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martedì 25 novembre 2014

Quando un tempo eravamo loro...


La storia ha inizio in una grande città dove gli abitanti del luogo convivono con 20.000 immigrati. "Convivere" è una parola grossa, perché i rapporti  non sono certo dei migliori. I cittadini locali non perdono occasione per accusare gli immigrati di accettare stipendi da fame rubando loro, in questo modo, il lavoro. Gli scontri sono ormai all'ordine del giorno e i rapporti sempre molto tesi. Gli immigrati non sono tutti cittadini modello, anzi. Alcuni di loro hanno precedenti penali. Altri, dopo essere sfuggiti a mandati di cattura nel loro Paese, sono arrivati in città pronti a delinquere di nuovo.

A questo punto avrete certamente collegato il racconto alla situazione italiana e al difficile rapporto con gli immigrati. Niente di cui meravigliarsi. Ma questa storia è leggermente più complicata…e viene da lontano.

Ricominciamo, ma questa volta con più precisione.

New Orleans (Louisiana) 1890 

Gli abitanti sono 242.000 e 20.000 di questi sono immigrati italiani. A parte qualche centinaio di malavitosi (due le organizzazioni criminali “Mafia” e “Mano nera”) gli italiani fanno solitamente i lavori più umili e faticosi: braccianti agricoli, calzolai, minatori, lavoratori delle ferrovie, spazzini, stagnini. Se sono fortunati fruttivendoli o venditori ambulanti. Malgrado ciò la convivenza è difficile e i cittadini americani non perdono occasione per accusare gli italiani di accettare stipendi da fame rubando loro, in questo modo, il lavoro

Il clima in città 

Il senso comune del cittadino americano verso gli italiani è di avversione. Dei nostri connazionali dicono : “Le condizioni primitive in cui essi vivono li portano a trascurare le elementari norme igieniche”.
"In caso di epidemie rifiutano l’accesso nelle loro case agli ufficiali sanitari".
Ebbene, si può biasimare l’americano che in tali casi prova una tal qual ripugnanza?

Uno dei motivi per cui l’italiano è considerato di razza inferiore è la sua familiarità con i neri. "Convive persino con donne di colore e questo è chiaramente un insulto alla razza bianca americana”.
Gli italiani sono considerati dalla collettività (insieme ai cinesi) non appartenenti alla razza bianca. La gente non sopporta che un barbitonsore (il barbiere) italiano faccia barba e capelli indifferentemente a bianchi e neri invece di avere la stessa ripugnanza, innata nei bianchi americani, verso gli uomini di colore.

15 Ottobre 1890 

Oggi è stato assassinato il capo della Polizia di Nuova Orleans, David. C. Hennessy. Certamente una figura ambigua vicina, cosi si dice, a una delle famiglie mafiose del luogo. Il delitto può avere a che fare con l’arresto di due affiliati della famiglia Matranga da parte della Polizia. Le indagini si sono concentrate subito sugli immigrati italiani. Si racconta per una frase sussurrata dall’uomo prima di morire: “Sono stati i Dago!”. Ed essendo "Dago" uno dei tanti termini dispregiativi con cui vengono definiti gli immigrati italiani…

Il clima non è certo migliorato dopo il discorso del sindaco della città Joseph Shakespeare:” Il clima mite, la facilità con la quale ci si può assicurare il necessario per vivere e la natura poliglotta dei suoi abitanti hanno fatto sì che, sfortunatamente, questa parte del Paese sia stata scelta dai disoccupati e dagli emigranti appartenenti alla peggiore specie di europei, gli italiani. Gli individui più abietti, più pigri, più depravati, più violenti e più indegni che esistono al mondo, peggiori dei negri e più indesiderabili dei polacchi. Dobbiamo dare a questa gente una lezione che dovranno ricordare per sempre”.

Nei giorni successivi un centinaio di immigrati italiani viene arrestato. Sono sospettati di essere autori o complici del delitto.

Novembre 1890 

Nove immigrati italiani sono accusati di essere gli esecutori materiali dell’uccisione del capo della Polizia. Vengono processati.

Marzo 1891 

Oggi si è concluso il processo con un verdetto di assoluzione per tutti gli imputati.

La reazione 

Gli immigrati possono delinquere tanto sanno che poi la passano sempre liscia. Il solito processo farsa”, si dice in città.

