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venerdì 23 agosto 2013

Come distruggere il futuro dei propri figli.


 29 dicembre 1973 - Le baby pensioni.

Oggi le baby pensioni sono entrate in vigore col decreto Dpr 1092, Presidente del Consiglio Mariano Rumor, uno dei leader dorotei. Il 1973 se ne sta andando e molte cose sono accadute durante l’anno. Il 14 gennaio il concerto di Elvis Presley, “Aloha from Hawaii” per esempio. E’ il primo della storia della tv ad essere trasmesso in tutto il mondo via satellite.
Il 27 gennaio gli accordi di Parigi hanno definitivamente messo la parola fine alla guerra del Vietnam e il 4 aprile a New York è stato inaugurato e aperto al pubblico il complesso “World Trade Center”, le famose “ Torri Gemelle”.
Pochi giorni fa, il 17 dicembre, un gruppo di terroristi ha attaccato un aereo della Pan Am all’aeroporto di Fiumicino provocando 30 vittime.
E’ un anno difficile, di forti tensioni sociali e gravi difficoltà economiche. Una crisi petrolifera ci obbliga all’austerity e costringe molti di noi a sacrifici a cui non siamo abituati. Molti sacrifici, ma non per tutti.
Quel Dpr sta per trasformare alcune categorie e le sta rendendo privilegiate; per loro, il nostro Paese, sta per diventare il Paese della cuccagna.

La riforma concede, ai soli dipendenti pubblici, la possibilità di andare in pensione dopo 19 anni e sei mesi per gli uomini, 14 anni sei mesi e un giorno per le donne con prole, e 24 anni sei mesi e un giorno per i dipendenti degli enti locali. Una bella botta diciamolo. E così, mentre “La collina dei ciliegi” di Lucio Battisti imperversa al primo posto nella classifica dei 45 giri, il governo introduce una riforma che inciderà fortemente sulla sostenibilità del sistema.

Tutto torna. Ai “soliti noti” sono richiesti sacrifici: la domenica a piedi, illuminazione ridotta, cinema chiusi alle 22 e fine trasmissioni Tv alle 22.45. Ma se applichi misure di austerity, se sei costretto a fare provvedimenti non digeriti da una parte del Paese, il consenso lo devi pure recuperare da qualche parte, accidenti. E’ il classico modo di fare politica senza rendersi conto della irresponsabilità e soprattutto dell’insostenibilità di questo genere di misure.

Si capiva già allora perché molti continuassero a votare quei partiti: chi mai avrebbe voluto cambiare chi ti garantiva di questi privilegi?

Quanto ci costano oggi.

Oggi le pensioni erogate a persone che hanno lasciato il lavoro prima dei 50 anni di età sono circa 530.000.
Per la maggior parte sono al Nord e ci costano complessivamente oltre 9 miliardi l’anno.
La Confartigianato ha elaborato al riguardo dei dati impressionanti. Mediamente queste persone restano in pensione per 41 anni. 17.000 pensioni riguardano dipendenti pubblici che hanno lasciato il lavoro a 35 anni di età.
Considerando l’età media stimata si prevedono 53, 9 anni di pensione.
Altri 78.000 sono andati in pensione tra i 35 e i 39 anni. Anni di pensione stimati: 47,4.
Si tratta di cittadini che riscuoteranno più o meno il triplo dei contributi versati. Per chi non avesse ancora ben chiaro il problema viene in soccorso uno studio di Confindustria.
Gli oltre 9 miliardi che spendiamo per le pensioni baby attuali sono esattamente il doppio dei circa 180.000 eletti del sistema politico nazionale. Cioè il doppio di quanto ci costa la cosiddetta casta.

Qualcuno in passato ha proposto un contributo di solidarietà dell’1% per le pensioni baby. Come al solito c’è stata una levata di scudi sul fatto che i diritti acquisiti non possono essere toccati.

Naturalmente i colpevoli non sono i baby pensionati, che hanno solo utilizzato una legge dello Stato, ma i politici e tutti coloro che hanno continuato a sostenerli. Direi molti italiani.

Le baby pensioni vennero eliminate dal Decreto legislativo 503 del 30 dicembre 1992. In alcune Regioni molto tempo dopo.

Johannes Bückler

giovedì 18 luglio 2013

Il coraggio della Sincerità.

