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mercoledì 1 febbraio 2012

Intervenga la magistratura!

Buon giorno amici del blog,
mi ha colpito il fatto che nei giorni scorsi la magistratura abbia messo il naso nelle agenzie di rating per verificare se ci siano strani disegni o complotti contro l'Italia in queste declassazioni.
Ma verificare cosa sta succedendo nelle direzioni generali delle banche, no? Questa chiusura netta di tutti gli strumenti a sostegno dell'economia, all'erogazione di credito per rimettere in moto le aziende dissanguate dalla mancanza di denaro circolante, non potrebbe far parte di un disegno contro le PMI italiane?
Se venisse inviato un questionario a tutti gli esponenti di qualsiasi attività merceologica per chiedere quale necessita' oggi avrebbe per cercare di sopravvivere a questa crisi, la risposta sarebbe per tutti la stessa cioè avere nuova finanza, bloccare i mutui con flessibilita' di rientri e ristrutturare il debito con rientri a medio lungo.
Queste tre semplici operazioni, dettate dal buon senso, permetterebbero la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro e permetterebbero una ripresa lenta dell'economia.
Invece tutti noi assistiamo impotenti alla chiusura totale di qualsiasi forma di aiuto da parte delle banche italiane alle PMI con le conseguenze che stiamo vedendo nella vita di tutti i giorni di tanti lavoratori e destinate ad aggravarsi nel prossimo futuro.
Ho scritto banche italiane per evidenziare che in Europa hanno fatto il contrario di quanto sta succedendo in Italia e questo la dice lunga sul concetto di cittadini europei con eguali doveri e diritti e agevolazioni.
Per questo dovrebbe intervenire la magistratura per scoprire che disegno eversivo c'è sotto, chi trarrà vantaggio da questo disastro economico cui stiamo assistendo?
Ho letto in questi giorni commenti favorevoli e contrari alle morti di imprenditori e alla chiusura per fallimento di tante aziende.
Molti di questi commenti sono fatti da gente che ha un lavoro statale a stipendio fisso,studenti, pensionati, politici, da gente che non vive i problemi in prima persona con lotta quotidiana contro tutto e tutti senza alcuna tutela da parte dello Stato.
La realtà è che, con un'economia ferma causa crisi, pagare puntualmente stipendi, tasse, mutui, contributi significa oggi azzerare la liquidità delle aziende cosi' che non resta molto per fornitori e si innesta il meccanismo perverso che porta al fallimento e alla chiusura di tanti posti di lavoro.
Il paravento dietro il quale si nascondono gli istituti di credito è il ritornello "ma come e quando ci restituite quello che vi prestiamo? Che garanzie ci date con economia ferma? "
Per pura fatalità si dimenticano che sono state loro tagliando il credito alle PMI con la scusa del calo del fatturato, a generare questa crisi e innescare l'immobilismo economico che ha portato alla chiusura di tante aziende.
Questa mail ha un senso in un blog che parla di evasione fiscale, perché un'economia ferma significa blocco dei consumi e del gettito che genera risorse per la comunità.
D'altra parte l'economia italiana di alcuni anni fa girava a tutto regime e aveva incoraggiato investimenti a lungo termine con mutui, leasing, finanziamenti per case e appartamenti per le famiglie e macchinari, capannoni, veicoli industriali per le imprese.
Oggi per tante PMI queste strutture sono spesso inutilizzate per crisi determinata anche da questo atteggiamento delle banche di mancanza di interventi a sostegno con nuova finanza e a misure di ristrutturazione del debito.
Possiamo immaginare che a breve non ci saranno solo pochi pescatori davanti a Montecitorio a protestare!
Ma perché politici illuminati,esponenti di industriali, commercianti, agricoltori, artigiani non protestano di fronte questo atteggiamento per altro sottolineo, non in linea con gli aiuti che hanno avuto dai loro governi centrali le PMI europee?
Auguriamoci tutti che il prof. Monti ci legga e imponga tassativamente e con urgenza un cambiamento di atteggiamento da parte delle banche e ci spieghi quanto prima perché hanno restituito i soldi alla BCE invece di usarli per far ripartire l'Italia che lavora, produce, genera benessere per le famiglie e le casse dello Stato con consumi.

Un saluto a tutti

Buckler padano


martedì 17 gennaio 2012

Agenzia di rating: terza guerra mondiale.

Ha ragione il banchiere d’affari Guido Roberto Vitale quando afferma che si sta vivendo una terza guerra mondiale, combattuta attraverso i “rating” e non con armi nucleari (per fortuna oserei dire).
In questo particolare momento l’Italia e gli altri Paesi europei declassati, subiscono giudizi negativi dalle società di rating, forse perché queste ultime hanno obiettivi precisi da raggiungere: disorientare gli investitori e attaccare il sistema “Europa”, indebolendolo economicamente e, soprattutto, finanziariamente.
Una Europa compatta e ben strutturata in politica, economia e con la BCE che fa la sua parte, darebbe non poco fastidio a tante economie, prima fra tutte quella statunitense.
Infatti gli americani non tollerano e non sopportano la presenza sui mercati mondiali di una moneta (euro) più forte del dollaro.
Presumo che per questo motivo si servano delle agenzie di rating (sarò un malpensante), impedendo e soffocando il rilancio di un' Europa compatta.
L’idea maturata nei confronti delle Agenzie di Rating è quella che esse siano una “longa manus” di forti sistemi economici con l’obiettivo di destabilizzare l’economia di alcuni Paesi, potenzialmente capaci di emergere, ma pigri nel difendersi dagli attacchi speculativi.
Se si potesse e se si considerasse che le agenzie più importanti sono statunitense, farei il possibile per discreditare i giudizi formulati nei nostri confronti, non mancando di avviare provvedimenti in difesa delle nostre aziende, rivolgendomi a mercati più vicini e meno ostili alla nostra economia.

Cordiali saluti.

Rino Impronta