Disclaimer

Al fine di mantenere il blog nell'ambito di un confronto civile e costruttivo, tutti i commenti agli articoli espressi dai lettori verranno preventivamente valutati ed eventualmente moderati. La Redazione.

domenica 30 ottobre 2011

SCUDO e dintorni

Buona sera signor J.B., ho letto il suo articolo sullo scudo, posso anche essere d'accordo anche se con distinguo, sulla sua esternazione, ma mi permetta di chiederle: tasse da recuperare per farne cosa?
Comperare altre Maserati blindate per la casta? Trovare fondi per altri sottosegretari? Mi dica Lei per cosa li utilizzerebbe, tanto i sacrifici vengono sempre chiesti alle classi più deboli, mai che si utilizzino questi proventi per migliorare servizi sociali.
Comunque un blog seguito come il suo dovrebbe non esternare ma formulare proposte di miglioramento nella filiera stato, impresa e cittadino, erogazione dei servizi, pubblica sicurezza, tasse e utilizzo delle stesse e queste proposte farle appoggiare dai media così da creare consenso a riguardo.
Pensavo ad esempio ai recenti disastri in Liguria e Toscana dovuti sia a eventi naturali eccezionali sia a incuria nella gestione di argini, scoli, tombini.
Non ci sono fondi ne' personale, le risposte di tanti amministratori presi in causa!!!
Vede signor J.B. da questa scontata risposta dei sindaci, anche per il rispetto verso un discutibile patto di stabilità, nasce la mia proposta, cioè perché non utilizzare i tanti cassa integrati? Prendono praticamente (senza fare nulla di socialmente utile) gran parte del loro stipendio e tanti sono giovani e non stanno a casa, ma fanno danni all'erario perchè tante volte creano lavoro nero e concorrenza sleale a chi lavora in regola, oppure se istruiti fanno ripetizioni a studenti esentasse in tutte le città d'Italia, e tanti altri lavori in nero anche solo per impiegare utilmente il loro tempo.
Evidente che questo lavoro nero fa' comodo a tanti cittadini anche a quelli che sono a parole in prima fila nella lotta contro l'evasione.
Facciamo guadagnare alla collettività il costo di stipendi di cassa integrati e anche quelli dei baby pensionati, facendo fare loro servizi sociali di utilità pubblica.
La risposta degli amministratori a questa mia proposta già la so, egregio sig. B., i sindacati non lo permettono!!.
Allora questi sindacati devono essere messi in condizione di non fare danni alla collettività, visto che il mondo è cambiato, che si adeguino anche loro a non dettare legge sui privilegi dei cassaintegrati e baby pensionati ma che li rendano socialmente utili sia nella pubblica amministrazione, sia nella sanità, sia nella scuola, sia nella cura del territorio, sia in tutti i settori dove c'è bisogno di lavoro ma a costo per la collettività zero, perche' sono pagati gia' dallo stato. Questa è la differenza tra la sua mail e la mia, perche' vuole essere non esercizio letterario ma provocazione e anche proposta di miglioramento sociale.
In fin dei conti tasse e servizi sociali vanno a braccetto, miglioriamo il sociale, aboliamo i privilegi dei politici e della casta di tutti quelli che vivono alle spalle di chi lavora, vedremo sicuramente la gente pagare tasse più contenta!

Un suo lettore

SCUDO aria fritta

Buon giorno J.B.,
ho letto il suo articolo scudo, il primo pensiero a riguardo aria fritta!!!
Ho pensato tra di me..esattamente come ragiona ufficio registro e guardia di finanza, invece di fare distinguo tra contribuenti ed evasori totali, si continua a tartassare contribuenti noti.
Semmai la tua proposta avrebbe avuto valenza se tu avessi lanciato all'ufficio entrate la domanda se si era indagato sulla provenienza e tracciabilità di questi soldi che sono stati fatti rientrare.
Se soldi dovuti a un investimento su valuta estera per porre il proprio patrimonio al riparo da inflazioni e perdita di potere d'acqisto, credo che quello che si è fatto sia stato corretto.
Ma se quei soldi sono frutto di azioni dolose, furti, truffe, tangenti di politici, tangenti della malavita organizzata, commercio di droghe, finti fallimenti, quei soldi dovevano essere sequestrati al 100% e, in caso la tracciabilità avesse evidenziato provenienza da reati amministrativi commerciali o immobiliari, restituirli ai legittimi proprietari.
L'italia e la sua imprenditoria sana è in ginocchio perché i patrimoni delle aziende sono sui tavoli di avvocati impegnati invano e inutilmente a recuperare crediti insoluti, troppo spesso inesigibili per futili motivi burocratici.
Tutto questo scempio alla luce delle leggi vigenti, tanto che spesso sono gli stessi studi legali a essere specializzati nel proporre a imprenditori poco onesti questi fallimenti concordati che permettono enormi guadagni esentasse sia per lo studio che per loro.
Caro J.B. oggi le patrie galere sono piene di malavitosi che hanno rubato tante volte per fame cifre ridicole, mentre girano liberi per le nostre città' sfoggiando auto di grossa cilindrata sportive imprenditori disonesti che hanno truffato loro colleghi portando i libri in tribunale facendo questi finti fallimenti e concordati fasulli.
Quello che è ancora peggio è che capita sia nei rapporti tra privati e imprese, cioè si fanno fare lavori e non si pagano, ma anche e sopratutto nei lavori pubblici, nei cantieri che, essendo statali, dovrebbero essere super sicuri e controllati.
Molte volte anche alla erogazione del primo stato avanzamento lavori o anche a lavori e finiti, questi imprenditori disonesti scappano senza pagare alcun fornitore o dipendente e ripartono immediatamente con altro nome e partita iva sfruttando le attuali permissive leggi in diritto amministrativo e penale, leggi che tutelano i delinquenti.
E la truffa continua, la beffa anche vedendo che lo stato tacitamente approva.
Quindi caro J.B. concludo che non si possono chiedere sempre sacrifici ed onesta' agli imprenditori senza tutelare il loro lavoro, non voglio fare un elogio all'evasione fiscale, ma chi paga vuole in cambio ciò che ha pagato, cioe' serenita' per aziende e famiglie, serietà, moralità e giustizia e fine dei privilegi per pochi.

