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venerdì 6 gennaio 2012

Gli incroci pericolosi dei segreti bancari.

Caro Direttore,
ieri mi ha telefonato un amico commerciante.
Mi ha chiesto come fare per avere un’ispezione del Fisco.
Aveva letto che la presenza di agenti dello stesso può far aumentare gli incassi del 400%.
Non aveva ben chiaro il meccanismo, questo è certo.
Detto ciò mi lasci fare una considerazione.
Non facciamo di Cortina la capitale dei furbetti (che spesso tanto furbi non sono).
Per quanto riguarda l’evasione, l’unità d’Italia è già stata fatta da tempo.
Da nord a sud, da Cortina a Capri, da Rimini a Taormina, da Bergamo a Napoli.
Fa specie, quello si, che a sollevare dubbi su certe operazioni siano anche esponenti politici.
O forse, pensandoci bene, non meraviglia neppure tanto.
Riguardo a Cortina Bückler ha ricevuto molte mail con alcuni dubbi.
Per esempio il fatto di non incrociare le dichiarazioni dei redditi con il pubblico registro automobilistico senza essere costretti a prendere gli evasori con le mani “sul volante”.
Rispondo dicendo che l’agenzia dispone certamente del collegamento e dal codice fiscale può incrociare i dati dichiarativi e il possesso di autoveicoli, ivi compresi targa, marca, tipo e modello. Tutto questo però se l’autovettura è intestata all’utilizzatore.
Spesso non è così. Per questo è quindi necessario individuarne il contesto in cui viene utilizzata per capire se l’intestazione è di mero comodo.
Difficile vedere un’auto di lusso intestata a società, che circoli la notte di Capodanno.
Sono sicuro che Cortina (che ripeto, non deve essere assunta a capitale dell’evasione) non sarà un caso isolato.
Per il resto l’operazione ha certamente riguardato alcune decine di esercizi selezionati in quanto a particolare rischio.
Infatti “Serpico”, proprio lui, consente di mirare adeguatamente sui soggetti a maggior rischio evitando di disturbare i contribuenti corretti.
Restiamo in fiduciosa attesa.

Un caro saluto

Johannes Bückler


Corriere della Sera 06 gennaio 2012

giovedì 5 gennaio 2012

Dove sono i proprietari delle 200 mila supercar?

Caro Direttore,
tempo fa ci vennero a dire che “l’evasione va spiegata e capita”.
Ora qualcuno dichiara che gli attentati a Equitalia “hanno le loro ragioni”.
Quando Bückler sente questi discorsi avrebbe voglia di tornare in Renania, anche a costo di farsi ghigliottinare di nuovo (con buona pace di molti).
E’ ormai un’escalation preoccupante.
Non bastavano le barzellette sui carabinieri, non bastavano i fischi alle forze dell’ordine quando entrano in uno stadio, non bastava alzare gli abbaglianti per avvisare di un posto di blocco, ora anche un irresponsabile e tacita approvazione di episodi di violenza . D’altronde c’era da aspettarselo, visto che la stessa persona a fine anno si era scagliata contro la decisione del governo di controllare i conti in banca attraverso “Serpico”.
Invito tutti a una riflessione: se esiste Equitalia, se gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate passano il fine anno a Cortina D’Ampezzo, se c’è bisogno di uno strumento come “Serpico”, se in fondo lo Stato è stato costretto ad entrare a gamba tesa nella nostra privacy, lo dobbiamo a dati come questi : su 41 milioni e mezzo di contribuenti il 90,2% denuncia meno di 35.000 euro lordi l’anno. Il 50% meno di 15.000 euro lordi. Solo lo 0,17% denuncia redditi superiori ai 200.000 euro lordi. In pratica dove diavolo sono i 200.000 cittadini che acquistano ogni anno auto di lusso?
Dove sono i proprietari delle oltre 100.000 barche sopra i 10 metri?
E i 180.000 che hanno scudato? E i 215.000 imprenditori titolari di aziende con più di 10 dipendenti? E i 611.000 cittadini che hanno un patrimonio finanziario superiori al mezzo milione di euro?
Smettiamola di prendercela con chi fa solo il suo dovere.
Arrabbiamoci invece con chi continua a utilizzare servizi gentilmente offerti da una parte del Paese.

Un caro saluto

Johannes Bückler


Corriere della Sera 05 gennaio 2012