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lunedì 16 gennaio 2012

Un po' di chiarezza.

Cari Bückler,
vorrei, se possibile, fare un po’ di chiarezza su Cortina. Una premessa.
Dopo il blitz si sono susseguite ore e ore di trasmissioni televisive e radiofoniche.
Vi chiedo una sola cosa: secondo voi esiste un Paese al mondo che passi giorni a discutere se sia giusto o meno fare un controllo fiscale?
Ora sappiamo che i controlli fiscali, secondo alcuni, non è opportuno farli a fine anno. Presuppongo quindi nemmeno durante le feste di Natale e Pasqua.
A San Valentino? Meglio non disturbare gli innamorati. Di questo passo meglio evitarli nei giorni pari, nei giorni dispari invece si, ma solo se cadono il mercoledì.
Insomma. tutti convinti nel combattere l’evasione, ma ho l'impressione che sia sempre quella degli altri.
E’ un po’ come se uno fosse d’accordo con le liberalizzazioni, ma non quelle che riguardano la propria categoria. Saremmo proprio delle belle teste, non credete?
Veniamo alla "chiarezza" di cui accennavo sopra. Molti italiani hanno applaudito al blitz chiedendo però altri controlli in altre parti del paese.
Dispiace non aver letto o sentito di come L'Agenzia delle Entrate operi costantemente tutto l'anno e su tutto il territorio nazionale.
E sto parlando solo dell'Agenzia delle Entrate e non della Guardia di Finanza.
Sarebbe bastato andarsi a leggere i comunicati stampa dei mesi precedenti per capire che interventi come Cortina sono all'ordine del giorno e la reazione, quella sì, incomprensibile.
Reazione che non hanno avuto per esempio le Società di capitali di Ancona e Macerata dedite alla ristorazione d’alto rango che qualche giorno prima avevano avuto la stessa visita, cui il Fisco ha presentato un conto di oltre 3 milioni di euro.
Come l’operazione “Blitz Spritz Replay” eseguita nei locali del Veneto ai primi di Dicembre che ha portato a incassi superiori al 229% rispetto all’ordinario. Nella stessa data in alcune discoteche il Fisco ha portato la stessa fortuna, aumentando gli incassi fino al 140%.
E l’operazione a Perugia dei primi di novembre nelle sale da ballo dove sono stati scoperti scostamenti significativi tra scontrini e incasso?
E l’operazione Halloween II in 29 locali dell’Emilia Romagna dove 15 non emettevano scontrini o avevano lavoratori in nero?
E l’operazione a settembre a Campobasso?
E i controlli sulle associazioni sportive di Genova a settembre?
E le operazioni di fine Agosto a Napoli, Salerno, Caserta, Benevento, Avellino?
Incassi che sono lievitati anche a Marghera lo stesso periodo?
E i “momenti di evasione” di Rimini per 4 milioni di euro?
E l’operazione sulle coste pugliesi?
E le indagini “a tutta spiaggia” a Cagliari, Olbia e Costa Smeralda?
E i maggiori ricavi per oltre 1 milione di euro sul litorale romano?
Cortina vi sembra un caso isolato?

Vorrei inoltre fare una considerazione anche sul discorso che in fondo l’evasione fiscale non è il problema principale di questo Paese.
Al di là delle considerazioni emerse anche nel nostro blog che condivido (come potrebbe essere diversamente), vorrei rispondere soprattutto agli scienziati politici (quelli che parlano difficile per capirci) che in questi giorni ci stanno raccontando che l'evasione è un falso problema e che è la spesa pubblica il problema vero.
Ora.
Qualcuno dovrebbe spiegarmi la sgangherata idea per cui l’una debba necessariamente escludere l’altra.
Sostenere una giusta lotta all’evasione significa forse assecondare l’eccessiva spesa pubblica? Significa assecondare una burocrazia asfissiante?
Significa assecondare una politica di privilegi?
Se questo Paese da 40 anni aspetta riforme, cambiamenti e trasformazioni lo deve proprio a quello che altri scienziati politici (sempre quelli che parlano difficile) chiamano “benaltrismo” che possiamo tradurre con “ci vuole ben altro”.
Ogni volta qualcuno ti viene a dire che i problemi sono altri (lo vediamo in questi giorni con la prospettiva di alcune liberalizzazioni).
Se a questo aggiungiamo la massima espressione del principio che da sempre ci contraddistingue, cioè quello del “a pagare comincia prima tu, che a me viene da ridere”, capiamo perché siamo diventati il Paese che siamo.
Ogni volta la stessa storia.
Vuoi fare un provvedimento che tocchi una categoria?
E’ “ben altra” la categoria da toccare.
E se provi a toccare quest’ultima ecco spuntare una “ben altra”.
I privilegi della politica? "Passiamo oltre, non sono questi i problemi" (e te pareva).
E così di categoria in categoria alla fine si finiva sempre per colpire i soliti noti e i pensionati. Questo governo, forse per dimostrare di essere diverso, ha cominciato dalla fine, proprio dai pensionati. Ora che tocca ad altre categorie ecco spuntare il "benaltrismo".
Ora Bückler ha un dubbio (lo so, sono recidivo).
Al di là di ogni considerazione personale, è possibile per questo governo tecnico riuscire, dopo il rigore, a mettere un po’ di equità (quella che i latini definivano come legge non applicata rigidamente, ma temperata da umana e indulgente considerazione) nei suoi provvedimenti, quando ha per sua natura, al posto del cuore, un grafico a torta?
Un dubbio, solo un dubbio.