un Bückler quasi pentito

sabato 29 ottobre 2011

Contributi di solidarietà? Chiediamoli a chi usò lo scudo



Caro Direttore,
finalmente qualcosa di positivo. Nella lettera d’intenti che il nostro governo ha inviato all’Unione Europea non c’è traccia della parola “condono” o cose simili.
Sono piccole soddisfazioni, ma di questi tempi è già molto, anche se attendo con ansia la presentazione ufficiale del Decreto Sviluppo. Sa, fidarsi è bene…
Non voglio entrare però nel merito della lettera perché, se Bückler è il cittadino che di solito non capisce, figuriamoci se può comprendere come sia possibile fare in 8 mesi quello che non si è riusciti a fare negli ultimi 20 anni. Rischierebbe di andare in confusione.
Una frase però ricorre spesso di questi tempi: fare cassa. Allora, poiché siamo in un momento di grande difficoltà economica e dobbiamo assolutamente trovare risorse per lo sviluppo (almeno di credere alla favola di poterlo fare a costo zero), perché non lasciamo un po’ in pace i lavoratori dipendenti e i pensionati? Perché non facciamo rifiatare le imprese e andiamo a disturbare (lo so, loro sono lì tranquilli) i 180.000 cittadini (cittadini è puro eufemismo) che hanno approfittato dello scudo fiscale 2009/2010 regolarizzando 104,5 miliardi con solo 5,6 miliardi?
Com’è stato possibile in questo Paese chiedere a questi “truffatori” un’aliquota del 5% pari a meno di un quarto della più bassa aliquota IRPEF chiesta a un lavoratore dipendente o pensionato? Qualcuno dovrebbe spiegarcelo. Chiediamo loro un nuovo "contributo di solidarietà". Si verrebbe meno a una promessa fatta dallo Stato? Si romperebbe il patto tra lo Stato e questi “nuovi” contribuenti? E tutti i patti che avete rotto (e purtroppo non solo quelli) con cittadini, pensionati e imprese? Rotto per rotto chiediamo loro un altro 15% e non se ne parla più.
Non è possibile per un discorso di retroattività? E allora fate uno scudo bis, che ve lo devo dire io come fare? E poi, diciamocelo chiaramente, che cosa sono tutte queste attenzioni verso chi ha frodato e rubato risorse in un momento in cui non avete nessuna considerazione verso chi le tasse le paga e le ha sempre pagate? Ministro Tremonti, è possibile avere una risposta?
Un piccolo contributo, via, mica li vogliamo mettere in galera, che poi mi diventano scrittori.
Caro direttore, è vero, l’Italia non è la Grecia, ma in alcune cose ci assomigliamo molto.
Oltre all’enorme debito pubblico il paese ellenico ha il primato con L’Italia di evasione ed economia sommersa. Praticamente dopo i fasti dell'antica Grecia e dell'antica Roma una nuova cultura greco-romana. Che tristezza.

Un caro saluto

Johannes Bückler

Leggi la lettera sul Corriere della Sera

venerdì 28 ottobre 2011

E' uscita l'app "Buckler Blog" per Nokia!

La Redazione del blog è lieta di annunciare che da oggi è possibile installare sul proprio telefonino Nokia l'applicazione per consultare in tempo reale, comodamente dal proprio cellulare, tutti gli articoli pubblicati sul nostro blog.

Per scaricare "Buckler Blog" (questo il nome dell'applicativo), è sufficiente seguire questo link a Nokia Store (l'iscrizione al servizio e il download dell'applicazione sono assolutamente gratuiti).

giovedì 27 ottobre 2011

Evasione fiscale, ecco il software misura-reddito

E’ un titolo apparso oggi nella rete. Ho così commentato:
Sono tanti e tali gli strumenti che si sarebbero potuti usare contro l'evasione fiscale, che non mi illudo sia la volta buona.
Basti pensare che per 40 anni (dalla riforma tributaria – 1972 -) nessuno ha mai spiegato al popolo che lo scontrino fiscale non è uno sfizio del Ministero delle Finanze, ma uno strumento per far pagare le tasse anche ai venditori al dettaglio.
Nessuno ha capito e cercato di mettere in atto la caratteristica costitutiva dell’IVA, imposta scientifica adottata in tutta Europa, che mentre colpisce il consumatore finale, contribuisce a garantire la riscossione anche delle Imposte Dirette a monte.
E in effetti, chi vende regolare non solo riscuote l’IVA per conto dell’Erario ma deve anche fare acquisti regolari per pagare meno imposte possibile.
Questo teorema, per una sorta di effetto domino, si ripete risalendo il percorso commerciale dei prodotti, dal dettagliante al grossista, dal grossista al produttore e così via, risalendo fino alla materia prima.
Controllare le vendite al pubblico significa quindi non lasciare scampo alla catena che precede l'immissione al consumo.
Una prerogativa dell’iva che certamente era nota al fiscalista.
Lo Stato però non ha esercitato il debito controllo nella fase dell’immissione dei beni al consumo, si è occupato saltuariamente e in modo inefficace dell’emissione degli scontrini fiscali, fino al punto di abolirli temporaneamente, solo per corteggiare la platea degli elettori.
Ha mandato indenne il cittadino che esce da un negozio senza il documento fiscale e i risultati sono stati quelli che conosciamo.
Ora, con particolari controlli, si scopre che gli incassi di un esercente balzano al 600% in più.
Lo Stato non si rende conto di quanto ha perso nei 40 anni decorsi, solo a titolo di IVA, per non parlare delle II DD.
Il popolo, che ora legge spot che trattano l’evasore da parassita, non è mai stato chiamato a collaborare per il rispetto della regola fiscale.
Nessuno gli ha spiegato come è concepito lo scontrino fiscale, nessuno gli ha detto che ha un numerazione e che se lo leggi, ad una certa ora del giorno, ti puoi fare un’idea se il venditore è o non è onesto.
Ti può capitare anche lo scontrino n.1 il pomeriggio eppure ne hai visto di clienti entrare e uscire dal negozio.
Come hanno operato ministri delle Finanze, ufficiali e militi della GdF, politici ed economisti in 40 anni ?
Sono stati delle teste di c…o o disonestamente hanno tollerato per fini elettorali?
Dopo un’esperienza così negativa, possiamo illuderci oggi che i vari Befera siano in grado di affrontare seriamente e onestamente il problema dell’evasione fiscale?
Io temo di no.

