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martedì 22 luglio 2014

E lo chiamavano governare (8)


Aprile 1985
Per vincere le elezioni serve una cosa sola: non badare a spese.

Ma è mai possibile che ogni volta che si avvicinano delle elezioni (di qualsiasi genere) inizia l’assalto alla diligenza? Questi sono disposti a tutto pur di ottenere l’approvazione rapida di una legge per il proprio tornaconto elettorale.
Il socialista calabrese Salvatore Frasca ha minacciato uno sciopero della fame se non verrà presa in considerazione la sua proposta di legge. Non ha nemmeno dovuto faticare molto visto che ha saltato solo un pasto (in realtà è pure stato beccato a rimpinzarsi di panini prima di iniziare lo sciopero). Oggi al Senato sono arrivati dalla Camera provvedimenti che fanno rizzare i capelli. (Non si può andare avanti così, con questi sprechi di denaro pubblico).
Aumenti degli organici ANAS, aumenti ai pensionati, tutti veicoli di voti. Certo, a volte si esagera.
Il Senato (fortuna che esiste una seconda lettura altrimenti...) ha appena rimandato alla Camera una legge che prevedeva di rendere stabili 100.000 dipendenti precari delle USL.
Quando si esagera si esagera.
Come hanno rimandato indietro la legge che pretendeva di fare entrare in ruolo, senza concorso, non solo decine di migliaia d’infermieri e medici, ma pure i primari (e vai..).
Ma nella stessa legge c'erano norme anche più sorprendenti. Per i policlinici napoletani era previsto di far passare in organico 8.000 medici e 6.000 infermieri.
Calcolando che per gli stessi ospedali sono previsti non più di 2.200 pazienti, significava avere (compresi quelli esistenti) 14 tra medici e infermieri per ogni paziente.
E ricordate gli aumenti degli organici dell’ANAS? Beh, è tutto scritto e deciso. Salvo naturalmente le coperture.
Nessun problema. Il governo un modo l’ha trovato (sedetevi, se non l’avete ancora fatto). La somma per coprire l’aumento di organico “sarà prelevata dal fondo stanziato per compensare le oscillazioni dei cambi per i prestiti che l’ANAS fa all’estero”. Domanda: “Ma sicuri che il dollaro scenderà”. Risposta di un rappresentante del governo : “ Dovrebbe…almeno speriamo”. Già, almeno speriamo. (ma si possono fare provvedimenti in questo modo?)
E che dire della copertura di tutti gli aumenti previsti per i pensionati. Questa è difficile (appoggiatevi bene e fate un bel respiro).
Dunque, vediamo. Io aumento le pensioni (e fin qui), quindi automaticamente aumenterà l’entrata Irpef (e anche qui) perciò con questo maggior gettito copriamo l’aumento delle pensioni (Ma porc…).
Domanda: “Ma questo non è mai successo nella storia repubblicana. Considerare una maggiore entrata come copertura di spesa è da matti. E poi tre mesi fa nella finanziaria c’era proprio il divieto di fare questo tipo di operazioni”. Nessuna risposta. Silenzio. Tutto votato. E avanti.
Se ancora qualcuno non è svenuto si starà chiedendo: ma quanto c’è costato il pranzo dell’Onorevole Frasca col suo sciopero della fame? Beh, nemmeno tanto per i tempi. Solo 3.300 miliardi alla Calabria per pagare lo stipendio a 30.000 addetti al rimboschimento. Tranquilli, non c’era solo quello. C'era anche la richiesta di “un idoneo collegamento aereo tra la piana di Sibari e l’aeroporto di Lamezia Terme”. Effettivamente, come si fa a percorrere 200 Km di strada al giorno d’oggi.
Ora pensate una parolaccia. Quella che volete.

Johannes Buckler 

Questi sprechi di denaro pubblico erano vizi antichi. E' possibile assegnare un Oscar a questo modo di governare? Direi di sì, e riconoscere il premio, senza ombra di essere smentiti, alla senatrice democristiana Falcucci.
Quando era sottosegretario alla Pubblica Amministrazione riuscì a far approvare una sanatoria per i precari della scuola media che prevedeva una spesa di 31 miliardi e 200 milioni.
Alla fine ne servirono 1.580 di miliardi (ci aveva quasi preso, via).
Da allora la Camera ha istituito un premio: il Falcuccino d’oro, riservato a chi sballa di più la previsione di spesa.
Che successe alla Falcucci dopo quella figuraccia? Quello che accadeva sempre quando qualcuno gettava soldi pubblici (e portava voti) : fu promossa ministro.