La notizia non è piaciuta allo sceriffo Gabriel che da bravo razzista ha emesso un bando pubblico “Tutti i bravi cittadini sono invitati a partecipare all´assemblea convocata sabato 14 marzo alle 10 alla Clay Statue, per prendere provvedimenti rispetto al fallimento della giustizia nel caso Hennessy. Arrivare pronti all’azione

Tremila cittadini si si sono presentati armati di asce, fucili e bastoni. Abbattuti i portoni laterali d’ingresso della prigione, hanno giustiziato senza pietà i prigionieri italiani non ancora liberati (i 9 più altri 2 italiani presenti nelle prigioni) con decine di colpi di fucile e pistola.
Tra questi Antonio Abbagnato, impiccato ad un albero ed  Emanuele Polizzi, appeso ad un lampione e finito a colpi di pistola.

Una delle figure maggiormente conosciute in città, l’avvocato Parkeson, pare abbia ringraziato i suoi concittadini dicendo “Vi ho chiamato per compiere tutti insieme un dovere, e questo dovere è stato compiuto. Ora tornate a casa e Dio vi benedica".

Il governo statunitense è intervenuto vietando qualsiasi rappresaglia...ma è troppo tardi.

Si conclude così quello che passerà alla storia come il “Linciaggio di New Orleans”. 

Conclusione

Gli italiani sottoposti a quel processo furono tutti assolti. Non poteva essere diversamente poiché gli arresti erano stati effettuati a casaccio. (Pietro Monastero era solo un calzolaio italiano che aveva il negozio di fronte al luogo dove il capo della Polizia era stato ucciso). Vero è che alcuni degli italiani linciati non erano certo cittadini modello. Antonino Marchese aveva precedenti penali in Italia. Giuseppe Jato aveva fama di essere un mafioso, mentre Rocco Geraci, di Palermo, era emigrato perché colpito da mandato di cattura. Ma negli undici c’era anche Vincenzo Traina che sia in Italia che a New Orleans aveva mantenuto una condotta irreprensibile. Antonio Abbagnato, di Palermo che insieme a Girolamo Caruso di Palermo, Pietro Monastero di Caccamo, Antonio Scalfidi di Patti, Emanuele Polizzi e Loreto Comitis non avevano mai avuto precedenti penali. Insomma, della brava gente. E comunque, per l'omicidio del capo della Polizia, erano stati tutti assolti. 

Dopo l’eccidio il nostro Governo si mosse subito anche se inizialmente impreparato ad affrontare un’eventuale crisi diplomatica. La stampa americana motivò il linciaggio col fatto che comunque gli immigrati italiani avevano portato la mafia a Nuova Orleans. Dimenticando di sottolineare che il Capo della Polizia era corrotto e al servizio di una delle due fazioni malavitose italiane della città. 

La controversia diplomatica con gli Stati Uniti durò circa un anno. Il Governo italiano portò all’attenzione del Congresso americano il problema della tutela degli immigrati italiani. Problema che il Congresso discusse, firmando in seguito alcuni progetti di legge in tal senso. 


Il Presidente degli Stati Uniti Harrison, nel suo discorso annuale, fece esplicita condanna del linciaggio di Nuova Orleans e propose per le famiglie delle vittime del linciaggio un’indennità di 125.000 franchi. Soldi che le Famiglie aspettarono invano

Johannes Bückler

P.S. Vi state forse chiedendo se qualcuno pagò per il linciaggio? In effetti alcuni linciatori furono arrestati, ma il 5 maggio 1891 il Gran Giurì di Nuova Orleans stilò un rapporto che di fatto li scagionava. La giustificazione? Non era possibile processare un’intera città per aver preso, senza alcuna premeditazione, una misura anche se estrema. 



martedì 4 novembre 2014

E lo chiamavano governare (14)


Il patto della staffetta.

28 novembre 1986 

Dopo essersi garantito l’avvicendamento a Palazzo Chigi, Ciriaco De Mita dimostra di non sapere esattamente come comportarsi. In primavera il Presidente della Repubblica manderà alle Camere il nuovo Presidente del Consiglio. Un democristiano naturalmente. Però lui vorrebbe restare a piazza del Gesù. Ad Andreotti e Forlani la cosa non par vera e si dimostrano subito entusiasti della cosa. Ora si tratta solo di aspettare. La primavera non è lontana.

