. ecc.) che si ostinano a voler mantenere inalterate le loro posizioni di effettivo privilegio, bloccando di fatto l’inserimento di forze giovanili nel circuito produttivo.
Ma non è tutto.
C’è anche la burocrazia che soffoca lo sviluppo, così come c’è la malavita organizzata – a livello periferico e ai livelli alti dei pacchetti azionari - che non è da meno.
Ma non è ancora tutto.
Una delle più diffuse e cospicue aree di evasione – tu, Johannes, sai anche questo – è quella che scorre in tutti i rivoli delle attività quotidiane.
Che si faccia una ristrutturazione edilizia, una causa civile o penale, un intervento medico/chirurgico, una protesi a pagamento, si richieda una prestazione ad un idraulico, a un elettricista, a un tappezziere e così via dicendo, la domanda che, all’atto del pagamento, ci si sente invariabilmente rivolgere è sempre la stessa: “Le serve la ricevuta?”
Tu resti interdetto e non rispondi, ma quello incalza: “Perché se vuole la ricevuta il prezzo è tot, se invece non le serve il prezzo diminuisce del 21%”.
E’ chiaro che occorre un altissimo senso del dovere per pretendere la ricevuta. Ma non dobbiamo nasconderci dietro un dito.
Dobbiamo ragionevolmente ammettere che di fronte a cifre che ognuno giudica di qualche interesse, la tentazione di rifiutare la ricevuta è fortissima e diffusissima.
E quindi, considerata in scala, l’evasione assume proporzioni inimmaginabili. (Apro una parentesi per domandarmi perché mai le ricevute delle varie prestazioni non possano venire dedotte in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi. Tu, Buckler, me lo sai dire?).
Mi sovviene in questo istante che vi è un settore che non è neppure sfiorato o quasi dall’idea di rilasciare lo scontrino fiscale: è quello dei mercatini itineranti, la cui cifra d’affari annua è stata calcolata, pensa, in circa 15 miliardi e l’evasione in proporzione.
Ma si potrebbe continuare.
Di fronte a un panorama tanto affollato di soggetti potenzialmente inclini all’evasione e al godimento di privilegi e dunque agguerrito, sembrerebbe naturale – a malincuore, credimi – nutrire qualche incertezza sulla positiva riuscita dell’impresa del governo.
Invece ad esso noi tutti dobbiamo fare non soltanto gli auguri di pieno successo, ma incitarlo a proseguire nei suoi sforzi e ad estendere i provvedimenti ad altre categorie provviste di sostanze e di privilegi.

Lorenzo Milanesi

Lettera pubblicata sul Corriere della Sera domenica 12 febbraio 2012.