Caro J.B.
mi capita non di rado di leggere le vostre mail con le quali mi trovo speso in sintonia.
L'ultima (almeno credo) sull'IMU mi trova pienamente d'accordo; che si abbia il coraggio di scegliere si tassare i consumi più che i beni.
Si scoraggia la economia? Dovremmo certo vedere i modi e i tempi ma di sicuro resta la principale strada da percorrere.
Il fatto che la politica sceglie di non scegliere (anche soggetti nuovi politicamente) a lungo andare si adeguano al sistema Paese, si preoccupano di curare il proprio piccolo orto di riferimento piuttosto che lanciare la sfida della riforma complessiva, non solo dello stato, perché ciò ormai non basta, ma quello ben piú importante della società.

Sono straniero da vent'anni in Italia, e nel mio piccolo impegnato in politica. Spesso mi sono sentito dire: non sei nato qua, perciò non puoi capire fino in fondo. Forse è vero, ma è anche vero,che essere nato qua, penalizza la visione distaccata che serve per affrontare di petto i nodi di questo Paese.
Solo per fare un esempio a me vicino: mi ho sempre chiesto perché per una parte della società e area politica se parlo di immigrazione e cittadinanza va bene,ma se nel contempo parlo di attenzione ai punti poco chiari,commercio Cinese piuttosto che occupazione di immobili da soggetti non bisognosi o ancora la sporcizia o il poco decoro in taluni locali e feste vengo additato come nemico di Destra(quasi fosse un delitto poi), insomma nocivo alla "Causa".

C'è bisogno di un maggior impegno di forze fresche,consapevoli però che, solo lavorando, liberi da ogni legame e condizionamento e con l'unico impegno di lavorare per le generazioni future. Che poi vorrebbe dire essere parte di una società o meglio ancora di un Paese, l'Italia, per la quale vale orgogliosamente lottare, immaginando un futuro diverso perché migliore.
Si leggerà questo modesto messaggio le auguro vivamente di cuore tanti auguri e la prego,non smetta mai di scrivere che ci sono persone come il sottoscritto che trovano i suoi pezzi stimolanti e utili.

Cordiali saluti.

Carlos Pacheco

mercoledì 16 novembre 2011

Dubbi su nuovo governo

Buona sera signor J.B.,
da sempre predico che per risolvere la crisi e risollevare l'Italia ci vuole una medicina d'urto che non è facile da digerire e difficilmente attuabile in una democrazia come la nostra,d ove accontentare tutti significa non fare nulla!!! Oggi la situazione è cosi' drammatica che ci vuole operatività, ci vuole un generale ci vuole un tribunale militare ,solo questa sarebbe la strada giusta, tutto il resto, cioe' il dover accontentare tutti porta ripeto al nulla,questo è alla luce del sole!!
Invece uno che dica ..cosi' è che vi piaccia o no, per il bene di tutti non salvaguardiamo nessun orticello, questo sarebbe il massimo per noi e i nostri figli e il futuro del nostro paese!!
La democrazia ha dei grossi limiti, perche' ha creato privilegi a una casta che li salvaguardia a spese di tutti.
Certezza di pena poi, sarebbe il secondo deterrente anti crimine e anti evasione, oggi l'impunita' che si è creata su tutta la filiera della giustizia sia penale che amministrativa che fiscale ha reso ridicolo il nostro paese.
Che poi, come succede oggi, che un delinquente fino a 5.000 euro di furto o truffa può essere rilasciato subito perchè, con la scusa tribunali e carceri intasati, il dolo viene considerato lieve e non giudicabile, capisci che di fatto il diritto non esiste piu'.
Sulla ventilata possibilita' dell'uso dei cassaintegrati a fini sociali poi capisci che i sindacati e le associazioni di categoria sono difensori di privilegi anacronistici che ci affossano, ma tutti tollerano.
Il mio odio per le banche è che hanno sperperato i nostri capitali, quelli che ci avevano derubato legalmente con il cambio lira-euro, mentre ai grossi gruppi di cui erano parte integrante nei consigli amministrazione con lo stesso cambio avevano raddoppiato i capitali!!!
Una punto da 10 milioni il giorno dopo era 10.000 euro, esattamente il doppio, ma i tuoi soldi in conto 10 milioni erano stati cambiati in 5.000 euro !!!
Eppure non contente le banche hanno giocato e sperperato in borsa virtuale, prestato soldi a imprenditori tecnologici di finanza virtuale e ora, perso tutto, presentano il conto salato a noi, con aumento di costi di spread insostenibili per recuperare la loro redditivita'!!
Di prestiti e finanziamenti anti crisi per gli imprenditori che avevano fatto investimenti a lungo termine che oggi sono insostenibili con un mercato fermo, nessuno ne parla o nessuno prende provvedimenti certi!!!e tutti tacciono!!!
Che impotenza!! Siamo tutti destinati a fallire, io compreso.

Bückler nostalgico