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giovedì 5 gennaio 2012

Dove sono i proprietari delle 200 mila supercar?

Caro Direttore,
tempo fa ci vennero a dire che “l’evasione va spiegata e capita”.
Ora qualcuno dichiara che gli attentati a Equitalia “hanno le loro ragioni”.
Quando Bückler sente questi discorsi avrebbe voglia di tornare in Renania, anche a costo di farsi ghigliottinare di nuovo (con buona pace di molti).
E’ ormai un’escalation preoccupante.
Non bastavano le barzellette sui carabinieri, non bastavano i fischi alle forze dell’ordine quando entrano in uno stadio, non bastava alzare gli abbaglianti per avvisare di un posto di blocco, ora anche un irresponsabile e tacita approvazione di episodi di violenza . D’altronde c’era da aspettarselo, visto che la stessa persona a fine anno si era scagliata contro la decisione del governo di controllare i conti in banca attraverso “Serpico”.
Invito tutti a una riflessione: se esiste Equitalia, se gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate passano il fine anno a Cortina D’Ampezzo, se c’è bisogno di uno strumento come “Serpico”, se in fondo lo Stato è stato costretto ad entrare a gamba tesa nella nostra privacy, lo dobbiamo a dati come questi : su 41 milioni e mezzo di contribuenti il 90,2% denuncia meno di 35.000 euro lordi l’anno. Il 50% meno di 15.000 euro lordi. Solo lo 0,17% denuncia redditi superiori ai 200.000 euro lordi. In pratica dove diavolo sono i 200.000 cittadini che acquistano ogni anno auto di lusso?
Dove sono i proprietari delle oltre 100.000 barche sopra i 10 metri?
E i 180.000 che hanno scudato? E i 215.000 imprenditori titolari di aziende con più di 10 dipendenti? E i 611.000 cittadini che hanno un patrimonio finanziario superiori al mezzo milione di euro?
Smettiamola di prendercela con chi fa solo il suo dovere.
Arrabbiamoci invece con chi continua a utilizzare servizi gentilmente offerti da una parte del Paese.

Un caro saluto

Johannes Bückler


Leggi la lettera sul Corriere della Sera

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