sabato 10 dicembre 2011

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
quest'anno la tua festa non potrà, per tante famiglie e imprese, essere la stessa di sempre, ma sara' vissuta con tanta malinconia dentro.
I motivi li conosci, questa crisi senza fine non lascia spazio all'allegria.
Festeggeremo ma con tanta paura di cosa accadrà nel prossimo anno e nel nostro prossimo futuro.
Non voglio rinunciare comunque ad esprimerti i miei desideri e le mie aspettative di doni per questo Natale.
Il mio primo desiderio sarebbe che tu entrassi nei cuori di chi ci governa, di chi ci comanda e che li convincessi a commissariare le banche, imponendo regole rigide e trasparenti di condizioni anti-crisi a supporto aziende e famiglie.
I baroni che dirigono il mondo economico-finanziario, oggi contano più delle istituzioni politiche nazionali .
Sono liberi di applicare le commissioni e gli spread che vogliono a piacere, senza alcun controllo da parte delle autorità, perche' loro sono sopra le autorità.
Ci stanno massacrando con costi sempre crescenti, inventando commissioni nuove ogni giorno, stanno mettendo in ginocchio famiglie e aziende in un momento in cui, invece, dovrebbero bloccare i costi, fermare alla solo quota interessi il pagamento di mutui e finanziamenti vari per almeno i prossimi 3 anni, per permettere a tante famiglie e aziende di alzare la testa e avere speranza di sopravvivere oltre a questa crisi che sta devastando la liquidità a tutti.
Il secondo desiderio che ti esprimo è che mi piacerebbe, domattina, svegliarmi in un paese diverso, dove la massa enorme di denaro che noi privati e aziende con le tasse continuamente travasiamo al nostro Paese, trasformandolo così in denaro pubblico da usare per il bene e il fabbisogno di tutti noi, non venisse in gran parte dissolto in mille sprechi di mala gestione e privilegi, ma venisse interamente utilizzato per il buon funzionamento di tutti i comparti della nostra Italia.
Vorrei che tu facessi ragionare i politici ora preposti al nostro salvataggio economico, facessi loro capire che se si vuole rilanciare l'economia uno sforzo lo deve fare per primo la politica dando esempio di austerità e di tagli di costi assurdi e non giustificati, abbassando le tasse, così da incentivare i consumi che a loro volta danno slancio alle produzioni industriali e commerciali e artigianali.
Caro Babbo Natale vorrei che tu facessi capire loro che è troppo facile trovare risorse aumentando le tasse e rincarando i carburanti e non tagliando sprechi, perchè cosi' togliamo quel poco di reddito che serve per garantire una decorosa vita a tante troppe famiglie e aziende.
Abbiamo il costo del lavoro tra i più alti in europa e gli stipendi netti tra i più bassi in europa, con tante famiglie che non arrivano a fine mese e alle quali perfino una visita medica per un figlio diventa un lusso.
Il terzo desiderio, caro Babbo Natale, è quello che tu convincessi il tesoriere che paga gli stipendi al capo dello Stato e a tutti i senatori e deputati,c onsiglieri regionali e provinciali, di pagare con 12 mesi di ritardo, media nazionale dei ritardi dei pagamenti da parte dello Stato.
Sarebbe un regalo grandioso a tutta l'Italia che lavora e produce e ha rapporti con le pubbliche amministrazioni e sta aspettando pagamenti o rimborsi che non arrivano mai.
Sarebbe un'opera buona di riflessione per chi ci governa, cosi' capirebbero cosa prova una famiglia e un'azienda ad aspettare.
Un grazie anticipato se ci fai questo regalo, anche perchè cosa vuoi che sappiano i nostri politici pagati con stipendi a peso d'oro dei problemi delle famiglie e delle aziende per far fronte alle mille spese di gestione di ogni mese?
Il quarto regalo che ti chiederei, anche se un po' audace come richiesta, è che tirassi le orecchie e non poco al ministro della giustizia, ai magistrati, a chi detta le regole dei tribunali, dove il cittadino onesto è sempre più spesso perdente come soddisfazione e i delinquenti sempre piu' spesso assolti e subito a piede libero.
Caro babbo Natale ti raccomando, fà capire loro il malcontento dei cittadini e delle imprese nei confronti di uno stato che non tutela, fai capire la delusione delle forze dell'ordine, sfiduciate da leggi che assolvono i delinquenti,d ove ci sono i distinguo sul rubare, fino a 5.000 euro non sarebbe punibile, oltre punibile, dove per chi truffa ci sono parametri di pena o assoluzione piena.
Caro Babbo Natale, stiamo discutendo di Europa, perche' tanti stranieri fanno razzie in Italia e non a casa loro?
Risposta scontata, a casa loro la galera è senza chiavi di uscita e certezza di pena, qui in Italia invece la giustizia è un optional a discrezione dei magistrati.
Trova tu il modo di far capire questo a questi funzionari della giustizia, magari facendoli cadere in qualche truffa o furterello con scasso o scippo o assegno a vuoto o fallimento.
Fai loro toccare con mano che la giustizia deve essere amministrata in modo più severo e con certezza di pena in uno stato di diritto.
Il quinto regalo che ti chiederei è che riformassi il sistema fiscale, dando le stesse regole immediatamente a tutta l'Europa, cosi' da ripartire insieme con le stesse imposizioni uguali per tutti i cittadini e imprese europee.
Tutti indistintamente, privati e imprese, la possibilità di avere partita doppia e di portare a detrazione l'Iva pagata, così da combattere l'evasione fiscale.
Oggi in Italia la il fisco non stana mai l'evasore sconosciuto, ma colpisce con imposte dirette e indirette tutti i lavoratori e le imprese note, quelle che cercano di rispettare le regole e che danno lavoro consentendo a tante famiglie una vita decorosa.
Il risanamento dell'economia in Italia parte anche attraverso una maggiore privatizzazione del lavoro, portando nel settore pubblico le stesse regole di produttività ed efficenza che regolano il lavoro privato.
Concludo sperando che tu Babbo Natale suggerisca alla Befana di seppellire sotto il carbone
(ardente) tutti quelli che ci hanno portato in questa condizione.

