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domenica 9 ottobre 2011

La conta degli yacht e la verità di chi paga le tasse

Caro Direttore,
dopo l’iniziale indignazione causata dalle lettere di Bückler tutto è ritornato alla normalità. Il tema della lotta all’evasione si è già praticamente spento. Il 93,8% dell’Irpef è pagata dai lavoratori dipendenti e pensionati? E che sarà mai. Dai, in fondo è giusto che in ogni manovra si vada a prelevare i soldi dove ci sono, cioè ai poveri. Siamo uno dei dieci paesi più ricchi al mondo, ma il 50% vive con 1250 euro lorde al mese? Bazzecole. Solo lo 0,17 dei contribuenti dichiara un reddito superiore ai 200.000 euro? Quisquilie. Solo 2.700 italiani superano il milione di reddito? Suvvia, facciamoci una risata, non sarà mica la fine del mondo.
Di fronte a numeri, a cifre che identificano chiaramente che in questo Paese molti stanno barando qualcuno però si è prodigato a spiegarci che l’evasione, prima di combatterla, va spiegata e compresa. Accidenti. Eppure Bückler, il cittadino che non capisce, qualche certezza l’aveva, così non vale. Aveva la certezza che pagare le tasse fosse una questione di giustizia ed equità, un obbligo in un Paese civile, il rispetto dell’art. 53 della Costituzione, invece è qualcosa di molto più complicato e, noi, che le tasse le paghiamo, oggi sappiamo che siamo solo una massa d’ignoranti cui va spiegato tutto. Siamo talmente ignoranti da non capire che molte aziende sarebbero costrette a chiudere pagando le tasse. Di quelle costrette a chiudere a causa di una concorrenza sleale? Ah dimenticavo, noi non capiamo.
Altri si sono subito prodigati a informarci (giustamente vista la nostra ignoranza) che gli evasori in barca (o in yacht) non esistono. Che in fondo le 233 navi da diporto oltre i 24 metri, le 2600 tra i 18 e i 24 metri, le 12.900 imbarcazioni tra i 12 e i 18 metri e le altre decine di migliaia sotto i 18 metri sono state acquistate prevalentemente da lavoratori e pensionati che rinunciano a qualche loro piccolo vizio pur di non farsi mancare la barca. Giuro, questa è vera.
Qualcun altro invece si è affrettato a farci capire (che teneri) che in fondo non pagare le tasse, non è un furto, poiché si tratta di denaro il quale, in assenza del cosiddetto "ladro" (cioè l'evasore), non esisterebbe nemmeno. Che giuridicamente non lo è perché è lo Stato che sottrae soldi non di sua proprietà e non viceversa. Maledizione. E noi poveri pagatori che pensavamo che il furto fosse nell’utilizzare strade, scuole, ospedali, e tutti i servizi offerti dallo Stato, senza pagarli. Ignoranti che siamo.
Vuol vedere, caro direttore, che un domani (è solo un’ipotesi naturalmente) ci verranno pure a dire che la ripresa del Paese, che lo sviluppo è possibile solo grazie ad un bel condono tombale? Certo, noi poveri ignoranti mica lo potremmo capire. O meglio, vista la necessità di recuperare consenso in poco tempo da parte di qualcuno, questa forse la capiremmo benissimo.

Un caro saluto

Johannes Bückler

P.S. Nel frattempo dal salone nautico di Genova arriva la notizia che la barca e lo yacht andranno via come il pane, nonostante la crisi. Poiché in Italia solo 11.500 persone dichiarano sopra i 500.000 euro, aspetto che qualcuno mi spieghi anche questa.

Leggi la lettera sul Corriere della Sera

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