Giorgio - Un buckler

mercoledì 26 ottobre 2011

Per colpa di qualcuno...

Buon giorno signor JB, ricorda il cartello..PER COLPA DI QUALCUNO NON SI FA' CREDITO A NESSUNO !!!
Era un cartello che una volta si vedeva spesso negli esercizi commerciali e nelle botteghe artigianali.
Oggi questo cartello è appeso idealmente a caratteri cubitali in ognuna delle sedi di tutte indistintamente le banche d'Italia e questo genera sconforto e disperazione in quanti avevano iniziato un progetto in un mondo economico che girava a mille e ora si trovano nell'impossibilita' di pagare le rate per via di un lavoro che non c'è più.
Chi ha idee di miglioramento, di acquisto, di sviluppo o innovazione, sia in ambito industriale, commerciale, artigianale o privato, oggi si trova inesorabilmente a cozzare contro il muro che le banche hanno creato davanti al credito, creando immobilizzo e panico.
Caro JB, il peggiore deggli imprenditori di ieri, quello che non ha assunto personale, che non ha fatto innovazioni, che non ha generato benessere sociale con totale immobilizzo, oggi viene premiato dal sistema bancario perché non ha assunto debiti e quindi non ha mutui con rate da pagare.
Il migliore degli imprenditori, cioè colui che ha investito nella sua azienda, creando posti di lavoro, facendo girare l'economia e dando lavoro a tante famiglie di lavoratori, oggi è massacrato dal sistema bancario perché non c'è lavoro sufficente a creare reddito per pagare rate investimenti passati, dipendenti e costi di impresa.
Questo vale sia in ambito privato, cioè casa, sia in ambito industriale, cioè capannoni, tecnologia, strutture e macchinari.
La saluto cordialmente e mi auguro che qualcuno dei politici che contano leggano queste righe e capiscano perché siamo tutti disperati e senza futuro con questo sistema bancario che genera sconforto.
Io, come molti altri cittadini comuni e imprenditori italiani, sono fermamente convinto che è stata la dissennata corsa a investimenti in borsa e titoli, poi crollati come valore, che ha generato questa situazione bancaria.
Oggi noi italiani non possiamo pagare, senza colpa alcuna, un conto durissimo per noi e per il futuro dei nostri figli per dei pazzi bancari speculatori che hanno avuto anni addietro carta bianca per sperperare i patrimoni di tutti.
Forse una delle idee per uscire da questa crisi potrebbe essere proprio nazionalizzare le banche per togliere a pochi speculatori privati la gestione del credito e ridare cosi' serenità a imprese e famiglie.
Grazie per avermi letto.

Imprenditore diperato e senza futuro

martedì 25 ottobre 2011

Lavoro dipendente - Lavoro privato

Sabato sera ero a una cena in un locale con molta gente allegramente seduta a conversare del più e del meno. Verso la fine della cena mi sono permesso di far circolare per i tavoli fotocopie tratte dal tuo blog Buckler, per fare pubblicita' dello stesso.
Per poco non ne è uscita una rissa tra dipendenti, dirigenti di azienda a busta paga da una parte e liberi professionisti, commercianti e industriali dall'altra. Proventi esentasse da evasione fiscale che i primi rinfacciavano ai secondi, le certezze di incasso e le tutele che i secondi rinfacciavano ai primi.
Ti assicuro che non si è arrivati alle mani per un nulla e quindi, in proiezione sociale futura,questo dimostra quanto sia sentita questa crisi e quanto sia grande lo spauracchio di uno scontro tra le varie classi.
La mia convinzione che ti giro è che tutti dal Presidente della Repubblica, ai politici, agli industriali, ai commercianti e artigiani, ai dirigenti, ai bancari, agli operai, ai dipendenti pubblici, statali e di ditte private, tutti indistintamente dovevamo andare a fare un lavaggio di cervello nel passaggio da lira a euro e cosi' entrare nella nuova moneta con una testa non ancorata al passato. Questo ci avrebbe aiutato tutti a capire che è cambiato il mondo, come sostengo io, e questo nuovo mondo non ha nulla a che vedere con quello di prima, quindi bisogna cambiare radicalmente tutto il nostro modo di vivere o verremo travolti inesorabilmente.
Che poi un dipendente abbia una busta paga decurtata del 50 % per tasse e che quindi le paga al 100 % è vero e sacrosanto come pure che comunque uno stipendio lo prende e ha organi sindacali a sua tutela e supporto.
Che un imprenditore abbia costi di personale e di struttura che oggi non vengono più coperti da un mercato che non c'è piu' è altrettanto vero, come pure che non ha nessuna tutela in caso di insolvenza di clienti o truffe o fallimenti.
Io non voglio assolutamente giustificare l'evasione fiscale, è un danno immenso a tutti noi, ma manca nelle scuole l'insegnamento di educazione civica a spiegare fin da piccoli ai cittadini italiani che pagare le tasse è un dovere perché paghiamo ciò che usiamo tutti i giorni come scuole, strade, assistenza sanitaria, servizi sociali, forze di polizia, etc.
Purtroppo è a conoscenza di tutti che ci sono commercianti ed artigiani che non rilasciano ricevute o scontrini come paradossalmente è altrettanto vero che altri di loro che li emettevano sono stati costretti a chiudere sia per concorrenza sleale di chi non li emetteva sia perché i cittadini preferiscono non pagare l'iva e avere sconto netto subito.
D'altra parte con questi politici parlare di dare ai cittadini la possibilità di poter scalare l'iva e avere benefici sociali presentando i pagamenti è pura utopia.
Rassegnamoci alla fine inevitabile.

