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mercoledì 7 gennaio 2015

Le imprese, le tasse e quell'appoggio che non c'è.


Galeotta fu la norma.
L’articolo 19/bis della legge delega sul fisco ha scatenato talmente tante reazioni da costringere il Governo a rimandare l'invio del testo alla Camera. L’esclusione della punibilità “quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato”, è stato visto come un salvacondotto per un noto personaggio politico. Tralasciamo il risvolto grottesco di una legge ritirata perché ritenuta “ad personam” dimenticando che in questo modo la si fa diventare “contra personam”, che certo meno grave non è.
Entrando nel merito ritengo che sarebbe un errore collegare comportamenti fraudolenti (ad esempio fatture per operazioni inesistenti) a percentuali sull'imponibile. Domani che facciamo? Ragguagliamo la punibilità di un furto al reddito della vittima? Via, siamo seri. Usiamola eventualmente per attenuanti o aggravanti, ma non per la punibilità o meno. Detto questo, l’ennesima “leggina” desta una preoccupazione ancora maggiore.
Una preoccupazione che ci porta ad affermare che forse è giunto il momento di fermarsi e di riflettere se sia giusto o meno continuare in questo modo. Non è possibile continuare a fare sempre nuove leggi e norme che non fanno altro che mandare tutti in confusione. Abbiamo bisogno tutti di un po’ di respiro. Per questo approfitto per fare una richiesta al nostro Presidente del Consiglio: il 13 ottobre, dal palco dell’assemblea di Confindustria a Nembro, aveva definito Bergamo come “una terra modello”.
Con la dichiarazione: «Ho deciso di venire qui, davanti a voi, a illustrare quanto stiamo facendo perché la realtà bergamasca è una realtà eccezionale…» aveva reso il giusto omaggio a una terra che produce, che prova sempre a correre, che anche quando fa fatica non si lascia mai sopraffare. Centinaia di aziende bergamasche, malgrado la congiuntura economica negativa, hanno avuto e hanno la capacità di crescere, aumentare vendite e fatturati.
E allora perché non cercare di aiutarli? Perché non cercare di dare una mano a tutti quelli che in questo Paese hanno cancellato dal loro vocabolario la parola “arrendersi”? (E sono tanti) Prima di crescita, lavoro o quant’altro tutta questa gente di una cosa ha assolutamente bisogno: di certezze. Imprese, ma anche contribuenti e cittadini tutti. Dobbiamo sapere che un comportamento sbagliato oggi, lo sarà anche nei prossimi mesi.
Che una norma approvata oggi non cambierà a ogni piè sospinto. Che una tassa, così com’è formulata ora, avrà in futuro, se non lo stesso importo, almeno lo stesso nome, accidenti. Non è possibile continuare a scrivere nuove norme, leggi, regolamenti o modificare quelle esistenti aggiungendo o eliminando centinaia di commi ogni volta.
Si prenda atto che il problema principale di questo Paese non sono le leggi o le norme in quanto tali (che già esistono e sono tante), ma semmai la loro applicazione.
Fermiamoci un attimo. Fateci respirare. Ma se proprio non potete farne a meno fatelo, ma seguendo il consiglio di un grande magistrato: “raramente e con mani tremanti”.

Johannes Bückler

07 Gennaio 2015 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi >>>>>

giovedì 23 agosto 2012

Smettiamola di denigrarci.