17 Febbraio 1987 
Oggi Craxi è stato ospite della trasmissione Mixer di Giovanni Minoli. Nell’intervista in pratica ha sconfessato il famoso “patto della staffetta” di cui De Mita si è molto speso per tenere buono il suo partito.
Il patto prevede (o meglio prevedeva) in primavera il passaggio delle consegne. Craxi se ne deve andare lasciando il posto a un rappresentante della Democrazia Cristiana. Invece...


Craxi si è presentato alla Camera per liquidare la staffetta, sostenendo che è: "un’invenzione e un abuso"
L’intervista a Minoli fu una provocazione premeditata da Craxi. Infatti, prima di iniziare la trasmissione, aveva chiesto a Minoli se fossero presenti dei giornalisti e alla risposta affermativa aveva sorriso. Terminata la registrazione commentò: ”E così abbiamo liquidato pure la staffetta”.
In quel momento non immaginava che, tra poco, a essere “liquidato”  sarebbe stato solo lui.

19 febbraio
La rappresaglia è iniziata. Sul decreto sulla fiscalizzazione degli oneri sociali la Dc ha votato col Pci e i missini. In pratica il Senato ha respinto tutti gli emendamenti proposti dal Governo. Il decreto è stato approvato con  una regalia agli agricoltori. In vista delle elezioni la Dc ha cominciato a seminare. Nella “raccolta voti" è maestra.
La spaccatura ormai è netta e sicuramente ci saranno ripercussioni nei prossimi giorni.

20 febbraio
Il gioco ormai si fa duro tra Dc e Psi. De Mita ha dichiarato:“E’ finito il tempo delle parole, comincia quella dei fatti. I democristiani si sentono traditi perché è stata rimessa in discussione la staffetta”. 
Non contento ha ricevuto al secondo piano di palazzo del Gesù i direttori dei maggiori istituti demoscopici per avere previsioni sul futuro elettorale. E chi vuole intendere intenda. 

4 marzo
Craxi si è dimesso.


9 marzo
Cossiga ha affidato l’incarico di formare un nuovo governo a Giulio Andreotti. 

25 marzo
Andreotti ha fallito. L’incarico viene affidato a Nilde Iotti.

31 Marzo
Nilde Iotti torna da Cossiga dicendo che esiste ancora la possibilità di un pentapartito.

7 Aprile
Cossiga respinge le dimissioni di Craxi e lo rimanda alle Camere.

9 aprile
La Dc (incavolata nera) ritira i suoi ministri dal Governo.

10 Aprile
Craxi rassegna di nuovo le dimissioni. Cossiga assegna l’incarico a Scalfaro.

14 Aprile
Scalfaro torna da Cossiga per comunicare l’esito negativo del suo tentativo.

15 aprile
Cossiga incarica Fanfani.

19 aprile
Governo fatto. Si va alle Camere.

Craxi non si è presentato alla cerimonia  per il rituale passaggio di consegne. Ha mandato  il fido Amato.

28 aprile
Il Governo Fanfani non ottiene la fiducia Si va a votare il 14 giugno. Un Governo elettorale a trazione democristiana. 

Durante la crisi di governo i partiti non si fermarono. C’erano da spartire le nomine alla Rai. 

Ricordate il contratto dei medici? Fu  firmato l’8 aprile proprio nello stesso momento delle dimissioni di Craxi. 15 mesi di scontri, di scioperi selvaggi. Mentre il Governo cercava disperatamente di tenere sotto controllo il deficit (si fa per dire…..tenere sotto controllo 100.000 miliardi di deficit), loro continuarono tranquilli. Il costo complessivo (si cercò di contenerlo a 1.000 miliardi) fu di 1.042 miliardi per i soli paramedici e 982 per il personale medico. In totale 2.024 miliardi di Lire. E ottennero questi aumenti: 
Medici a tempo pieno
Assistenti +41,11% - Aiuto + 41,14%  - Primario + 41,07%
Medici a tempo definito
Assistente +25,94% - Aiuto + 25,91% - Primario + 26,94%
Paramedici
Aumento medio di 155.000 Lire mensili oltre a tutti i benefici derivanti dalla revisione dell’inquadramento e dalla riparametrazione.
Inoltre:
115.000 capi operai passarono dal 4° al 5° livello con aumento stipendio del 16,5%.
160.000 infermieri salirono dal 5° al 6° livello – le caposala al 7° e i direttori all’8°
A tutti i medici venne aumentata indennità di pronta reperibilità del 40%. + incentivi di produttività dell’11,5%.
Agli assistenti con 5 anni anzianità doppio scatto.
L’orario di lavoro venne ridotto di due ore per tutti.
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Chiaro che dopo il rinnovo del contratto dei medici l’obiettivo dei 100.000 miliardi di deficit cominciò a scricchiolare. e non poteva essere diversamente. Per gli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici nella Finanziaria '87 erano stati stanziati 2.384 miliardi + 2.855 per i due anni successivi per un totale di 8.094 miliardi di Lire. Cioè il 13% di aumento medio per coprire il tasso d'inflazione programmato (6% nell'86, 4% nell'87 e 3% nell'88). Nel febbraio '87 la Banca d'Italia fece sapere che probabilmente il 13% di aumento medio previsto sarebbe arrivato (con i nuovi contratti) al 15%. In pratica rifacendo i conti agli 8.094 miliardi dovettero aggiungere altri 1.500 miliardi. Ma rifacendo ancora i conti si accorsero che servivano invece 11.824 miliardi. In pratica avevano sbagliato tutte le stime. Ma era facile prevederlo se ad ogni contratto inserisci clausole che prevedono aumenti di anzianità non previsti, agevolazioni per passaggi a livelli superiori in modo automatico o indennità varie a destra e a manca.

