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lunedì 16 gennaio 2012

Discutiamo dei fondamentali.

Caro Johannes,
portare avanti la comune battaglia può anche avvenire nel contraddittorio tra "seguaci".
Chissà che dal confronto di diverse opinioni non venga fuori qualche buona idea.
Ritorno un attimo sull'ultimo intervento del 'Bückler padano'.
Nessuno nega che il blitz di Cortina abbia avuto un forte contenuto mediatico.
Ma proprio in questa connotazione sta la sua utilità.
"Colpirne uno per educarne cento": l'esempio, l'informazione enfatizzata all'estremo, può aiutare a far capire il nuovo clima ai più "duri d'orecchio", può contribuire al scardinare atavici convincimenti di appartenere, impunemente, alla categoria dei "tanto furbi quanto intoccabili". Ovviamente se il caso Cortina rimanesse isolato l'effetto "educativo" svanirebbe in breve tempo, ma si spera (e noi Bückler, plaudendo al bliz, possiamo contribuire a mantenere alta la tensione necessaria per consolidare la strategia dell'Agenzia delle entrate) che la strada intrapresa prosegua incessantemente (lascia ben sperare quanto successo a Roma in questi giorni).
Insisto. Ovviamente serve anche molto altro, ma queste iniziative a forte contenuto mediatico assolvono una funzione psicologicamente assai incisiva e di grande impatto proprio verso i destinatari cui sono rivolte (leggi ricchi finti poveri, esercenti "distratti" al momento dell'incasso e via dicendo).
Altrettanto pacifico che occorra ridurre gli sprechi, ma e' di tutta evidenza che l'una cosa non esclude l'altra e che gli effetti economici della seconda potranno dare riscontri in tempi non brevissimi.
Proseguo nel dire che non capisco perché la massa che subisce sul proprio portafoglio falcidiato gli aspetti più immediati della manovra (es. aumento della benzina) dovrebbe sentirsi "irritata" da iniziative di lotta all'evasione quali i blitz di cui stiamo parlando.
Io credo che l'effetto sia esattamente contrario, basta ascoltare i commenti al bar, dal barbiere, all'edicola cioè in ogni luogo frequentato dalla massa degli "oppressi".
Concludo nel rappresentare al collega 'padano' che, al pari di tanti altri (loro certamente esperti economisti) sono fermamente convinto dell'impossibilità e dell'inutilità di instaurare un sistema di detrazione generalizzata delle spese quotidiane.
Indico solo alcuni degli aspetti negativi e/o impeditivi: occorre la mentalità adeguata del cittadino-contribuente (mi immagino già la frenetica caccia allo scontrino altrui fuori dai supermercati); fantascientifica procedura di controllo da parte dell'Agenzia delle entrate e necessita' di duplicare l'organico (con relativi costi); perdite secche per l'erario, in quanto molto spesso l'interesse ad ottenere la documentazione di un onere detraibile/deducibile e' di un contribuente ad aliquota marginale superiore a quella del cedente /prestatore.
Esempio: un professionista che dichiara 150.000 euro riceve dal proprio idraulico fattura per un lavoro di 1.000. Paga, cioè 1.210 euro (al compenso si deve aggiungere l'IVA esposta in fattura). Immaginiamo (realisticamente) che l'idraulico dichiari 25.000 euro, sopportando, pertanto, un'aliquota marginale del 27%, inferiore a quella del cliente indicato nell'esempio che e' del 43%. Facciamo due conti: in termini di IRPEF lo Stato recupera 270 euro dall'idraulico ma "rende" 520,30 euro al professionista, realizzando minori entrate per euro 250,30; pur considerando l'introito dell'IVA, pari a 210 euro, la "perdita secca" risulta pari a 40,30 euro.
Senza contare i costi indiretti e le implicazioni operative di cui ho fatto cenno sopra.
Amici Bückler, concentriamoci su altro di più concreto e realizzabile.
Da quest'ultima affermazione prendo spunto per lanciare la mia condivisione dell'idea di tassare il "mestiere più antico del mondo".
Non mi pare che esista alcun impedimento giuridico in tal senso.
Trattasi pur sempre di prestazioni di servizi svolte con carattere di abitualità che, pertanto, richiedono apertura di partita IVA, tenuta della relativa contabilità e adempimento dei conseguenti obblighi (emissione di ricevuta fiscale) oltre, ovviamente, all'assolvimento delle imposte sul reddito.
Considerando che, a quanto da sempre confermato da indagini serie, il volume di affari ne fa uno dei settori più floridi del Paese, sarebbe un facile (oltre che equo) modo di rimpinguare le casse.

Un caro saluto a tutti

Samuel Adams

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