Ogni volta che penso a noi italiani mi viene in mente il personaggio di Tafazzi, campione dell’autolesionismo.
Mentre negli altri Paesi (e girando il mondo ne ho avuto la prova) si vantano per la minima stupidata, noi riusciamo a ingigantire i nostri difetti e sminuire le nostre virtù.
Per esempio si continua a parlare degli italiani che fuggono all’estero per i più svariati motivi, e mai una volta, di tutti quegli stranieri che hanno scelto il nostro Paese per viverci.
Certo, non saremo campioni di senso civico (penso alle tasse evase), certo non siamo più e da tempo un paese di santi, poeti e navigatori (sich!) e rispetto agli altri Paesi non dimostriamo quotidianamente un vero grado di appartenenza alla nostra nazione (salvo poi ricompattarci in modo incredibile in grandi momenti di difficoltà), ma siamo un grande Paese, accidenti.
Siamo ai primi posti nel mondo come potenza economica mondiale, (mica bruscolini) la seconda economia europea, membro fondatore dell’UE, dell’OCSE, del Consiglio d’Europa. Aderiamo all’ONU e al trattato di Schengen, membro del G7, G8 e G20.
Quindi?
E questo (diciamolo sottovoce via) malgrado negli ultimi 50 anni non si è visto l’ombra di una classe politica degna di questo nome.
Non voglio entrare nel merito del quesito di questi ultimi tempi “possiamo farcela da soli?” se riferito alla possibilità di chiedere l’attivazione del fondo salva Stati (per questo meglio lasciare agli esperti), ma se estendessimo il quesito al sistema Paese e alle sue potenzialità, la risposta è già scritta.
Nella nostra storia, nelle nostre imprese, nella nostra capacità di superare gli ostacoli.
Nel nostro genio, nella nostra fantasia, nella nostra immensa creatività.
In milioni d’imprenditori, liberi professionisti, lavoratori, pensionati, insegnanti, casalinghe (e mille altre categorie) che si alzano ogni mattina con l’intento di costruire qualcosa per questo Paese.
Quindi un invito: smettiamola di denigrarci e cominciamo a essere fieri di noi stessi.
Tanto alla fine una cosa la sappiamo tutti (e se lo mettano in testa anche oltralpe): a noi “chi c’ammazza”?
Un caro saluto
Johannes Bückler

lunedì 6 febbraio 2012

Ahi ahi ahi


Ciao J.B.,
solito problema, imprenditori e dipendenti a reddito fisso!!
Insanabile visione diversa dei problemi!!
Fin che Celentano prende dalla Rai 750.000 mila euro e si vanta di pagarci sopra le tasse, e la Rai va nelle case dei disoccupati o cassaintegrati a verificare con l'agenzia Equitalia se hanno pagato il canone, dove vuoi che vada questa Italia se non alla guerra armata e alla rivoluzione !
Non c'è un problema di evasione fiscale oggi al primo posto, quanto piuttosto una giustizia civile inesistente, la tutela dei pagamenti tra privati, l'ordine pubblico con forze dell'ordine messe in ridicolo da leggi contrarie al buon senso, la difesa dei diritti del cittadino inesistente con criminali sempre liberi perché anche il rubare oggi può essere giustificato da parte della magistratura, altro che per risolvere la crisi dell'Italia il problema è solo combattere l' evasione fiscale!!
Pensa J. che una persona fisica con una ditta truffa e froda gente onesta, ruba denari a cittadini e stato, evade tasse, mette in ginocchio imprese sane e oneste come contribuenti.
Se scoperto dalle forze dell'ordine, cambia partita IVA, non ha nulla di intestato su cui creditori possono rivalersi, i magistrati lo condannano ma a piede libero perché reati che non prevedono galera, anche se condannato può ripartire da subito a fare il suo gioco criminale basta che cambi partita IVA.
Esempio "Pinco Pallo" truffa ed evade milioni di euro, scoperto, riparte con "Pinco e Pallo e figlio", quindi un'altra ditta che non a niente a che vedere con la prima perchè partita IVA diversa
Immediatamente ripartono il dolo e le truffe alla luce del sole, tutelato dai migliori commercialisti e avvocati, con studi che hanno filiali a Roma!
A buon intenditore poche parole!
Il prof. Monti sta sbagliando tutto, sta facendo la fortuna di Stati dove c'è rigore e rispetto per le leggi e le imprese stanno emigrando la', cittadini stanno riportando soldi la', il termine esatto sarebbe stanno scappando dall'attuale clima tipo regime che si sta innescando in questa Italia.
Anche i parametri del nuovo redditometro e l'aria di caccia agli hobbies sta mettendo in apprensione e panico i cittadini, anche perché ad esempio costa piu' fumare che fa male a tasche e fisico che la palestra!!
Mandiamo i finanzieri anche dai tabacchini, gratta e vinci e fumo non sono necessari!!!
E il calcio? E' necessario con questa crisi abbonamento a partite?
La ricetta era tagliare sprechi, tagliare costi inutili della spesa pubblica, controllo degli appalti, leggi più severe a tutela privati, giustizia che faccia il suo dovere e riempia le patrie galere di cittadini italiani che hanno commesso reati, gli altri extra comunitari a casa loro!!
Ma evidentemente anche il prof. Monti non vuole ridimensionare i privilegi della casta a cui appartiene, i sacrifici devono sempre essere degli altri, di cittadini, lavoratori, pensionati, imprese.
E le banche che ieri permettevano tutto e oggi permettono niente?
Come mai a loro tutto è concesso senza essere prima concordato con la pubblica amministrazione?
E i costi sempre maggiori che rasentano usura a cittadini e imprese di commissioni, spread, a loro niente sacrifici di taglio costi?
A loro niente tetto dei costi o obbligo di far ripartire con concessione credito l'economia e salvare posti di lavoro cosi' da evitare costi inutili al sociale di nuovi disoccupati e cassa integrati?
Evidente che il prof. Monti non vuole commissariare le banche e imporre loro regole a tutela dei cittadini e delle imprese, preoccupati dalla mancanza di denaro circolante causa crisi e immobilismo dell'economia.
Che Dio ci aiuti!