Al prossimo assalto alla diligenza…

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L'enorme debito pubblico che abbiamo (che blocca il Paese) non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

E lo chiamavano governare. (1) (2) 3 (4) (5) (6) (7) (8) (9)

lunedì 14 luglio 2014

L'evasione fiscale e i fatti che mancano.


Caro Direttore,
la Guardia di Finanza di Bergamo ci ha comunicato che nei primi cinque mesi del 2014 l’imponibile sottratto a tassazione ha superato i 100 milioni di euro.
Inoltre l’evasione IVA è stata di 16 milioni di euro e su 1490 controlli sono state riscontrate 548 irregolarità (il 36,78%) con 31 proposte di chiusura di attività commerciali. Abbiamo avuto (è notizia di questi giorni) pure la “falsa cieca” che, non contenta di truffare lo Stato, ha pensato bene di mettersi al volante ubriaca.
Insomma, niente di nuovo.
Di nuovo, rispetto agli anni precedenti, è il silenzio da parte del nuovo governo in materia di lotta all’evasione, quello sì.
Diciamo che lo abbiamo accolto favorevolmente. Troppe volte siamo rimasti delusi. Al grido, “l’evasore non passerà”, per anni troppe parole, troppe promesse mai mantenute. Abbiamo pensato: che sia la volta buona? Che finalmente si passi dalle parole ai fatti?
Ora la legge 11 marzo 2014, n.23 ha conferito una delega al Governo per la realizzazione di un sistema fiscale più equo e trasparente.
Vedremo cosa uscirà per quanto riguarda soprattutto il contrasto all’evasione ed elusione fiscale; come sarà riscritta la nuova disciplina sull’abuso di diritto e la revisione del sistema sanzionatorio, del contenzioso e della riscossione degli enti locali.
Con la solita speranza: quella di vedere finalmente l’istituzione di quel “Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale” (che oggi incombe su cittadini e imprese) , molte volte promesso e mai realizzato.
Insomma, siamo in trepidante attesa delle prime “slides”.

Un caro saluto

Johannes Bückler

29 Giugno 2014 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>

domenica 13 luglio 2014

L'allergia al POS, un regalo agli evasori


Caro Direttore,
lo ammetto, sono allergico al contante. E’ più forte di me.
Ormai pago con moneta sonante solo il giornale che acquisto ogni mattina sotto casa e nulla più in attesa di poter fare anche questa spesa con una carta o meglio ancora con un’applicazione del mio smartphone.
Non ritengo di essere un marziano, anzi. Ormai il mondo intero si avvia verso un uso sempre più diffuso del pagamento elettronico.
Secondo la Banca Centrale Europea, se in Italia l’86% delle operazioni di pagamento avviene ancora con denaro tradizionale, la media europea è ormai del 59%. Il pensiero corre all’obbligo del POS (il lettore di carta di credito o Bancomat) per professionisti e imprese appena entrato in vigore.
Come sempre non sono mancati i politici di turno che, per accaparrare consenso, hanno definito l’obbligo “un regalo alle banche”.
Troppo difficile per loro arrivare a pensare che l’obbligo possa essere soprattutto “un servizio al cliente”.
Troppo complicato arrivare alla conclusione che, se questo Paese ha il record del sommerso e dell’evasione fiscale, qualcosa bisogna pur fare. Quando mai. Gli evasori (che sono tanti e votano) devono continuare a dormire sonni tranquilli. E’ stato così con l’Imu, l’unica tassa pagata anche dagli evasori perché comunque possessori di prima casa (magari la seconda e la terza la occultano).
Abolita con applauso. Che teneri questi politici.
Ogni volta che qualcuno prova a far pagare le tasse a chi vive utilizzando servizi pagati da altri s’inalberano, non vogliono.
Tornando la Pos, un invito ai professionisti: non volete dare questo servizio?
Nessun problema, visto che non esistono nemmeno sanzioni. Noi consumatori (allergici al contante) cercheremo altrove.
Poi però non lamentatevi.

Un caro saluto

Johannes Bückler

13 Luglio 2014 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>