Un Buckler propositivo

domenica 9 ottobre 2011

La conta degli yacht e la verità di chi paga le tasse

Caro Direttore,
dopo l’iniziale indignazione causata dalle lettere di Bückler tutto è ritornato alla normalità. Il tema della lotta all’evasione si è già praticamente spento. Il 93,8% dell’Irpef è pagata dai lavoratori dipendenti e pensionati? E che sarà mai. Dai, in fondo è giusto che in ogni manovra si vada a prelevare i soldi dove ci sono, cioè ai poveri. Siamo uno dei dieci paesi più ricchi al mondo, ma il 50% vive con 1250 euro lorde al mese? Bazzecole. Solo lo 0,17 dei contribuenti dichiara un reddito superiore ai 200.000 euro? Quisquilie. Solo 2.700 italiani superano il milione di reddito? Suvvia, facciamoci una risata, non sarà mica la fine del mondo.
Di fronte a numeri, a cifre che identificano chiaramente che in questo Paese molti stanno barando qualcuno però si è prodigato a spiegarci che l’evasione, prima di combatterla, va spiegata e compresa. Accidenti. Eppure Bückler, il cittadino che non capisce, qualche certezza l’aveva, così non vale. Aveva la certezza che pagare le tasse fosse una questione di giustizia ed equità, un obbligo in un Paese civile, il rispetto dell’art. 53 della Costituzione, invece è qualcosa di molto più complicato e, noi, che le tasse le paghiamo, oggi sappiamo che siamo solo una massa d’ignoranti cui va spiegato tutto. Siamo talmente ignoranti da non capire che molte aziende sarebbero costrette a chiudere pagando le tasse. Di quelle costrette a chiudere a causa di una concorrenza sleale? Ah dimenticavo, noi non capiamo.
Altri si sono subito prodigati a informarci (giustamente vista la nostra ignoranza) che gli evasori in barca (o in yacht) non esistono. Che in fondo le 233 navi da diporto oltre i 24 metri, le 2600 tra i 18 e i 24 metri, le 12.900 imbarcazioni tra i 12 e i 18 metri e le altre decine di migliaia sotto i 18 metri sono state acquistate prevalentemente da lavoratori e pensionati che rinunciano a qualche loro piccolo vizio pur di non farsi mancare la barca. Giuro, questa è vera.
Qualcun altro invece si è affrettato a farci capire (che teneri) che in fondo non pagare le tasse, non è un furto, poiché si tratta di denaro il quale, in assenza del cosiddetto "ladro" (cioè l'evasore), non esisterebbe nemmeno. Che giuridicamente non lo è perché è lo Stato che sottrae soldi non di sua proprietà e non viceversa. Maledizione. E noi poveri pagatori che pensavamo che il furto fosse nell’utilizzare strade, scuole, ospedali, e tutti i servizi offerti dallo Stato, senza pagarli. Ignoranti che siamo.
Vuol vedere, caro direttore, che un domani (è solo un’ipotesi naturalmente) ci verranno pure a dire che la ripresa del Paese, che lo sviluppo è possibile solo grazie ad un bel condono tombale? Certo, noi poveri ignoranti mica lo potremmo capire. O meglio, vista la necessità di recuperare consenso in poco tempo da parte di qualcuno, questa forse la capiremmo benissimo.