Un caro saluto

Johannes Bückler


P.S. I comunicati stampa degli interventi dell'Agenzia delle Entrate li potete trovare sui siti delle Direzioni Regionali.

Discutiamo dei fondamentali.

Caro Johannes,
portare avanti la comune battaglia può anche avvenire nel contraddittorio tra "seguaci".
Chissà che dal confronto di diverse opinioni non venga fuori qualche buona idea.
Ritorno un attimo sull'ultimo intervento del 'Bückler padano'.
Nessuno nega che il blitz di Cortina abbia avuto un forte contenuto mediatico.
Ma proprio in questa connotazione sta la sua utilità.
"Colpirne uno per educarne cento": l'esempio, l'informazione enfatizzata all'estremo, può aiutare a far capire il nuovo clima ai più "duri d'orecchio", può contribuire al scardinare atavici convincimenti di appartenere, impunemente, alla categoria dei "tanto furbi quanto intoccabili". Ovviamente se il caso Cortina rimanesse isolato l'effetto "educativo" svanirebbe in breve tempo, ma si spera (e noi Bückler, plaudendo al bliz, possiamo contribuire a mantenere alta la tensione necessaria per consolidare la strategia dell'Agenzia delle entrate) che la strada intrapresa prosegua incessantemente (lascia ben sperare quanto successo a Roma in questi giorni).
Insisto. Ovviamente serve anche molto altro, ma queste iniziative a forte contenuto mediatico assolvono una funzione psicologicamente assai incisiva e di grande impatto proprio verso i destinatari cui sono rivolte (leggi ricchi finti poveri, esercenti "distratti" al momento dell'incasso e via dicendo).
Altrettanto pacifico che occorra ridurre gli sprechi, ma e' di tutta evidenza che l'una cosa non esclude l'altra e che gli effetti economici della seconda potranno dare riscontri in tempi non brevissimi.
Proseguo nel dire che non capisco perché la massa che subisce sul proprio portafoglio falcidiato gli aspetti più immediati della manovra (es. aumento della benzina) dovrebbe sentirsi "irritata" da iniziative di lotta all'evasione quali i blitz di cui stiamo parlando.
Io credo che l'effetto sia esattamente contrario, basta ascoltare i commenti al bar, dal barbiere, all'edicola cioè in ogni luogo frequentato dalla massa degli "oppressi".
Concludo nel rappresentare al collega 'padano' che, al pari di tanti altri (loro certamente esperti economisti) sono fermamente convinto dell'impossibilità e dell'inutilità di instaurare un sistema di detrazione generalizzata delle spese quotidiane.
Indico solo alcuni degli aspetti negativi e/o impeditivi: occorre la mentalità adeguata del cittadino-contribuente (mi immagino già la frenetica caccia allo scontrino altrui fuori dai supermercati); fantascientifica procedura di controllo da parte dell'Agenzia delle entrate e necessita' di duplicare l'organico (con relativi costi); perdite secche per l'erario, in quanto molto spesso l'interesse ad ottenere la documentazione di un onere detraibile/deducibile e' di un contribuente ad aliquota marginale superiore a quella del cedente /prestatore.
Esempio: un professionista che dichiara 150.000 euro riceve dal proprio idraulico fattura per un lavoro di 1.000. Paga, cioè 1.210 euro (al compenso si deve aggiungere l'IVA esposta in fattura). Immaginiamo (realisticamente) che l'idraulico dichiari 25.000 euro, sopportando, pertanto, un'aliquota marginale del 27%, inferiore a quella del cliente indicato nell'esempio che e' del 43%. Facciamo due conti: in termini di IRPEF lo Stato recupera 270 euro dall'idraulico ma "rende" 520,30 euro al professionista, realizzando minori entrate per euro 250,30; pur considerando l'introito dell'IVA, pari a 210 euro, la "perdita secca" risulta pari a 40,30 euro.
Senza contare i costi indiretti e le implicazioni operative di cui ho fatto cenno sopra.
Amici Bückler, concentriamoci su altro di più concreto e realizzabile.
Da quest'ultima affermazione prendo spunto per lanciare la mia condivisione dell'idea di tassare il "mestiere più antico del mondo".
Non mi pare che esista alcun impedimento giuridico in tal senso.
Trattasi pur sempre di prestazioni di servizi svolte con carattere di abitualità che, pertanto, richiedono apertura di partita IVA, tenuta della relativa contabilità e adempimento dei conseguenti obblighi (emissione di ricevuta fiscale) oltre, ovviamente, all'assolvimento delle imposte sul reddito.
Considerando che, a quanto da sempre confermato da indagini serie, il volume di affari ne fa uno dei settori più floridi del Paese, sarebbe un facile (oltre che equo) modo di rimpinguare le casse.