Ricordo che quando ne parlai con un vecchio democristiano la sua risposta fu: “Tranquillo, lo sconquasso dei conti pubblici di regola va di pari passo con un aumento di voti nelle urne elettorali”. Già. 

Resta solo da chiedersi dove ci porterà questo continuo indebitarsi. Fino a quando reggerà il sistema? Non ci si può indebitare all’infinito. Mio padre (imprenditore) odia fare debiti. Continua a ripetermi che quando hai molto, ma anche molti debiti, non ti puoi considerare ricco.

Il deficit (e con esso il debito) stava crescendo in un modo incredibile. Lo sapevano tutti, cittadini compresi. Malgrado ciò continuarono a chiedere sempre di più. Anche senza Governo.

I pensionamenti anticipati a carico dello Stato, l’assunzione di dipendenti pubblici malgrado il blocco delle assunzioni, 7 miliardi per il settore del pomodoro (una regalia), e così via...

Sia chiaro, io tengo via tutto. Non vorrei che fra 20 o 30 anni qualcuno si metta a tranciare giudizi dimenticando com'è stato governato il Paese in questi anni. Creando ricchezza, ma depredando il futuro dei nostri figli. Che, ne sono certo,  non ce lo perdoneranno mai.

Ah, dimenticavo. Craxi lasciò fare, convinto che prima o poi sarebbe tornato alla guida del Paese. Si sbagliava. Quella fu l'ultima volta. Non ci tornerà mai più. 

Al prossimo assalto alla diligenza…

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L'enorme debito pubblico che abbiamo (e che blocca il Paese), non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

E lo chiamavano governare. (1) (2) 3 (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11) (12) (13) (14) (15)

lunedì 3 novembre 2014

E lo chiamavano governare (13)


Craxi II

Ottobre 1986 - Finanziaria ’87 

7.500 miliardi di soli investimenti e 750.000 posti di lavoro. Tra gli investimenti una trentina di progetti triennali per piccole e grandi imprese. Per esempio 124 miliardi al Ponte sullo Stretto (sich!), 400 miliardi alla tangenziale di Napoli, 120 miliardi al prolungamento della metropolitana di Roma, 80 al recupero del barocco siciliano e 2.700 miliardi a progetti “non definiti ” della regione Calabria (che tradotto significava stipendi a forestali che li incassavano persino da latitanti).

Questo l’ambizioso obiettivo del governo per i prossimi 3 anni. Il ministro del lavoro Gianni De Michelis l’ha appena definito “lo sforzo più grande dall’Unità d’Italia”. Non è dello stesso parere la Corte dei Conti che in audizione alla Commissione Bilancio definisce invece la manovra”troppo asciutta”. Inoltre mancano tutte le misure operative che rendono il giudizio praticamente impossibile. La riunione si è chiusa con un problema e un giallo. Il problema: le Regioni vogliono altri soldi per finanziare programmi di sviluppo. Servono quindi altri 1.000 miliardi. Il giallo: dalla Finanziaria sono spariti 4.000 miliardi destinati al Sud. Erano 7.800, ma sulla tabella ora c’è scritto 3.800 miliardi. Un giovane medico napoletano, Presidente della commissione Bilancio, definisce la cosa “vergognosa”. Il suo nome? Paolo Cirino Pomicino.