Un tuo affezionato Bückler

domenica 23 ottobre 2011

Applausi al blog


Ho letto e riletto quanto Lei e altri affiliati Büchler avete scritto nel Vostro blog e non posso che applaudire con entusiasmo questa iniziativa. Oggi si discute di crisi, di euro, di banche ai livelli più alti con l'incontro dei capi di stato ma, ne sono fermamente convinto, non ci sara' nessuna proposta portata dalla base dei popoli dei vari stati che verrà discussa e questo dimostra il muro che la politica dei privilegi e degli stipendi dorati ha creato tra il popolo che lotta per sopravvivere e la casta che governa.
D'altra parte come può un politico che prende 10-15 mila euro di stipendio mensile piu' i benefit del suo status parlare di crisi, di bollette, di tasse, di evasione fiscale, di insoluti, di fallimenti, di mutui da pagare, di lavoro che non c'è ???
Un applauso in particolare al Bückler propositivo, le sue proposte di intervento, anche se di difficile realizzo indicano che, se veramente si vuole uscire da questa crisi, bisogna che i politici e i bancari prendano atto che è cambiato lo scenario economico e quindi le regole di prima OGGI non sono piu' valide.
Io sono molto pessimista e quindi prevedo con certezza di non sbagliare che, se queste regole non verranno modificate a breve, sara' la fine per tutta l'imprenditoria del ceto medio di tutta l'europa, traino di gran parte dell'economia. Purtroppo i media di massa come giornali, le televisioni sono di proprietà di grossi gruppi imprenditoriali, di banche, di politici che mai e poi mai porteranno avanti le istanze del popolo contro la proprietà.
Un blog come questo è una pulce, oggi ci vorrebbe più visibilita' per dare risalto a proposte che possano portare benefici e aiuti contro questo inesorabile declino. La crisi nasce da molti fattori, probabile che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità, ma come non considerare i flussi di immigrati che hanno portato lavoratori a piu' basso costo dei nostri, l'importazione di prodotti finiti a minor prezzo dei nostri, la mancanza di controlli nella spesa pubblica, l'evasione fiscale vista come lotta sociale alle ruberie dei politici delle tangenti più che come danno alla collettività, uno stato che premia i malavitosi con un iter giudiziario lento e pene a volte inesistenti per reati sia civili che contro l'economia sana, mancanza di esiti giudiziari rapidi a favore di chi ha ragione con pene certe per chi ha torto, uso delle forze di stato prevalentemente in funzione di far cassa più che di aiuto e conforto al cittadino,etc,etc,etc.
Per questi motivi i politici devono confrontarsi con la base del popolo, prendere atto che la crisi c'è, che mutui alle famiglie per la casa, finanziamenti alle attività imprenditoriali fatti 10 anni fa' con rientri programmati a lungo termine oggi non possono più essere regolati con le regole di stipula perché è cambiato il mondo economico e bisogna adeguarsi a questo cambiamento o sara' la fine di tutta l'economia.

un nuovo Bückler che applaude l'iniziativa

sabato 22 ottobre 2011

Popolo "sovrano" solo in campagna elettorale

Già anni fa, con il crescente pericolo di verifica fiscale, avevo notato che il mio gelataio, nel pomeriggio delle domeniche d'estate, aveva triplicato il numero degli scontrini (il numero si legge sullo scontrino) dell'anno precedente.
Niente di nuovo dunque. Si potrebbe però osservare che lo Stato non ha mai ritenuto necessario spiegare al popolo a che cosa serve lo scontrino fiscale, come si legge e come si verifica se è "autentico".
Lo Stato al popolo gli ha sempre detto che è "sovrano", durante le campagne elettorali. Ma non gli ha mai detto che se non capisce quando le leggi sono violate e non si difende e non favorisce una società più onesta, diventa popolo bue.

Non probabilmente gli edili di piccola-media taglia che, terminato un lavoro a privarti, hanno preteso energicamente il pagamento in contanti perché non hanno contabilizzato la copia della fattura rilasciata.
Così si sono tenuti l'iva in aggiunta all'utile che non sarà tassato all'IRPEF (o all'IRES), così hanno liquidato alla breve l'anziano e il ragazzo che hanno fatto il lavoro, così hanno beffato il cliente che pretendeva la fattura beneficiando dell'aliquota ridotta (straordinaria manutenzione fabbricato), così hanno beffato lo Stato.
Così hanno beffato la collettività perché continueranno a godere i benefici del vivere in un contesto civile senza sopportarne i costi. E magari superati i 65 anni andranno anche esenti da ticket.

Giorgio

giovedì 20 ottobre 2011

Considerazioni

Gentile Redazione,
mi chiamo Diego e ho seguito con interesse le missive di Buckler pubblicate sul Corriere. Vi faccio i complimenti per l’iniziativa del blog che credo possa essere un buono strumento per dar voce a tutte quelle persone normali che seguono sconfortate l’evolversi degli eventi. Non sono un esperto di economia quindi le mie considerazioni potrebbero essere un po’ banali , ma convengo con voi che il problema principale del nostro Paese sia l’evasione fiscale.
Recentemente il nostro Presidente del Consiglio ha ammesso che di soldi, per il cosiddetto decreto sviluppo, non ce ne sono. Pur accantonando i dubbi che ho sul fatto che dare sussidi (perché alla fin fine mi è sembrata questa la richiesta proveniente da più parti ) possa essere una strategia efficace; vivo al sud e ogni giorno vedo i capannoni VUOTI di chi ha preso soldi per fare impresa e poi si è dileguato …
Ritengo che se si facessero emergere i CENTINAIA di milioni evasi ogni anno, forse qualche fiches da giocare l’avremmo. Il problema, a mio avviso, è che nessuno, né a destra né a sinistra, ha intenzione di combattere l’evasione. Si fanno proposte sulla tracciabilità, sul coinvolgere gli enti locali (si è favoleggiato sul federalismo … ), ma tutte queste opzioni credo siano valide solo se accompagnate ad un dispositivo che crei un conflitto di interessi tra il prestatore d’opera (o venditore) e il cliente.
E per piacere la si smetta di dare alibi agli evasori, sono disgustato quando sento dire che, in fin dei conti, il sommerso rappresenta una forma di ammortizzatore sociale (anche questo ho sentito da qualche politico). Mi fa rabbia sentire che, se pagassero quanto dovuto, molte aziende dovrebbero chiudere, molti professionisti non potrebbero vivere … E allora quelli che lo fanno ? Tutti i professionisti, tutte le aziende che nonostante un sistema fiscale come il nostro, che nonostante la burocrazia, vivono e producono nella legalità sono degli stupidi ? Io non credo.
Cordialmente
Diego
Anch’io sono Buckler

Pasolini e la violenza dei black bloc



Liberamente ispirata alla poesia che Pier Paolo Pasolini scrisse nel 1968 dopo gli scontri di Valle Giulia.

