Disclaimer

Al fine di mantenere il blog nell'ambito di un confronto civile e costruttivo, tutti i commenti agli articoli espressi dai lettori verranno preventivamente valutati ed eventualmente moderati. La Redazione.
Visualizzazione post con etichetta lombardia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lombardia. Mostra tutti i post

martedì 2 agosto 2016

Se l'anti-gender è una donna

La Regione Lombardia ci informa che da settembre sarà attivo uno sportello e un telefono ribattezzato dal Pirellone telefono anti-gender.
Il servizio, a detta loro, "costituirà un valido strumento di contrasto all'ideologia gender". Servirà a "fronteggiare eventuali casi di forme di disagio nel percorso educativo degli alunni, avendo come stella polare i valori non negoziabili della famiglia naturale e della tutela della libertà educativa in campo alla famiglia stessa". Per contrastare, secondo loro, l'applicazione dell'articolo 1, comma 16, della legge cosiddetta Buona Scuola.
Ora, il comma 16 parla d’altro, di “attività finalizzate all’attivazione di percorsi educativi di lotta alla discriminazione per orientamento di genere”, ovvero quelle attività che dovrebbero prevenire i troppi casi di bullismo di matrice omofoba che purtroppo affollano le cronache. In sostanza una norma di civiltà. Una norma, fra l’altro, che risponde all’esigenza di dare attuazione ai princìpi costituzionali di pari dignità e non discriminazione di cui la nostra Costituzione all’art. 3 recita: ”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Sorprende che questi personaggi si atteggino a difensori della Costituzione invitando a votare No al referendum sulla riforma costituzionale.
Fa specie il fatto che a portare avanti il progetto dello sportello anti-gender sia l’assessore alle Culture, identità e autonomie della Regione, Cristina Cappellini. Una donna appunto. Che dovrebbe conoscere certe dinamiche.
Che dovrebbe conoscere per la maggiore sensibilità che contraddistingue una donna, quell'insieme di vessazioni, offese, minacce, atteggiamenti aggressivi, maldicenze che possono spingersi fino alla violenza su esseri umani particolarmente indifesi.
E come se non bastasse, pochi giorni dopo durante un comizio a Cremona, il suo segretario Matteo Salvini, è salito sul palco con una bambola gonfiabile paragondola al Presidente della Camera Laura Boldrini. A vedere tutte quelle donne che sorridevano sotto il palco mentre la figura femminile era paragonata a qualcosa d’inanimato, a un niente, mi ha messo tanta tristezza.
Come un progetto anti-gender portato avanti da un assessore donna.
Tanta, ma proprio tanta tristezza.

Johannes Bückler

30 Luglio 2016 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>

sabato 27 febbraio 2016

Squali, Viceré e dentiere.


Ho letto che gli squali, che hanno fauci enormi, denti acuminati e affilati come rasoi, in realtà si sono evoluti nel tempo con una dentatura adatta alla dieta di ogni specie. Allo stesso modo, per come le tangenti si sono sviluppate nel corso degli anni, posso dire che “Operazione squalo” avrebbe meglio rappresentato l’ennesimo scandalo nella sanità lombarda. Altro che “Operazione smile”.
Qui l’unico sorriso è stato, per anni, quello di delinquenti (le prove sembrano schiaccianti) che lucravano senza ritegno sulla salute di noi cittadini. La vicenda è inquietante e degno di lode (sich!) il fatto che il governatore Maroni abbia sentito il dovere di farci sapere di essere arrabbiato e deluso. Lui. Figuriamoci noi.
Al grido: “queste cose non le tollereremo più” (che non manca mai in questi casi), ora la regione Lombardia vuole creare un’autorità anti-corruzione e, tenetevi forte, l’ennesima commissione d’inchiesta.
Ma io dico. Abbiamo avuto in Lombardia il “Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sicurezza dei cantieri” nato con legge regionale 3 maggio 2011, n. 9, al fine di vigilare sulla trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri con particolare riferimento ad Expo 2015. Sappiamo com’è andata a finire. Nel maggio 2014, la Commissione d'inchiesta su appalti sanità e sull’operato di direttore Ao e Asl. Nel novembre 2015 l’Agenzia di controllo sul sistema socio-sanitario. A cosa sono servite?
Mai, e dico mai che la politica sia riuscita ad arrivare prima della magistratura. Cari politici lombardi, ho la fortuna di essere una persona discretamente agiata, per intenderci faccio parte di quel 4,01% di contribuenti che in Italia paga ogni anno il 32,6% dell'Irpef.
Pago le tasse e le pago volentieri anche per aiutare chi è meno fortunato di me.
Non pago le tasse perché finiscano nel congelatore di qualche consigliere regionale a cui non sono bastati (ogni mese) 6.327 euro di indennità di carica, 1.620 euro di indennità di funzione e 4.219 di rimborso forfettario, pure esentasse. Rimborso, bene ricordare, che vi siete aumentati dopo lo scandalo dei rimborsi. Se esiste un progetto “Dentiere ai poveri” i soldi delle nostre tasse devono finire in bocca ai poveri, non nelle tasche di amici, o presunti tali.
Se un consigliere regionale non sa come pagare il mutuo fa come fanno milioni di cittadini alle prese con una crisi che sembra non finire mai: si tira su le maniche e cerca di guadagnare i soldi onestamente. O rinuncia. Non è difficile, via.
In Lombardia, sul fronte corruzione, evasione fiscale e criminalità organizzata siamo stanchi di chiacchiere.
 "L'Italia è fatta, ora facciamo gli affari nostri" scriveva nel 1892 lo scrittore napoletano Federico De Roberto nel suo romanzo “I Viceré”, storia di una famiglia dalla spiccata avidità, dalla sete di potere e dalla corruzione, non solo morale.
Che l’idea del romanzo sia venuta al De Roberto durante il suo breve soggiorno in Lombardia, forse non fu solo un caso.

