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domenica 4 agosto 2013

IMU e redditi.

Signor Johannes buonasera.
Le scriviamo per portarLa a conoscenza della nostra situazione, non senza rassegnarLe tutta la rabbia e il disgusto per il trattamento da veri e propri sudditi che il sistema fiscale italiano ci riserva.

Siamo due fratelli che abbiamo pochi anni orsono ereditato un'antico complesso immobiliare appartenente alla nostra famiglia da oltre due secoli.
A metà degli anni '80 i nostri parenti, al fine di poter continuare a mantenere il bene, decisero di assoggettarlo al vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, considerando conveniente tale scelta, che offriva la possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per tale ipotesi.
Fino a due anni fa, la scelta non pareva errata, in quanto i tanti obblighi ed oneri che detto vincolo ha determinato erano tutto sommato proporzionali ai benefici fiscali ottenuti, in primis l'esenzione totale sia dall'ICI sia dalle imposte per i redditi correlati a questa proprietà.
Sennonché, l'introduzione dell'IMU e la contestuale eliminazione anche dell'esenzione per i redditi ha reso sconveniente la scelta operata a suo tempo.
Ora, infatti, noi due fratelli - l'uno con normali redditi da lavoro dipendente e l'altro addirittura disoccupato ormai da un anno - ci troviamo travolti dall'Idra fiscale, che in un colpo solo ci ha impoveriti in misura irreparabile: in sintesi, tra IMU e IRPEF, dobbiamo sostenere il pagamento per imposte annue pari a circa 15.000 euro, questo per il puro e semplice fatto di essere proprietari di un bene che - ancor più nel contesto attuale - non è commercialmente appetibile ed è fonte di continue spese di manutenzione.

Qui non intendiamo certo sostenere che non dovessimo partecipare ai sacrifici che tanti italiani come noi stanno sopportando, ma uno Stato serio ed equo avrebbe dovuto effettuare una valutazione accurata, distinguendo tra immobili e immobili, e soprattutto analizzando il complessivo patrimonio degli interessati, ivi compresi i redditi di lavoro, i depositi bancari, le altre proprietà immobiliari e quelle mobiliari. Si è preferito - come al solito - fare un'operazione a tappeto, con grande spregio verso le tante famiglie che, come la nostra, con enormi sacrifici e senza grandi risorse hanno contribuito a conservare e preservare quel patrimonio artistico costituito dalle ville e dai castelli capillarmente distribuito nella nostra povera Italia.
Se non interverranno modifiche migliorative a questa spaventosa tassazione, nel giro di un anno/un anno e mezzo noi non saremo più in grado di proseguire nel pagamento di imposte così alte, con la conseguente immediata vanificazione dei tanti sacrifici sopportati dalla nostra famiglia negli anni passati (ristrutturazioni effettuate attraverso l'utilizzo delle liquidazioni di una vita di lavoro, di un mutuo ad hoc e delle poche disponibilità liquide) e con il conseguente deterioramento del bene vincolato.
Rimettiamo a Lei ogni ulteriore riflessione e commento.
A noi resta una sola parola, che indirizziamo a tutta la classe politica italiana, a vario titolo comunque responsabile o corresponsabile: VERGOGNA!
Cordialmente.

Angelo e Laura Rognoni

giovedì 11 luglio 2013

Le tasse sulla casa (per chi le paga) e i redditi da rilanciare.

Caro Direttore,
“analizza i fatti, e parla con i dati”. E allora parliamo con i dati per quanto riguarda l’IMU.
Un quarto delle abitazioni principali è risultato esente dall’imposta.
Sul restante il 36,4% ha pagato meno di 100 euro, e meno di 200 euro il 62,05.
Il 30% del totale è stato versato dal 6,8% dei proprietari pagando più di 600 euro.
Cosa ne esce analizzando questi dati. Che pensare di rilanciare i consumi eliminando questa imposta è perlomeno curioso.
Buckler è una persona discretamente agiata.
I soldi risparmiati dall’IMU finirebbero in un aumento dei suoi consumi? Assolutamente no, e per un motivo semplice.
Chi è agiato o discretamente agiato i suoi consumi non li ha mai ridotti.
Magari gli sprechi, che è diverso, ma non i consumi.
Se si vuole veramente rilanciare i consumi esiste una sola soluzione: mettere qualche soldo in più nelle tasche di chi non riesce a spendere da tempo.
Chi è precario, chi ha perso un lavoro, insomma, chi è in difficoltà.
Magari togliendoli a chi ha costruito il suo patrimonio immobiliare con redditi “esenti” da imposte, quello sì.
Persone che difficilmente hanno evitato di pagare l’Imu stante che i redditi li puoi nascondere, ma gli immobili è un tantino più difficile.
E vuoi vedere che…

Un caro saluto

Johannes Bückler

11 Luglio 2013 Corriere della Sera - Vedi qui >>>>>

giovedì 1 novembre 2012

Pretendiamo trasparenza.