Di Paolo Cirino Pomicino si è scritto molto. Da Presidente della Commissione Bilancio era solito tenere congelata la finanziaria per un mesetto. Quando ne usciva, non era più la stessa. O meglio, i saldi erano gli stessi, anche se c'era sempre qualcosa in più. Nella finanziaria ’87 il deficit programmato era 100.000 miliardi? Lui "rimodulava", ma sempre per 100.000 miliardi di deficit. (C'è da dire che come modulava lui non modulava nessuno). A saldo invariato riusciva però a inserire sempre qualche migliaio di miliardi per Napoli e la Campania. C'era la voce “Metropolitane”? E lui  aggiungeva 50 miliardi per quella di Napoli. “Borse di studio”? E lui ne inseriva 3.500 al Sud e così via. Il Sole 24 Ore definiva questa modulazione “l’effetto Pomicino”. 

24 ottobre 
Dopo il sì della Commissione, la Finanziaria approda oggi in aula. Pomicino ha dichiarato”Il quadro della compatibilità finanziaria è stato mantenuto". Il fabbisogno dello Stato resta fermo a 100.000 miliardi (bontà loro). Anche Goria è soddisfatto. La parola d’ordine della finanziaria è: “freno alle rivendicazioni salariali e rilancio degli investimenti pubblici (soprattutto a favore del Mezzogiorno). Quale clima troverà il passaggio in aula? Difficile dirlo. Vedremo. Anche alla luce dei 600 emendamenti previsti da parte del Pci.

Mentre Goria parlava di “freno alle rivendicazioni salariali:”l’Ufficio di Presidenza di Montecitorio pensò bene di aumentare gli stipendi a tutti i Parlamentari. 

La sola indennità salì a 6.195.000 più 500.000 al mese per rimborso taxi (di più se abitava a più di 50 km da un aeroporto), ai quali venivano aggiunti 830.000 Lire di diaria, più 300 francobolli (al mese), più 10.000 scatti telefonici l’anno. Inoltre la Presidente della Camera ottenne un’indennità aggiuntiva di 4.500.000 al mese lordi. Di più. I deputati poterono avere degli assistenti. La spesa stanziata per il 1987 fu di 20 miliardi di Lire. 


4 Novembre 
Due parole sulle “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” così si chiama, in effetti, la Finanziaria.

Alcuni stanziamenti: 70 miliardi per il 1987 e 80 miliardi per il 1988  e il 1989 al…terremoto del Belice. (avvenuto nel 1968).
4.464 miliardi per ripianare i debiti delle aziende di trasporto. 710 miliardi per costruire alloggi ai dipendenti delle Ferrovie. 710 miliardi per riequilibrare bilanci delle Ferrovie (e la possibilità di indebitarsi per altri 10.000 miliardi). D’altronde Ligato ha appena promesso che il sistema ferroviario (con questi soldi) avrà carrozze televisori e telefoni in ogni cabina e treni turistici con dancing e sale convegno. (Vedremo). 1.054 miliardi per il fondo pensioni ai ferrovieri. 870 miliardi per la riparametrazione degli stipendi dei dipendenti delle Usl. I 2.700 miliardi alla Calabria. 160 miliardi per ripianare debiti di ospedali. 153 all’editoria. 40 milioni alla ceramica artistica (??’). 5 miliardi per la chiusura dei giardini zoologici. 1.400 miliardi per la ristrutturazione dell’amministrazione finanziaria. 2.193 miliardi per “il riordino dei ruoli” del personale Anas e 1.225 per quelli dell'Aima. 2.384 miliardi + 4.560 miliardi nei due anni successivi per gli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici. E così via.

