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sabato 6 luglio 2013

Andarsene per darla vinta a loro? No, grazie

Qualche giorno fa su Italians di Beppe Severgnini è apparsa questa lettera dal titolo "L’Italia è morta, andatevene finché siete in tempo".
La potete trovare qui >>>>>. Bückler ha voluto dire la sua.


Caro Beppe, ho letto lo sfogo di Aldo “l’Italia è morta, andatevene finché siete in tempo”.
Mi chiedo se sia questa la conclusione che possa descrivere al meglio il momento che stiamo attraversando.
Per carità, basta sfogliare un giornale per avere la netta impressione che la nave stia per affondare.
Una nave dove la ciurma è stanca e confusa e dove i timonieri, in un continuo alternarsi, sono spesso incapaci di deciderne la rotta.
Dove molta parte dell’equipaggio passa il tempo a praticare lo sport nazionale del lamento continuo e dove molti, spacciandosi per economisti, non perdono occasione per prefigurarne a breve l’affondamento.
Fortunatamente, essendo economisti all’amatriciana, la cosa va avanti da anni.
Certamente il momento è difficile, ma siamo veramente sicuri che i quattro cavalieri dell’Apocalisse abbiano ormai scelto il nostro Paese per la loro ultima cavalcata?
Ho qualche anno più di Aldo, e da decenni sento parlare dell’Italia come di un Paese invivibile, di un Paese in perenne agonia.
Eppure siamo ancora qui e, accidenti, siamo o non siamo diventati un grande Paese?
Certo, il quadro a volte è desolante: evasione fiscale e corruzione, sprechi di risorse immani e una politica capace a volte di creare problemi invece di dare soluzioni.
Non parliamo poi del senso civico ormai prossimo allo zero. In un Paese con senso civico appena sufficiente i cittadini dovrebbero essere orgogliosi di contribuire a tenere a galla la nave.
Tutti, e non i soliti noti.
Però prendiamo atto che la nave è robusta, e nel tempo ha dimostrato di poter resistere a tempeste ben più terribili trovando persino la forza per arrivare in acque più tranquille.
E vogliamo proprio dirla tutta? Nonostante timonieri spesso in altre faccende affaccendati (l’ho detto).
Quindi? Ora che la nave è nell’ennesima tempesta, che facciamo? Facciamo quelli che scappano?
Imbarchiamo acqua e corriamo alla prima scialuppa piuttosto che metterci a lavorare di secchio?
Aldo conclude dicendo: “Lasciate i Trota, i Batman, i Formigoni e le Minetti al loro destino, e costruitevi una vita dignitosa altrove”.
Per darla vinta a loro? No, grazie.

Johannes Bückler

06 Luglio 2013 Corriere della Sera - Italians di Beppe Severgnini - Vedi qui >>>>>

mercoledì 5 settembre 2012

Fine delle vacanze.


Caro Johannes,
1. Il sole estivo (lucifero, etc.) mi ha "bruciato" il cervello, non capisco più niente.
2. In questi giorni il debito pubblico americano toccherebbe per la prima volta i 16 trilioni di dollari, ma il Corriere mi spiega che siamo solo al 70% del Pil (e solo a 13 trilioni), che è più o meno il livello della Spagna in % sul Pil, contro il nostro 120% circa.
Grecia a parte, i due "malati" d'Europa sono ai due lati opposti dello schieramento del debito.
Allora questa misura conta o non conta ?
E' possibile che il governo olandese presti a tassi negativi, perché ha solo l'80% di debito, e noi siamo qui a pagare cifre dell'ordine del 5%, perché abbiamo il 120% ?
Sono cifre che tornano?
3. Quando capivo ancora qualcosa, altri spiegavano che contava molto quanto di questo debito è in mani estere (tipo Cina).
Altri ancora, mai stati di moda, spiegavano che forse anche i "subprimes" ed altri debiti "privati" forse contano qualcosa, perché, come si visto, il rischio è sempre pubblico.
In effetti Moody's spiega che contano, però solo se sono crediti di banche italiane : quando sono crediti di banche olandesi, danesi, tedesche, francesi, forse inglesi (ma solo se di fatto irlandesi), forse americane, non contano niente (sono o non sono "privati" ?).
Anche le banche spagnole sino a poco fa, con tutti che dicevano che la Spagna era "tripla AAA", erano come certi signori cui molto era permesso: a Firenze si diceva "si è pisciato addosso, e dicono che ha sudato".
4. Tutto sommato, però, anche col cervello "bruciato", mi viene qualche piccolo dubbio : quando parliamo di debito pubblico, di paesi fuori dall'euro, il metro per misurarlo ha sempre 100 centimetri, oppure in certi casi ne ha di più (120, oppure 150 ?) nel caso degli Usa i dubbi non sono pochi, anche perché i numeri che si leggono ballano un po'.
Il "quantitative easing" della Fed come viene conteggiato?
E' vero che il consolidato (debito del governo pareggiato dal credito della Fed, è un debito "infragruppo" si diceva una volta) non cambia, ma c'è anche una montagna di dollari che sono stati stampati : non contano niente?
Quando, anche dentro l'euro, si comincerà a segnalare anche i debiti "privati", e guardare anche il patrimonio netto di un certo paese?
Moody's dice che questi numeretti non contano niente?
Anche la stessa Germania, avrebbe dentro la famosa KfW circa un altro 20% del debito pubblico, che non viene contabilizzato, perché pareggiato da obbligazioni della stessa KfW che è "privata", e noi per il momento niente KfW che poi è una cosa che assomiglia moltissimo alla Cassa Depositi e Prestiti.
Ignoro la situazione francese e olandese, ma sento puzza di bruciato (è il mio cervello?).
I nostri "economisti", famosi e meno famosi, bravi e meno bravi, non potrebbero aiutarci a capire anche a noi col cervello "bruciato"?
Oppure abbiamo già capito tutto?
Salutoni
Alberto Carzaniga