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giovedì 20 ottobre 2011

Pasolini e la violenza dei black bloc



Liberamente ispirata alla poesia che Pier Paolo Pasolini scrisse nel 1968 dopo gli scontri di Valle Giulia.

Voi stupidi black bloc, così vi chiamano per mitizzarvi, avete cancellato le ragioni vere e giuste dell’indignazione giovanile, siete i nipotini dei violenti degli anni Settanta che rovinarono le ragioni del ’68.
Avete facce di figli di papà sotto quei cappucci neri. Vi odio come odio coloro che usarono la violenza negli anni Settanta facendo disperdere quanto c’era di buono nel protagonismo giovanile di quel decennio. Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete pavidi, incerti, disperati, ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati:prerogative piccolo-borghesi, cari.
Ma siete vigliacchi e nascondete il volto. Quando oggi a Piazza San Giovanni avete attaccato i poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti.
Perché i poliziotti rischiano la loro vita a viso scoperto.
I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo di figli di papà, avete aggredito,
appartengono all’altra classe sociale.
I ragazzi che sfilavano pacificamente chiedevano che il loro futuro non fosse cancellato ma voi eravate lì per altre ragioni.
Anche a San Giovanni, oggi, si è così avuto un frammento di lotta di classe: e voi, cari (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi,mentre i poliziotti e gli indignati erano i poveri.
Oggi a Roma c’era un popolo colorato a viso scoperto che rivendicava il diritto al futuro.
E c’era la vostra marmaglia a viso coperto che a quel futuro non era interessata
e che cercava solo la violenza del passato. Sì, i vostri orribili slogan vertono sempre sulla violenza e non meritate altro che il disprezzo.
Perché tra voi e il potere non c’è ormai nessuna differenza e siete riusciti a fare ciò che il potere voleva: cancellare la ragioni della protesta e indignarci tutti.

GT (http://giovannitaurasi.wordpress.com)

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