Caro Direttore,
le vicende della Regione Lazio e della Regione Lombardia (quando si tratta di corruzione e malcostume l’Unità d’Italia è fatta da tempo) hanno evidenziato un grave stato di alterazione politica e morale.
Giusta l’indignazione da parte dei cittadini e sacrosanta la richiesta di maggior trasparenza.
Infatti. Detto, fatto.
A Treviglio metà del consiglio comunale si rifiuta di pubblicare i propri redditi.
Che sia un dovere morale verso i cittadini, prima ancora di essere un obbligo di legge, poco importa.
E che qualcuno non osi pensare che la motivazione possa ricondurre al fatto di essere quasi tutti delle Partite Iva.
In un Paese dove l’80% delle tasse le pagano pensionati e lavoratori dipendenti a chi verrebbe in mente questa idea così sgangherata (sich!).
Di fronte all’incapacità (da parte dei nostri rappresentanti) di capire quanto siano lontani ormai dalla realtà, cosa possiamo fare noi cittadini?
Con l’avvicinarsi delle elezioni (regionali e politiche) quali mezzi possiamo mettere in campo per scegliere nel modo migliore i futuri rappresentanti?
Seppur auspicabile, comprendo che sarebbe troppo chiedere per una volta di non votare in base all’ideologia, ma in base alla capacità del politico (qualunque esso sia) di risolvere i problemi.
Ma pretendere una totale trasparenza, quella sì.
Chiediamo quindi a ogni candidato di mettere on-line (prima delle elezioni e durante tutto l’eventuale mandato) tutta la propria situazione patrimoniale.
Redditi, (comprensivi di agrari, fabbricati, lavoro dipendente e assimilati).
Diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri.
Azioni di società o quote di partecipazione. L’esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società.
Inoltre. L’elenco di tutte le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale.
Nessuno deve aver paura di uscire allo scoperto rendendo pubblico ciò che ha guadagnato onestamente.
Nel caso qualcuno non fosse disponibile nessun problema.
Non faremo altro che votarlo immantinente senza aspettare le elezioni: ci mettiamo una croce sopra e chi si è visto si è visto.
Una volta eletti chiediamo loro di pubblicare presenze, svolgimento dei lavori, stipendi, emolumenti, consulenze, risultati.
Facciamo almeno questa cosa semplice.
Pretendiamo maggior trasparenza.
Diversamente, è inutile affannarci a cercare i veri colpevoli di un certo tipo di politica.
Per trovarli basterebbe poco.
Un po’ di onestà e soprattutto uno specchio.
Un caro saluto
Johannes Bückler

31 ottobre 2012 - Corriere della Sra - Bergamo -



lunedì 20 agosto 2012

Contro l'evasione un fisco amico. Ma si tolgano i beni ai furbetti.


Caro Direttore,
esattamente un anno fa la prima di una serie di lettere con cui Bückler ha cercato di scuotere tutti sul problema dell’evasione fiscale.
Diciamo che visti i precedenti l’anno non è passato inutilmente.
E’ stato introdotto un limite all’uso del contante (ancora troppo alto se pensiamo ai 60 miliardi di corruzione) e finalmente c’è la possibilità di incrociare dati, banche comprese. Si poteva fare di più.
Per esempio non si può lasciare i controlli sull’ultimo atto della filiera (leggi scontrini) e poco sulle fasi intermedie.
Per l’ennesima volta non si è preso in considerazione quel benedetto contrasto d’interessi.
Per mesi si è parlato di un accordo con la Svizzera per tassare i capitali detenuti illegalmente in territorio elvetico da cittadini italiani.
Siamo alle fasi finali (almeno sembra e sperando che nel frattempo i capitali non abbiano cambiato destinazione), ma si vocifera di un’aliquota del 25% (bassa) e mi chiedo perché con certi personaggi abbiamo sempre il braccino corto.
Si sono visti, quelli sì, molti blitz.
Per carità, sono efficaci, ma non riusciranno mai riportare l’evasione in un ambito fisiologico.
Quindi? Sia chiaro: se bastasse qualche ora di educazione civica Bückler sarebbe l’uomo più felice del mondo.
Ma l’evasione è a un livello così alto e radicato che c’è un solo rimedio in tempi brevi (perché di tempo ne rimane poco): via studi di settore, redditometri e spesometri vari.
Semplifichiamo e da oggi io Fisco mi fido di te.
Non è forse un “volto più umano” quello auspicato da tutti?
Ma a una condizione: se mi accorgo che fai il “furbetto” quando vi è sproporzione fra reddito e disponibilità di beni, devi provarne la legittima provenienza, altrimenti i beni vengono confiscati.
Se evadi il fisco, devi vivere in base al reddito dichiarato.
Credo che in questo modo si comincerebbero a vedere redditi credibili.
Sarebbe il Fisco dal volto amico degli altri Paesi, portato spesso come esempio da imitare, dimenticando però (che sbadati) che lì se ti beccano a fare il furbo di “volto amico” rimane ben poco.
In attesa (speriamo non vana) accontentiamoci dell’unico vero cambiamento avvenuto in questo anno: la gente per bene si è stancata e ha smesso di ammirare i disonesti.
E questo, per tutti i Bückler, è già molto.
Un caro saluto
Johannes Bückler

Corriere della Sera 14 agosto 2012.

mercoledì 1 febbraio 2012

In difesa di un vip presunto evasore.