Un caro saluto a tutti

Samuel Adams

venerdì 13 gennaio 2012

Proverbio antico.



Buon giorno signor J.B.,
non ho gradito il rimprovero bonario sui fondamentali del blog da parte del signor Samuel Adams circa le mie critiche ai controlli delle guardia di finanza a Cortina.
Sono però d'accordo con lui su individuare e fare quadrato sui fondamentali di questo blog, nato per combattere l'evasione fiscale.
Gli italiani non sono stupidi ne' ignoranti, quindi credo che quel blitz abbia invece indignato e non poco i cittadini costretti a sacrifici inauditi come aumenti di benzina e tasse varie in un momento di crisi cosi' devastante per le tasche di ciascuno.
Se il Presidente del Consiglio Berlusconi non poteva nemmeno andare al bagno senza che che ne fossero al corrente i media, da tanto era spiato e controllato, sembra strano che per sapere chi sono gli evasori totali o chi guida o noleggia quelle super car, i proprietari veri o di facciata di aereomobili o panfili o chi occupava quelle stanze di hotel di lusso ci fosse bisogno di un blitz con tanta visibilità mediatica.
Per occupare stanze di suite a 5 zeri a Milano, come Venezia, Roma o Napoli ci dovrebbe essere obbligatoria in ogni hotel una registrazione con copia documenti d'identità' e copia carta di credito per cauzione, scrittura consultabile da carabinieri e polizia, quindi per verificare identità di quelle persone o da dove attingevano come tracciabilità di flusso i loro denari quel blitz non serviva.
Lo stesso vale per i natanti per stazionamenti nei porti o per gli aeroporti come riferimento carburanti per tracciabilità dei flussi contabili.
Come pure mi è parsa superflua l'enfasi sui controlli incrociati sulla emissione di fatture a saldo vacanze o scontrini sugli esercizi commerciali, pratica amministrativa di controllo che dovrebbe essere routine auspicabile sempre da parte delle guardie di finanza non solo a Cortina ma in ogni città o paese d'Italia.
Morale non esaltiamo più di tanto quel controllo perche' è stato piu' politico che finalizzato alla caccia agli evasori in quanto in quel momento si doveva spostare l'opinione pubblica dagli sprechi inauditi dei politici e quindi a un taglio delle spese sociali inutili alla ricerca degli evasori.
Il proverbio che cito in oggetto dice che fa' più rumore un albero che cade che milioni che crescono e sta a significare che fa più eco mediatico una richiesta di uno scontrino da 50 euro, come lei più volte ha pubblicato per puntare il dito sui commercianti e ristoratori non corretti, che milioni di italiani che in silenzio o sottobanco non vogliono pagare l'Iva per necessita' o desiderio di spendere meno, considerando l'Iva un aggravio del costo e non un dovere di cittadini per ripagare i servizi sociali dello stato.
Concludendo questo per me deve essere un punto fermo e fondamentale del blog, cioè creare una corrente di pensiero illuminata che costringa i legislatori a modificare l'attuale sistema fiscale dando a tutti i cittadini la possibilità e l'opportunita' di scaricare qualsiasi spesa medica o legale o di vita corrente.
Punto fermo del blog auspico sia una presa di coscienza da parte di tutti i Bückler che bisogna cambiare questo regime fiscale, nato per incentivare l'evasione, non per combatterla.

Sperando di essere compreso La saluto cordialmente come tutti gli amici del blog.

Buckler padano

sabato 7 gennaio 2012

Dagli all'untore...