Buckler propositivo

mercoledì 1 febbraio 2012

Evasione fiscale e difficoltà di accesso al credito.



Caro Johannes, poiché sembra che il problema (sacrosanto, ci mancherebbe) del credito sia al momento il più gettonato tra i frequentatori del blog, provo ad inserirmi con una breve annotazione.
La scorsa settimana nella mia città si e' svolto un consiglio comunale allargato a tutte le forze economiche del territorio per discutere della crisi.
Segnalo che, all'interno del panorama generale del Paese, caratterizzato dall'evasione che sappiamo, qui da noi determinate categorie economiche tendono a raggiungere livelli d'eccellenza, ovviamente in negativo.
Ad ogni buon conto, il tema della serata era concentrato, soprattutto, sul richiamo a maggior efficienza, disponibilità e professionalità del sistema creditizio.
L'accorato appello dei rappresentanti di questi piccoli imprenditori e' stato immediatamente riscontrato da un alto dirigente di un importante istituto di credito che, dopo aver fatto una puntuale analisi del momento contingente, se ne uscito con alcune considerazioni che hanno spiazzato l'agguerrito uditorio.
Le sintetizzo: i soldi ci sono, purtroppo non possono essere indirizzati verso imprese estremamente sotto capitalizzate e decisamente povere, caratterizzate da risultati economici costantemente miseri; situazione strana, peraltro, perché, dai dati in possesso delle banche, alle imprese povere corrispondono imprenditori decisamente ricchi.
Evidentemente il tema dell'evasione fiscale ritorna in prima linea, indipendentemente dalle mie "ossessioni".
Nota positiva del giorno dopo: il Presidente della Provincia ha rilasciato un' intervista ai giornali locali affermando che questa situazione, indicativa di fenomeni di "evasione totale" (parole sue) non devono essere più tollerate e vanno additate come causa primaria anche dei problemi della comunità dal lui governata.
Speriamo bene.

Un saluto a tutti.

Samuel Adams

martedì 10 gennaio 2012

Finalmente abbiamo i colpevoli!!!