Voi stupidi black bloc, così vi chiamano per mitizzarvi, avete cancellato le ragioni vere e giuste dell’indignazione giovanile, siete i nipotini dei violenti degli anni Settanta che rovinarono le ragioni del ’68.
Avete facce di figli di papà sotto quei cappucci neri. Vi odio come odio coloro che usarono la violenza negli anni Settanta facendo disperdere quanto c’era di buono nel protagonismo giovanile di quel decennio. Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete pavidi, incerti, disperati, ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati:prerogative piccolo-borghesi, cari.
Ma siete vigliacchi e nascondete il volto. Quando oggi a Piazza San Giovanni avete attaccato i poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti.
Perché i poliziotti rischiano la loro vita a viso scoperto.
I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo di figli di papà, avete aggredito,
appartengono all’altra classe sociale.
I ragazzi che sfilavano pacificamente chiedevano che il loro futuro non fosse cancellato ma voi eravate lì per altre ragioni.
Anche a San Giovanni, oggi, si è così avuto un frammento di lotta di classe: e voi, cari (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi,mentre i poliziotti e gli indignati erano i poveri.
Oggi a Roma c’era un popolo colorato a viso scoperto che rivendicava il diritto al futuro.
E c’era la vostra marmaglia a viso coperto che a quel futuro non era interessata
e che cercava solo la violenza del passato. Sì, i vostri orribili slogan vertono sempre sulla violenza e non meritate altro che il disprezzo.
Perché tra voi e il potere non c’è ormai nessuna differenza e siete riusciti a fare ciò che il potere voleva: cancellare la ragioni della protesta e indignarci tutti.

GT (http://giovannitaurasi.wordpress.com)

Proposte e non solo

Caro Johannes, i recenti fatti di Roma evidenziano, anche se con i distinguo di intrusioni di specialisti della guerriglia che niente hanno a che fare con le motivazioni a base della protesta degli ..indignati, che bisogna agire e subito per trovare soluzioni concrete a questa crisi.
Bisogna dare atto che questo governo ha già fatto qualcosa ma evidentemente, quel qualcosa non è stato sufficiente ad arginare questa crisi che è partita proprio da speculazioni bancarie mondiali.
Giusto quindi richiedere e con fermezza a queste banche di rimettere in moto l'economia che loro hanno fermato per recuperare i soldi sperperati in forsennati investimenti nella finanza virtuale speculativa, lasciando da soli e in balia di una crisi biblica gli operatori di tutte le categorie imprenditoriali, gente che da' lavoro e speranza alle famiglie dei lavoratori.
Io ho paura che ci siano troppi legami e intrecci di interessi tra questi bancari e i politici e che quindi le misure anti crisi saranno all'acqua e sapone, solo parole, parole, parole, ma niente di concreto. Per questo ti scrivo, perché attraverso il Corriere della sera che da' visibilità alle tue osservazioni e obiezioni a questo modo di fare politica, sociale, possiamo creare una corrente illuminata di pensiero che possa formulare proposte concrete come le seguenti :
1) decreto del governo che obblighi immediatamente le banche ad abolire i rating di Basilea per le imprese per almeno 3 anni.
2) decreto del governo che obblighi immediatamente le banche a raddoppiare per almeno 3 anni gli attuali fidi in essere per tutte le aziende che ne faranno richiesta, cosa che comunque razionalmente dovrebbe essere dovuta e ridarebbe alle attività imprenditoriali la capacita' di autogestione che di fatto è stata dimezzata nel cambio lira-euro.
3) decreto del governo che blocchi immediatamente per tutte le imprese e le famiglie che ne faranno richiesta per almeno 3 anni le quote capitale dei mutui, fermo restando il pagamento degli interessi mensilmente.
4) abolire l'attuale sistema di appalto dei lavori pubblici e delle forniture di qualsiasi genere a soggetti pubblici, in quanto costringe imprese industriali,c ommerciali ed artigiane a far da banca allo stato e ad indebitarsi a lungo termine per questo. Una impresa edile ad esempio dovrebbe fatturare allo stato la sola manodopera, i materiali per costruire acquistati direttamente dallo stato.
Questo potrebbe essere anche un deterrente contro le speculazioni sui lavori pubblici che vedono appalti acquisiti con ribassi che poi vengono recuperati in pessima qualità e non conformitù dei materiali ,anche in virtu' di controlli inesistenti.
5) decreto del governo che impedisca immediatamente a personaggi malavitosi di truffare e mettere in ginocchio aziende sane potendo immediatamente ripartire con altre aziende fantasma,sfruttando attuali leggi permissive sui concordati e fallimenti pilotati che vanno anche loro immediatamente abolite.
I debiti devono essere integralmente pagati prima di poter riaprire una nuova attività da questi soggetti e dai loro discendenti diretti.
6) nei cantieri edili devono essere intestatari di tutti i materiali sia edili che tecnologici,serramenti,etc,gli intestatari della licenza edilizia in modo che eventuali ditte non pagate possano mettere ipoteca. Resta fermo un controllo dei comuni prima di concedere il nulla osta ai rogiti di vendita di avere le pezze giustificative di avvenuto pagamento da parte di tutte le aziende che hanno fornito materiali, aziende che devono iscriversi in un apposito albo di fornitura per quel cantiere e questo tornerebbe utile anche in ambito antievasione.
E' oltremodo vergognoso e assurdo che i comuni chiedano per il rilascio nullaosta solo il DURC cioé l'avvenuto pagamento degli oneri previdenziali e tasse statali, e l'imprenditoria privata???
7) decreto del governo che abolisca i costi del recupero crediti nella giustizia civile e dia risposte tassativamente in massimo 60 giorni agli operatori in causa. In seguito attivare le forze dell'ordine a tutti i livelli per dare il massimo appoggio alle imprese industriali,c ommerciali e artigiane nella lotta contro truffe e insoluti e i mancati pagamenti di comodo,c he sono alla base di questa crisi.
Uno stato forte deve dare certezza di pena per scoraggiare i malavitosi nelle loro azioni fraudolente.
Mi fermo qui' attendo ora sviluppi di questa provocazione che lancio e mi aspetto che tu e altri numerosi possiate fare commenti e aggiungere iniziative concrete anticrisi, anche perche' dobbiamo rimboccarci le mani perché politici liberi e non compromessi con banche e interessi vari non ne vedo nessuno.
Ciao
un Buckler propositivo