Johannes Bückler

27 Febbraio 2016 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>

venerdì 30 agosto 2013

La cresta sulle forniture pubbliche.


Caro Johannes,
C'è qualcosa che non va in tutti i discorsi che si fanno sulla competitività italiana o lombarda: forse la lingua ci tradisce, il vocabolario non funziona più...

Qualcuno che se ne intende può dare un occhio ai prezzi ai quali sono stati vinti gli appalti per studiare il raddoppio del tunnel stradale del San Gottardo, che interessa moltissimo la Lombardia e l'Italia tutta?
Non viene il dubbio che "forse" la cresta sulle forniture pubbliche ha raggiunto da noi livelli ormai intollerabili, e che qui sia ragione nemmeno troppo profonda della nostra perdita di competitività?
Quali sono i prezzi equivalenti per la "pedemontana" lombarda o per altre opere pubbliche nostrane? Qualcuno può aiutare ?
Cordiali saluti.

Alberto Carzaniga

sabato 6 aprile 2013

Politici provenienti da Marte.

Sul sito di Bergamo News è stato posta in rilievo una frase pronunciata dal nuovo Governatore della Regione Lombardia. Bückler ha inviato una precisazione in merito.

Spett. Redazione.
in merito all’articolo dal titolo “Una moneta lombarda e basta Equitalia: il programma di Maroni”, vorrei fare alcune considerazioni su una frase pronunciata dal nuovo Governatore.
La frase è : ”La riscossione dei tributi deve essere più vicina al territorio e tener conto del contesto sociale. Equitalia non sta operando con questi criteri, dunque intendiamo sostituirla con un ente di riscossione regionale entro fine anno”.
Detta frase è tipica di alcuni politici di cui è conosciuta ormai la provenienza: Marte.
Non si può spiegare altrimenti.
Infatti quelli che lui definisce “i criteri” non consoni, sono stati “gentilmente” definiti per legge da governi di cui ha fatto parte.
Addirittura assurda poi la pretesa “di tener conto del contesto sociale”.
Dovrebbe sapere (dati i suoi studi) che non esiste nessun principio giuridico in cui si parli di “selezione”.
Le tasse e le imposte vanno pagate in base a un principio costituzionale, non in base a una decisione assunta da qualcuno.
Esistono norme che regolano questo principio e le norme vanno rispettate, sia se ad applicarle è un privato o un soggetto pubblico (come Equitalia).
Giusto ricordare che prima di Equitalia la riscossione in Italia era praticamente nulla.
E abbiamo già dimenticato la truffa di Tributi Italia di cui sono rimasti vittima anche alcuni comuni bergamaschi?
Libero Maroni di sbarazzarsi di Equitalia, ma una domanda sorge spontanea: per aiutare gli imprenditori in difficoltà non era meglio, a suo tempo, abbassarle le tasse, invece di pensare come riscuoterle?
Ah dimenticavo. La provenienza da Marte.

Un caro saluto

Johannes Bückler

04 Aprile 2013 Bergamo News 

martedì 18 dicembre 2012

Cene e politica, ma a spese dei cittadini.


Caro Direttore,
l’ennesimo scandalo in Regione Lombardia che coinvolge anche esponenti bergamaschi non stupisce neppure tanto.
Ormai siamo alla farsa.
Altro che seconda Repubblica, qui non è ancora terminata la prima.
La replica dei politici coinvolti è stata secca: “nessuno scandalo, servono per il nostro lavoro”.
Incontri pubblici con la gente? Supporto morale a persone in difficoltà?
Macché, cene. Loro fanno cene.
Perché si sa, la polenta ormai è parte integrante del loro lavoro.
Se vanno a mangiare con qualcuno per chiacchierare di politica chi li deve pagare i “casonsèi”?
Mica loro. Noi! (pensate una parolaccia, quella che volete).
C’è da seppellire un povero essere vivente in un cimitero islamico?
Qui la cosa cambia. Dicono: “calma, c’è il rispetto delle regole, dei principi, dell’attenzione verso i bergamaschi”.
I Kebab? Fermi tutti. “E il decoro dei borghi dove lo mettiamo”?
Lor signori, (lo so “signori” è una parola grossa) di quale rispetto e decoro state parlando?
Del conto che ci inviate ogni volta che mangiate gli “scarpinocc de Parr?” (pasta fresca ripiena tradizionale del comune di Parre).
Ormai è appurato che qui non tratta di mettere altri controlli, di istituire saggi, di fare nuove norme o che altro.
Qui l’unico modo è togliere loro “i soldi”.
Togliere loro qualsiasi rimborso perché con 10.000 euro netti/mese (tanto prendono) sai quanta polenta si possono permettere.
E ancora c’è ancora qualcuno che vorrebbe tenere sul territorio ulteriori soldi.
Per fare che? Altre cene?

Un caro saluto
Johannes Bückler

P.S. Un consigliere regionale ha acquistato 750 euro di proiettili per andare a caccia.
E’ risaputo che sparare alle peppole è parte integrante di un’attività politica.
(Ma vaf….scusate ma quando si parla di caccia perdo le staffe).

18 Dicembre 2012 Corriere della Sera - Bergamo - Vedi qui >>>>>