Buon giorno amici del blog,
finalmente il dottor Monti ha individuato che i colpevoli, cioè chi ha rovinato gli italiani, continua a mettere le mani in tasca rubando risorse, impedisce lo sviluppo, ha causato questa crisi, sono gli EVASORI.
Un grazie per aver individuato questi responsabili!
E' stato un colpo di genio, quasi quasi noi cittadini comuni e che non capiscono stavamo pensando che una pubblica amministrazione colabrodo che brucia gran parte di quanto il cittadino versa con le tasse anni di tangenti e di ruberie sui conti pubblici, una classe politica di incapaci atti solo a depredare pubbliche risorse con costi inaccettabili alla collettività, assurdi privilegi di politici eletti da una legge elettorale che premia i mediocri, lavori pubblici con appalti fuori controllo e spese decuplicate rispetto a una gestione privata degli stessi, costi di un apparato statale che da sempre è fuori controllo e premia consensi elettorali e non effettivo bisogno, regime bancario privato che crea utili a pochi e danni a tutti con tassi e commissioni che inventa a piacere costi del denaro e credito alle imprese oggi inesistente perché si privilegia il virtuale al reale, arroganza delle banche che condizionano la politica a loro vantaggio e chi ha altro lo aggiunga per puro diletto letterario ma avete letto bene stamattina i colpevoli della crisi sono gli evasori.
Grazie dottor Monti di averci illuminato le menti.

un Buckler propositivo

domenica 30 ottobre 2011

SCUDO aria fritta

Buon giorno J.B.,
ho letto il suo articolo scudo, il primo pensiero a riguardo aria fritta!!!
Ho pensato tra di me..esattamente come ragiona ufficio registro e guardia di finanza, invece di fare distinguo tra contribuenti ed evasori totali, si continua a tartassare contribuenti noti.
Semmai la tua proposta avrebbe avuto valenza se tu avessi lanciato all'ufficio entrate la domanda se si era indagato sulla provenienza e tracciabilità di questi soldi che sono stati fatti rientrare.
Se soldi dovuti a un investimento su valuta estera per porre il proprio patrimonio al riparo da inflazioni e perdita di potere d'acqisto, credo che quello che si è fatto sia stato corretto.
Ma se quei soldi sono frutto di azioni dolose, furti, truffe, tangenti di politici, tangenti della malavita organizzata, commercio di droghe, finti fallimenti, quei soldi dovevano essere sequestrati al 100% e, in caso la tracciabilità avesse evidenziato provenienza da reati amministrativi commerciali o immobiliari, restituirli ai legittimi proprietari.
L'italia e la sua imprenditoria sana è in ginocchio perché i patrimoni delle aziende sono sui tavoli di avvocati impegnati invano e inutilmente a recuperare crediti insoluti, troppo spesso inesigibili per futili motivi burocratici.
Tutto questo scempio alla luce delle leggi vigenti, tanto che spesso sono gli stessi studi legali a essere specializzati nel proporre a imprenditori poco onesti questi fallimenti concordati che permettono enormi guadagni esentasse sia per lo studio che per loro.
Caro J.B. oggi le patrie galere sono piene di malavitosi che hanno rubato tante volte per fame cifre ridicole, mentre girano liberi per le nostre città' sfoggiando auto di grossa cilindrata sportive imprenditori disonesti che hanno truffato loro colleghi portando i libri in tribunale facendo questi finti fallimenti e concordati fasulli.
Quello che è ancora peggio è che capita sia nei rapporti tra privati e imprese, cioè si fanno fare lavori e non si pagano, ma anche e sopratutto nei lavori pubblici, nei cantieri che, essendo statali, dovrebbero essere super sicuri e controllati.
Molte volte anche alla erogazione del primo stato avanzamento lavori o anche a lavori e finiti, questi imprenditori disonesti scappano senza pagare alcun fornitore o dipendente e ripartono immediatamente con altro nome e partita iva sfruttando le attuali permissive leggi in diritto amministrativo e penale, leggi che tutelano i delinquenti.
E la truffa continua, la beffa anche vedendo che lo stato tacitamente approva.
Quindi caro J.B. concludo che non si possono chiedere sempre sacrifici ed onesta' agli imprenditori senza tutelare il loro lavoro, non voglio fare un elogio all'evasione fiscale, ma chi paga vuole in cambio ciò che ha pagato, cioe' serenita' per aziende e famiglie, serietà, moralità e giustizia e fine dei privilegi per pochi.

un Bückler quasi pentito