L'etica non si misura

Carissimi,
due gli impegni di Bückler nell’ultima settimana. Spiegare al mio vicino di casa, pensionato in là cogli anni, che cosa è lo spread e cercare di capire (Bückler è o non è il cittadino che non capisce) la frase di un esponente politico che ha dichiarato “l’etica non si misura sui condoni, ma sulla capacità di trovare risorse”. E’ stata un’impresa abbastanza semplice. La seconda? No, la prima. Certo, vista la diffidenza iniziale, è stata dura tranquillizzare il mio vicino. Per anni le sue preoccupazioni sono state il lavoro, la famiglia, i figli. In seguito la pensione e la salute. Ora, leggendo il giornale e guardando i Tg, converrete che è stata dura per lui sostituire tutte le sue vecchie preoccupazioni con una cosa chiamata spread. Comunque sembra più tranquillo da quando ha saputo che in fondo è solo un differenziale.
Sul secondo impegno è stata invece più dura. Vediamo, “l’etica non si misura sui condoni, ma sulla capacità di trovare risorse”. Ho rispolverato vecchi libri di filosofia, ricordi tra etica soggettiva ed etica oggettiva. Niente. Ho riletto qualcosa di Weber, ma ho trovato il termine “morale” e quindi l’ho scartato subito. Poi il caso mi ha illuminato. Nello scrivere la frase incriminata, la preposizione articolata "sui" è andata a capo e cosa rimaneva nella riga precedente? L’etica non si misura. Punto. Qualcuno si assuma l’incarico di spiegarlo al politico. Grazie.
Nel frattempo, mentre qualcuno pensa a un condono, ieri sul Corriere un pensionato ci ha fatto sapere che il Fisco gli ha intimato di preparare tutta la documentazione concernente la sua dichiarazione dei redditi per un controllo. E poi si meravigliano del perché Bückler si arrabbia e non riesce a capire.
Cari Bückler, Il Nobel dell’economia è andato ancora una volta a economisti americani. (ma non mi dire). Hanno dichiarato di non aspettarselo (chissà perché invece Bückler lo sospettava). Ho letto che hanno condotto studi sulle relazioni di causa-effetto tra le misure politiche e il loro impatto sull’economia. Quindi, se Bückler ha capito bene, le migliori politiche sono quelle cinesi e indiane, mentre quelle europee e americane sono fallite? Sarà.
Nel frattempo ci hanno anche spiegato come l’Europa può uscire dalla crisi. Loro, gli americani. Va beh.

Un caro saluto

Johannes Bückler

P.S. Fra le altre cose Christopher Sims, uno dei due economisti cui è stato assegnato il Nobel, ci ha fatto sapere che per capire l’influenza della politica sull’economia bisogna usare l’autoregressione vettoriale. Adesso questa come gliela spiego al mio vicino di casa?

lunedì 17 ottobre 2011

Il vecchio saggio e la consultazione elettorale

Volendo prima di una consultazione elettorale un giovane chiedere un parere ad un vecchio saggio, gli rivolse la seguente domanda parafrasando l'attuale situazione di crisi italiana. "Ho la casa piena di topi che mi rendono la vita impossibile e non ho speranze per il futuro (alludeva all'attuale serie di problemi in ogni settore ).
Mi sono rivolto a vari venditori che mi hanno prestato alternativamente in prova dei gatti vecchi ed esperti di mestiere,uno di colore bianco, uno di colore rosso,uno di colore nero.(alludeva nel tempo ai vari gruppi politici di diversa estrazione che si sono succeduti alla guida del governo).
I topi hanno subito perdite, non posso negarlo,pero' rimangono in numero tale che mi impediscono una vita serena e mi sono deciso di comperare un gatto tutto mio e di metterlo fisso a cacciare a tempo pieno.
Mio vecchio saggio dovendo acquistarlo di che colore mi consiglia di prenderlo???
Il vecchio immediatamente rispose che il colore non aveva importanza, il gatto doveva essere giovane, motivato, con tanto appetito e con voglia di cacciare i topi, quello era il gatto giusto.