Un caro saluto

Johannes Bückler

P.S. Nel frattempo dal salone nautico di Genova arriva la notizia che la barca e lo yacht andranno via come il pane, nonostante la crisi. Poiché in Italia solo 11.500 persone dichiarano sopra i 500.000 euro, aspetto che qualcuno mi spieghi anche questa.

Corriere della Sera  settembre 2011 - Leggi >>>>>

sabato 1 ottobre 2011

La lettera segreta (ora non più) della BCE


Cari Buckler,
meglio tardi che mai. Finalmente conosciamo il contenuto della famigerata lettera inviata dalla BCE al nostro governo ai primi di agosto (della serie, mai una volta che nella cassetta della posta ci sia qualcosa di buono).
Strana la coincidenza della pubblicazione subito dopo la lettera di Buckler al Corriere del 26 settembre "Se la BCE non svela la sua missiva - Leggi qua >>>>>".
Non importa. Quello che conta è che sia stata pubblicata e a quanto sembra i mercati non sono crollati, vero Trichet?
Da cittadino che non capisce continuo a chiedermi che bisogno c’era, da parte del Governatore della Banca d’Italia, d'andare a Francoforte per spedire e firmare una lettera segreta al suo Governo. Mi ricorda certi comportamenti condominiali per cui si manda una lettera all’amministratore per comunicare qualcosa all’inquilino di fronte. Suonare il campanello e dirglielo in faccia, no eh? Va beh. Nell’era della globalizzazione, della comunicazione globale, della conoscenza interplanetaria noi italiani ci dobbiamo anche barcamenare tra lobby sotterranee, P2, P3, P4 e lettere segrete. E’ come se in un Paese una persona fosse costretta a scrivere lettere firmandosi con uno pseudonimo per esprimere liberamente le proprie idee e avere visibilità. Non sarebbe un Paese normale. Appunto.

Torniamo alla lettera. Non essendo un economista mi sento titolato a parlare di manovre, pareggi di bilancio e quant’altro. (se questa qualcuno non la capisce giuro che vengo lì).

Ho qualche dubbio su alcune richieste. Ridurre il costo dei dipendenti pubblici? Di tutti indistintamente senza guardare il merito? E’ giusto? Dei dirigenti sicuramente, visti i risultati. Possibilità di licenziare? Negli Stati Uniti nemmeno esiste un contratto nazionale. Le cose vanno forse meglio?
Non so, ma tagliamo corto. Voglio scrivere anch’io una lettera (ormai mi sono montato la testa, lo so) al nostro governo.

“Caro Primo Ministro (il caro non è riferito a quanto ci sta costando, giuro), qualche milione d'italiani ha discusso della situazione e ritiene essenziali le seguenti misure:

1. Un impegno costante per ridurre e combattere l’evasione fiscale che sottrae allo Stato 120 miliardi l’anno e la promessa immediata di abbassare il carico fiscale su dipendenti, pensionati e imprese.

2. L’impegno a eliminare la corruzione che ci costa 60 miliardi l’anno.

3. L’immediata eliminazione di tutti i privilegi della classe politica. La riduzione dei costi della stessa politica, cancellazione di prebende e vitalizi vari. (lo so questo punto è già più difficile)

4. Reintegrare in ogni decisione politica termini ormai desueti come giustizia ed equità, meritocrazia e correttezza.

Noi italiani confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.

Con quella poca considerazione che ormai ci resta ( e non per colpa nostra)

Johannes Buckler e qualche milione d’italiani.”

Cari Buckler, non so come reagirebbero le piazze finanziarie all’immediata attuazione di questa lettera. So però come reagirebbero molti di voi. Noi cittadini veniamo ancora prima dei mercati, vero?

Johannes Bückler

P.S. Un invito al futuro Presidente della BCE. La prossima volta che deve dirci qualcosa ci faccia la cortesia: suoni il campanello di fronte e ci informi direttamente. Grazie.

Leggi qua la lettera inviata dalla BCE >>>>>