Caro Johannes,
Il Bückler pensiero, come lo intendo io, deve essere intellettualmente integerrimo. Mi sento, pertanto, di spezzare una lancia a favore del "povero" Laurenti, messo alla gogna per una presunta evasione Irap.
A dire il vero, l'informazione principale che gira nei media riguarda il sequestro nei suoi confronti, da parte di Equitalia, di alcuni immobili di considerevole valore, giusta "reazione" al mancato pagamento di debiti (per Irap) sanciti da sentenza di Commissione Tributaria.
Vorrei sottolineare che c'e evasione e evasione: nel caso in commento, i redditi sono dichiarati, tutto avviene alla luce del sole, ma il contribuente ritiene di non dovere l'Irap, trattandosi di attivita' (per Laurenti, artistica) svolta in modo squisitamente personale, senza il supporto di alcuna autonoma organizzazione.
Segnalo che il mitico Fiorello, dopo essere stato soccombente davanti al giudice di merito, ha ottenuto ragione in Cassazione, siamo nel 2008, proprio per questione analoga.
In questo clima di giusta caccia agli evasori totali, ai vari furbetti del quartierino, e' opportuno mantenere lucidità.
Il problema vero potrebbe essere quello se il nostro Laurenti abbia dichiarato nel tempo redditi di livello tale da consentirgli la costituzione di un patrimonio di cosi' significativa entità.
Se così non fosse, mi auguro la massima severità dal Fisco.
I Bückler, pero', capiscono e rispettano la differenza.

Saluti a tutti.

Samuel Adams

mercoledì 7 dicembre 2011

MONTI E L'EVASIONE FISCALE

C’è un articoletto di Ivo Caizzi, sul Corriere di ieri, (che potete leggere qui), che rappresenta la delusione per i provvedimenti del Governo Monti di fronte all’evasione fiscale. Gli ho scritto per esprimere il mio consenso e qui riporto la mia lettera:
Condivido i contenuti del Suo articolo apparso sul Corriere di oggi. Anch’io mi sarei atteso misure più incisive contro l’evasione fiscale.
E mi dolgo per la mancata adozione di misure efficaci ed energiche.
Ne cito alcune:
1) Insegnamento dei principi fiscali nelle scuole medie inferiori e superiori, non solo per formare una coscienza sociale, ma anche per la mera conoscenza tecnica dei meccanismi che governano la fiscalità (Lo Stato non ha mai ritenuto utile spiegare al popolo a che serve lo scontrino fiscale e il popolo sovente lo lascia sul banco dell’esercente come non lo riguardasse).
2) Confronto dei redditi percepiti dal soggetto fiscale negli ultimi 10 anni con il valore dei beni acquisiti nello stesso arco temporale.
3) Contrastare la diffusa tendenza, da parte di artigiani e prestatori d’opera, a fatturare ad aziende (per raggiungere la congruità agli studi di settore) le prestazioni sulle quali i privati non hanno accettato il carico dell’iva, con gravissimo danno per l’Erario. (il fenomeno sarà più acuto prossimamente con l’elevazione delle aliquote iva).
4) Imporre alle compagnie di assicurazione che il risarcimento di danni avvenga sulla base non di semplici preventivi, ma di regolari fatture.
5) inviare guardie della finanza in borghese presso esercizi, in incognita, per constatare la tendenza ad omettere lo scontrino fiscale;
6) Rendere il cittadino corresponsabile (e quindi sanzionabile) per il mancato ricevimento dello scontrino o ricevuta fiscale.
Potrei andare oltre. Sono piuttosto scettico sul fatto che i limiti di tracciamento dei pagamenti rappresenti un freno all’evasione.
Vorrei proprio vedere l’idraulico costretto a fare fattura solo per paura che il cliente privato lo paghi con bonifico!!! Pia illusione.
Mi stupisco del Prof. Monti e dei suoi collaboratori.
Intanto mia sorella proprio oggi ha pagato l’oculista in nero (120 Euro) solo perché l’oculista non aveva la segretaria a compilare la ricevuta e solo perché mia sorella non ha avuto il coraggio di chiederla.
Probabile che tutti i clienti dell’oculista se ne siano venuti oggi senza ricevuta!
Intanto proprio due mesi or sono l’edile che ha fatto un lavoro di alcune migliaia di Euro sul mio condominio, ha preteso il pagamento in denaro contante e da molti aspetti del fatto, ho ben capito (da ex amministrativo) che non ha alcuna intenzione di contabilizzare la copia del documento fattura che ci ha rilasciato (e noi l’iva l’abbiamo pagata).
Caro Signor Caizzi, siamo molto lontani.
A volte, non potendo credere che i vari Tremonti, Befera, Monti e chi altro siano degli emeriti imbecilli (in quanto forniti di titoli e curricula), debbano inevitabilmente essere ispirati da valori che non sono quelli giusti.
La ringrazio se ha letto e La saluto cordialmente.

Giorgio Pellegatti / Cittadella (PD), un Bückler