B.F.

sabato 15 ottobre 2011

Il governo ha ottenuto la fiducia...per fortuna

Anche se con margini risicati, il governo ha ottenuto fiducia e va avanti.
Ci sono e ci saranno molti commenti pro o contro questo esito di votazione, ma credo che non possiamo che applaudire a questo esito per il motivo che andare al voto oggi sarebbe una tragedia perche' non sapremmo per chi votare. Oramai vediamo che i Buckler stanno crescendo di numero, ovvio che molti non sanno di esserlo, ma gli scontenti di questo modo di fare politica che è piu' carriera per rendiconto personale che per beneficio pubblico stanno aumentando di giorno in giorno. Mi ha fatto piacere ad esempio che Marchionne abbia deciso che la FIAT uscira' da Confindustria, e mi auguro che la sua sia una forma di protesta contro un carozzone politico che non si confronta con la base e lancia al governo richieste teoriche senza evidenziare o proporre soluzioni a problemi come banche, insoluti, giustizia inesistente, costi di una burocrazia asfissiante, tempi fuori logica di pagamento dei lavori pubblici che sono alla base dell'attuale crisi di liquidita'delle imprese. Davanti a banca d'Italia pero' a protestare giovani, disoccupati, precari, ma dove sono gli industriali, i commercianti, gli imprenditori che hanno problemi ad andare avanti con le loro aziende causa le rigide e anacronistiche norme di Basilea che non tengono conto dei problemi attuali???
Perche' non ci sono anche loro, la Marcegaglia in prima fila a dire ..bisogna cambiare e subito queste regole perche' lo stato per primo non le rispetta!!! Concludo con il ..per fortuna..che è stato l'inizio di questa mia. Oggi votare non avrebbe senso perche' domani avremmo le stesse facce e gli stessi problemi!! L'Italia ha bisogno di gente nuova, volenterosa, propositiva e concreta, giovane politicamente per non avere agganci con il modo di fare poltica degli attuali parlamentari che è solo occupare sedie e avere privilegi, invece bisogna avere al Parlamento gente che abbia fedina penale pulita e voglia di lavorare e risolvere problemi. Attendiamo sviluppi dalla riforma elettorale che è stata promessa dopo l'ondata di firme per l'abolizione del..porcellum!!!
E' dovere di noi Buckler spingere con i nostri scritti l'opinione popolare verso questo obiettivo, dopo, potremo anche spingere per andare al voto!!!.

F.P.

domenica 9 ottobre 2011

La conta degli yacht e la verità di chi paga le tasse

Caro Direttore,
dopo l’iniziale indignazione causata dalle lettere di Bückler tutto è ritornato alla normalità. Il tema della lotta all’evasione si è già praticamente spento. Il 93,8% dell’Irpef è pagata dai lavoratori dipendenti e pensionati? E che sarà mai. Dai, in fondo è giusto che in ogni manovra si vada a prelevare i soldi dove ci sono, cioè ai poveri. Siamo uno dei dieci paesi più ricchi al mondo, ma il 50% vive con 1250 euro lorde al mese? Bazzecole. Solo lo 0,17 dei contribuenti dichiara un reddito superiore ai 200.000 euro? Quisquilie. Solo 2.700 italiani superano il milione di reddito? Suvvia, facciamoci una risata, non sarà mica la fine del mondo.
Di fronte a numeri, a cifre che identificano chiaramente che in questo Paese molti stanno barando qualcuno però si è prodigato a spiegarci che l’evasione, prima di combatterla, va spiegata e compresa. Accidenti. Eppure Bückler, il cittadino che non capisce, qualche certezza l’aveva, così non vale. Aveva la certezza che pagare le tasse fosse una questione di giustizia ed equità, un obbligo in un Paese civile, il rispetto dell’art. 53 della Costituzione, invece è qualcosa di molto più complicato e, noi, che le tasse le paghiamo, oggi sappiamo che siamo solo una massa d’ignoranti cui va spiegato tutto. Siamo talmente ignoranti da non capire che molte aziende sarebbero costrette a chiudere pagando le tasse. Di quelle costrette a chiudere a causa di una concorrenza sleale? Ah dimenticavo, noi non capiamo.
Altri si sono subito prodigati a informarci (giustamente vista la nostra ignoranza) che gli evasori in barca (o in yacht) non esistono. Che in fondo le 233 navi da diporto oltre i 24 metri, le 2600 tra i 18 e i 24 metri, le 12.900 imbarcazioni tra i 12 e i 18 metri e le altre decine di migliaia sotto i 18 metri sono state acquistate prevalentemente da lavoratori e pensionati che rinunciano a qualche loro piccolo vizio pur di non farsi mancare la barca. Giuro, questa è vera.
Qualcun altro invece si è affrettato a farci capire (che teneri) che in fondo non pagare le tasse, non è un furto, poiché si tratta di denaro il quale, in assenza del cosiddetto "ladro" (cioè l'evasore), non esisterebbe nemmeno. Che giuridicamente non lo è perché è lo Stato che sottrae soldi non di sua proprietà e non viceversa. Maledizione. E noi poveri pagatori che pensavamo che il furto fosse nell’utilizzare strade, scuole, ospedali, e tutti i servizi offerti dallo Stato, senza pagarli. Ignoranti che siamo.
Vuol vedere, caro direttore, che un domani (è solo un’ipotesi naturalmente) ci verranno pure a dire che la ripresa del Paese, che lo sviluppo è possibile solo grazie ad un bel condono tombale? Certo, noi poveri ignoranti mica lo potremmo capire. O meglio, vista la necessità di recuperare consenso in poco tempo da parte di qualcuno, questa forse la capiremmo benissimo.

Un caro saluto

Johannes Bückler

P.S. Nel frattempo dal salone nautico di Genova arriva la notizia che la barca e lo yacht andranno via come il pane, nonostante la crisi. Poiché in Italia solo 11.500 persone dichiarano sopra i 500.000 euro, aspetto che qualcuno mi spieghi anche questa.

Leggi la lettera sul Corriere della Sera

mercoledì 5 ottobre 2011

Il legittimo impedimento del Capo del Governo a non poter partecipare ai processi in cui è parte interessata, si estende anche ai suoi difensori. Infatti quando gli stessi svolgono contemporaneamente la libera professione (in questo caso l'avvocato) e quella di parlamentare, capita spesso di non poter essere presenti alle udienze per legittimo impedimento.

Potrebbe essere questo uno dei tanti motivi per impedire a chi ha scelto di servire lo stato di svolgere una seconda attività. Il parlamentare dovrebbe svolgere solo la funzione per cui è eletto e pagato, rinunciando, per il periodo dell'incarico, a svolgere qualsiasi altra attività professionale.