Buongiorno e Buon anno,
ho letto gli ultimi interventi nel blog con un po' di stizza e polemica nei suoi confronti.
In passato Lei aveva più volte scritto che è un appassionato nella storia e nella storia troviamo risposte alle domande che ci poniamo nel nostro presente e riguardo al nostro futuro.
La storia ci insegna che per distrarre la gente dai veri problemi e dalla ricerca dei veri colpevoli nelle crisi che si sono succedute nelle varie epoche si sono sempre cercati dei colpevoli fasulli da mettere alla gogna e al pubblico disprezzo.
Oggi i colpevoli fasulli di questa crisi sono gli evasori, si va a Cortina, si riempiono le pagine dei giornali con roboanti notizie di super fuoriserie di proprietà di gente che dichiara cifre irrisorie al fisco e dei commercianti e hotel che non emettono scontrini e ricevute.
Cosi' il popolo ha gente da odiare, colpevoli da ghigliottinare, degli untori da bruciare, dei cristiani da far mangiare dai leoni.
Caso strano questa indagine proprio quando il tiro del popolo alla ricerca di un perché di questa crisi si stava indirizzando contro Stato, per apparati di pubblica sicurezza e giustizia praticamente inesistenti con leggi antiquate e che proteggono i malavitosi, verso una classe politica portata a governare da una legge elettorale che privilegia i mediocri e i portaborse con privilegi assurdi e costi alla collettività fuori da ogni logica e le banche che governano a loro piacere le politiche economiche, libere di fare e disfare senza alcun controllo e con costi ai cittadini che sono oramai da usura.
In ginocchio in passato era stato chiesto allo Stato da parte di cittadini, operai, pensionati, agricoltori, commercianti, artigiani, industria li di estendere la partita doppia a tutti indistintamente per combattere l'evasione fiscale. Fatturare tutto e detrarre tutto, cosi' si combatteva una volta per tutte questo male che erode risorse alla collettività.
La risposta nei tempi è sempre stata no da parte dello stato perché chi governa è avvocato, notaio, medico, categorie a cui questa norma toglierebbe risorse non quantificabili dal fisco.
Controlli egregio signor Bückler chi è il commercialista di quei signori di Cortina, magari scoprira' che sono sono dipendenti di uffici collegati al ministro delle finanze, sono loro che fanno le regole per detrarre spese e costi a loro piacere.
Resta il fatto che almeno la dichiarazione la fanno, sono gli evasori totali la vera piaga e chi ha capitali immensi truffando e rubando a imprese sane, sfruttando concordati fasulli, assegni a vuoto, truffe, finti fallimenti, altro, tanto lo Stato non tutela e non esiste quando deve dare sicurezza al cittadino imprenditore.
Continuerei ma sono troppo deluso.

La saluto

un Buckler padano

venerdì 6 gennaio 2012

Gli incroci pericolosi dei segreti bancari.

Caro Direttore,
ieri mi ha telefonato un amico commerciante.
Mi ha chiesto come fare per avere un’ispezione del Fisco.
Aveva letto che la presenza di agenti dello stesso può far aumentare gli incassi del 400%.
Non aveva ben chiaro il meccanismo, questo è certo.
Detto ciò mi lasci fare una considerazione.
Non facciamo di Cortina la capitale dei furbetti (che spesso tanto furbi non sono).
Per quanto riguarda l’evasione, l’unità d’Italia è già stata fatta da tempo.
Da nord a sud, da Cortina a Capri, da Rimini a Taormina, da Bergamo a Napoli.
Fa specie, quello si, che a sollevare dubbi su certe operazioni siano anche esponenti politici.
O forse, pensandoci bene, non meraviglia neppure tanto.
Riguardo a Cortina Bückler ha ricevuto molte mail con alcuni dubbi.
Per esempio il fatto di non incrociare le dichiarazioni dei redditi con il pubblico registro automobilistico senza essere costretti a prendere gli evasori con le mani “sul volante”.
Rispondo dicendo che l’agenzia dispone certamente del collegamento e dal codice fiscale può incrociare i dati dichiarativi e il possesso di autoveicoli, ivi compresi targa, marca, tipo e modello. Tutto questo però se l’autovettura è intestata all’utilizzatore.
Spesso non è così. Per questo è quindi necessario individuarne il contesto in cui viene utilizzata per capire se l’intestazione è di mero comodo.
Difficile vedere un’auto di lusso intestata a società, che circoli la notte di Capodanno.
Sono sicuro che Cortina (che ripeto, non deve essere assunta a capitale dell’evasione) non sarà un caso isolato.
Per il resto l’operazione ha certamente riguardato alcune decine di esercizi selezionati in quanto a particolare rischio.
Infatti “Serpico”, proprio lui, consente di mirare adeguatamente sui soggetti a maggior rischio evitando di disturbare i contribuenti corretti.
Restiamo in fiduciosa attesa.

Un caro saluto

Johannes Bückler


Corriere della Sera 06 gennaio 2012