Un capitolo a parte meritano i soldi destinati al Mezzogiorno. Tra questi la “Gestione fuori bilancio per gli eventi sismici nel Mezzogiorno”. Sono 17 leggi con centinaia di centri di spesa libere di spendere a piacimento. Tra queste la famigerata 219 del 1981.
Al Titolo VIII si occupa della ricostruzione di 20mila senzatetto a Napoli. All’inizio sono stati stanziati 1.500 miliardi di Lire.
Nel corso del tempo le autorizzazioni a spendere sono arrivate sino a 11.000 miliardi. Quanto fa 11.000 miliardi diviso 20.000 case? Ecco, appunto. Fanno 550 milioni a testa. Niente male per una casa. Quante di queste case sono state costruite a oggi? Praticamente nessuna. I soldi sono stati spesi per altro. Questo non ha impedito di inserire nella finanziaria '87 altri 1.792 miliardi per il 1987 e 530 miliardi per il 1988 destinati a costruire sempre i 20.000 alloggi. (Più altri 1.700 miliardi per la costruzione di altri alloggi colpiti dal sisma)

14 novembre 
Nella finanziaria non è incluso il contratto dei medici ospedalieri. Ecco perché. Il governo ha appena trovato 700 miliardi per chiudere il negoziato per il contratto dei medici ospedalieri.
Corrisponde a una rivalutazione degli stipendi del 35% per i medici a tempo pieno e del 20% per quello a tempo definito. Purtroppo, per il governo, le 11 sigle dei sindacati autonomi hanno risposto picche. Quell’aumento è troppo poco. Ormai è scontro non solo col Governo, ma anche con i sindacati confederali. La situazione è confusa anche se Donat-cattin e Gaspari hanno incontrato Pizzinato. Marini e Benvenuto che rappresentano Cgil, Cisl e Uil. Se non si trova una soluzione, i medici minacciano scioperi a oltranza.
 
15 novembre 
L’accordo per la spartizione delle banche, tra i partiti di governo. è vicino.
La sollecitazione del Presidente della Repubblica e soprattutto il via libera dell'assegnazione della Cariplo alla Dc, ha sbloccato il tutto.
La spartizione è stata giudicata da tutti “compiuta con estrema correttezza e scrupolo costituzionale”. (ma quando????)






Sono convinto che questa Finanziaria debba essere incorniciata e lasciata ai posteri. Un giorno, quando i nodi verranno al pettine, (e verranno) qualcuno leggerà il testo (e soprattutto le tabelle allegate) e capirà. Anche se troppo tardi.

(Leggi : Tabella A - Tabella B - Tabella C - Tabella D

Riguardo i soldi stanziati per il terremoto intervenne la Corte dei Conti (anche se con la solita bacchettata inutile). Fece sapere al Paese che tutti quei soldi erano serviti a pagare interventi senza nessuna logica, senza controlli e senza risultati. Informò tutti (invano) che gestioni chiuse da 4 anni continuavano a spendere invece di restituire i soldi. Che 800 organismi delegati a spendere per il sisma non avevano ancora fornito un rendiconto. Che soldi destinati a ricostruire erano stati usati per pagare straordinari (effettuati? Non si sa). Ci raccontò che a Napoli su 27 infrastrutture che dovevano costruire abitazioni solo due avevano cominciato a fare qualcosa. Che per la ricostruzione delle industrie colpite da sisma erano già stati spesi 1.700 miliardi. A fronte di 1.030 miliardi stanziati. Che invece di ricostruire, i finanziamenti si erano persi in mille rivoli, in mille centri di spesa senza rendiconti. Insomma. Che migliaia di miliardi erano stati gettati al vento. Una cosa però la Corte dei Conti non ci disse: che molti altri miliardi si sarebbero aggiunti in futuro.

Qualcuno vorrà sapere come andò a finire la trattativa sugli aumenti ai medici ospedalieri. Ricordate? Era stato offerto loro un aumento del 35% per i medici a tempo pieno e del 20% per quelli a tempo definito. Ma i sindacati autonomi (11 sigle) avevano risposto che era troppo poco. Dopo due mesi di scontri ottennero… il 41% di aumento i primi e il 26% i secondi. Non solo. Tutti sapevano che era malcostume per molti medici "quello di preoccuparsi poco della sanità pubblica e molto dei loro studi privati". Nella trattativa fu inserito allora una sanatoria per questo malcostume fatto di soprusi e malversazioni, Anzi, persino una selva di promozioni a tutto campo.
Goria si rifiutò di firmare perché disse:“significherebbe premiare i furbi a danno degli onesti”. Il contratto però fu firmato (da altri) il 30 aprile dell’anno dopo. Fu stralciata la parte della sanatoria, ma tutti sapevano che il motivo era uno solo: quello di poterne allargare le maglie. Più furbi sanati più voti. Elementare!



Al prossimo assalto alla diligenza…

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L'enorme debito pubblico che abbiamo (e che blocca il Paese), non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

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