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martedì 17 gennaio 2012

Si salvi chi può, come sul Costa Concordia!

Buon giorno,
lette le ultime mail di precisazione.
Andremo a vedere tra 20 anni i risultati di questi controlli tra ricorsi e appelli vari di un sistema giudiziario che fa' paura agli onesti e non spaventa i malavitosi.
Giusto che su un blog ci siano scambi di opinione e anche prese di posizione diverse difronte ai problemi sia fiscali che economici che sta vivendo il nostro paese.
Dipende da come uno con il proprio bagaglio di esperienze personali si pone difronte questi problemi, di come li vive, di come li affronta, di come cerca di superarli.
Parlare è facile, trovare soluzioni valide per tutti è il difficile, anche perché c'è gente che osserva da spettatore, forte di uno stipendio congruo e sicuro, con tasse e contributi previdenziali pagati dalla proprietà, e chi li vive in prima persona lottando contro uno Stato che premia i disonesti, che consente impunita' per truffe e insoluti, uno Stato che pretende correttezza e puntualità nei pagamenti e tributi vari , pena sanzioni severissime, quando lui per primo è inadempiente.
L'Italia è come la nave Costa Concordia, alla deriva, uscita di rotta per una serie di errori di gestione, ha urtato gli scogli di una crisi epocale, il comandante non sa che fare, tarda a prendere decisioni utili a salvare nave, passeggeri ed equipaggio.
Questi ultimi se vogliono disperatamente mettersi in salvo devono arrangiarsi da soli con ogni sorta di espedienti.

Cordiali saluti a tutti

Buckler padano

mercoledì 14 dicembre 2011

Cosi' è che vi piaccia o no!

Ciao J.B.,
assisto stupito a tutti questi balletti intorno al nuovo Premier.
Volevo farti una domanda "secondo te se una nave sta affondando il capitano fa un'assemblea per chiedere pareri e che ne pensano ufficiali, motoristi, passeggeri, addetti alle pulizie, etc?.
Io non credo, detta ordini secchi e precisi e tutti scattano ad eseguirli nel minor tempo possibile per limitare o arginare i danni del naufragio e mettere in salvo quante più persone possibile.
Questo è quanto tutti gli italiani auspicano per non affondare ulteriormente e tutti indistintamente dai politici, ai magistrati, alle banche, alle imprese, ai lavoratori si devono adeguare senza distinguo,non è più tempo per i distinguo e per gli appunti!
Questi dovevano essere fatti prima, siamo alla deriva con nessuna idea di dove siamo e dove andremo a finire, non c'è tempo per la dialettica, ora serve agire con fermezza e rapidità.
Dobbiamo rimettere in moto l'economia commissariando le banche e obbligandole a rifinanziare il mondo produttivo ed economico reale, rimettere in moto i consumi, dare garanzie e certezze ai lavoratori e alle imprese, dobbiamo risanare i conti pubblici eliminando sprechi e privilegi, migliorare i servizi pubblici e sociali ai cittadini, migliorare l'applicazione della giustizia civile e penale, creare listini prestazioni delle professioni dei liberi professionisti, insomma caro J.B. il contrario di quanto oggi viene proposto come medicina per guarire da questa crisi.
Si salvi chi può!

Un Bückler alla deriva