Rino Impronta

domenica 2 ottobre 2011

Italia 150: all'Aquila convegno sul Fisco. Tasse, Befera "Serve cambio culturale"

Niente di nuovo e geniale, Sig Befera, nella lista delle sue innovazioni e intuizioni.
Le cose che dice Lei il povero cittadino le ha dette 20, 15, 10 anni fa. Sono passati almeno 20 anni da quando scrissi sui quotidiani che l'amico medico aveva ristrutturato un rustico in "economia" ricavandone una villa ed aveva ottenuto l'abitabilità senza esibire uno straccio di fattura, che non aveva ovviamente. Fu vera economia per lui, economia di tasse, e danno per l'erario e per la collettività. Scrissi delle Assicurazioni che rimborsano danni sulla base di semplici preventivi che non diventeranno fatture, scrissi degli artigiani che i servizi resi a privati in nero li fatturano a ditte, a fine anno, in modo da risultare congrui agli studi di settore, così si trasferisce il reddito tassabile dalle ditte agli artigiani e l'iva diventa partita di giro. Altro non dico perché temo mi manchi l'interlocutore.
Certo che se i miei fossero "ragli d'asino", altrettanto potrei dire delle sue esternazioni, e con fondate ragioni, ma non lo dico per rispetto. E poi soprattutto, nemmeno Lei, Sig. Befera, ha capito che la regolarità a valle, nella catena della produzione, favorisce la regolarità fiscale a monte.
Se il cittadino compra con scontrino l'esercente deve comprare con fattura e perfino regolarizzare la commessa, per ragioni di conto economico ben note ai contabili. Altrettanto dovrebbe fatturare il produttore che vende al grossista e così via, risalendo la corrente fino alla materia prima.
Ci aveva mai pensato, Sig. Befera? Chi prima di Lei certamente no, sennò si sarebbe imposto al consumatore, pena sanzioni, di uscire dal negozio e dal bar con lo scontrino fiscale.
Temo che ai vertici della nostra struttura statale della finanza ci siano soggetti non adeguati al ruolo.
Invece ai politici queste manchevolezze si possono perdonare per motivi prettamente elettorali...

Giorgio

sabato 1 ottobre 2011

Esporre i doppi prezzi

Ricordo che in occasione del passaggio dalla lira all’euro fu istituito presso ogni Prefettura un Comitato di controllo con l’incarico di verificare se gli esercizi commerciali si attenessero all’obbligo dell’esposizione del doppio prezzo (espresso in lire e in euro).

Una iniziativa simile potrebbe essere presa dalle Autorità competenti al fine di verificare se l’aumento dei prodotti in vendita corrisponde all’aumento dell’1% dell’Iva.

Tale controllo sarebbe necessario, visto che si registrano aumenti non in linea con quelli previsti, naturalmente a danno dei consumatori e della ripresa economica.

Rino Impronta

La lettera segreta (ora non più) della BCE


Cari Buckler,
meglio tardi che mai. Finalmente conosciamo il contenuto della famigerata lettera inviata dalla BCE al nostro governo ai primi di agosto (della serie, mai una volta che nella cassetta della posta ci sia qualcosa di buono).
Strana la coincidenza della pubblicazione subito dopo la lettera di Buckler al Corriere del 26 settembre "Se la BCE non svela la sua missiva".
Non importa. Quello che conta è che sia stata pubblicata e a quanto sembra i mercati non sono crollati, vero Trichet?
Da cittadino che non capisce continuo a chiedermi che bisogno c’era, da parte del Governatore della Banca d’Italia, d'andare a Francoforte per spedire e firmare una lettera segreta al suo Governo. Mi ricorda certi comportamenti condominiali per cui si manda una lettera all’amministratore per comunicare qualcosa all’inquilino di fronte. Suonare il campanello e dirglielo in faccia, no eh? Va beh. Nell’era della globalizzazione, della comunicazione globale, della conoscenza interplanetaria noi italiani ci dobbiamo anche barcamenare tra lobby sotterranee, P2, P3, P4 e lettere segrete. E’ come se in un Paese una persona fosse costretta a scrivere lettere firmandosi con uno pseudonimo per esprimere liberamente le proprie idee e avere visibilità. Non sarebbe un Paese normale. Appunto.

Torniamo alla lettera. Non essendo un economista mi sento titolato a parlare di manovre, pareggi di bilancio e quant’altro. (se questa qualcuno non la capisce giuro che vengo lì).

Ho qualche dubbio su alcune richieste. Ridurre il costo dei dipendenti pubblici? Di tutti indistintamente senza guardare il merito? E’ giusto? Dei dirigenti sicuramente, visti i risultati. Possibilità di licenziare? Negli Stati Uniti nemmeno esiste un contratto nazionale. Le cose vanno forse meglio?
Non so, ma tagliamo corto. Voglio scrivere anch’io una lettera (ormai mi sono montato la testa, lo so) al nostro governo.

“Caro Primo Ministro (il caro non è riferito a quanto ci sta costando, giuro), qualche milione d'italiani ha discusso della situazione e ritiene essenziali le seguenti misure:

1. Un impegno costante per ridurre e combattere l’evasione fiscale che sottrae allo Stato 120 miliardi l’anno e la promessa immediata di abbassare il carico fiscale su dipendenti, pensionati e imprese.

2. L’impegno a eliminare la corruzione che ci costa 60 miliardi l’anno.

3. L’immediata eliminazione di tutti i privilegi della classe politica. La riduzione dei costi della stessa politica, cancellazione di prebende e vitalizi vari. (lo so questo punto è già più difficile)

4. Reintegrare in ogni decisione politica termini ormai desueti come giustizia ed equità, meritocrazia e correttezza.

Noi italiani confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.

Con quella poca considerazione che ormai ci resta ( e non per colpa nostra)

Johannes Buckler e qualche milione d’italiani.”

Cari Buckler, non so come reagirebbero le piazze finanziarie all’immediata attuazione di questa lettera. So però come reagirebbero molti di voi. Noi cittadini veniamo ancora prima dei mercati, vero?

Johannes Bückler

P.S. Un invito al futuro Presidente della BCE. La prossima volta che deve dirci qualcosa ci faccia la cortesia: suoni il campanello di fronte e ci informi direttamente. Grazie.