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domenica 13 luglio 2014

L'allergia al POS, un regalo agli evasori


Caro Direttore,
lo ammetto, sono allergico al contante. E’ più forte di me.
Ormai pago con moneta sonante solo il giornale che acquisto ogni mattina sotto casa e nulla più in attesa di poter fare anche questa spesa con una carta o meglio ancora con un’applicazione del mio smartphone.
Non ritengo di essere un marziano, anzi. Ormai il mondo intero si avvia verso un uso sempre più diffuso del pagamento elettronico.
Secondo la Banca Centrale Europea, se in Italia l’86% delle operazioni di pagamento avviene ancora con denaro tradizionale, la media europea è ormai del 59%. Il pensiero corre all’obbligo del POS (il lettore di carta di credito o Bancomat) per professionisti e imprese appena entrato in vigore.
Come sempre non sono mancati i politici di turno che, per accaparrare consenso, hanno definito l’obbligo “un regalo alle banche”.
Troppo difficile per loro arrivare a pensare che l’obbligo possa essere soprattutto “un servizio al cliente”.
Troppo complicato arrivare alla conclusione che, se questo Paese ha il record del sommerso e dell’evasione fiscale, qualcosa bisogna pur fare. Quando mai. Gli evasori (che sono tanti e votano) devono continuare a dormire sonni tranquilli. E’ stato così con l’Imu, l’unica tassa pagata anche dagli evasori perché comunque possessori di prima casa (magari la seconda e la terza la occultano).
Abolita con applauso. Che teneri questi politici.
Ogni volta che qualcuno prova a far pagare le tasse a chi vive utilizzando servizi pagati da altri s’inalberano, non vogliono.
Tornando la Pos, un invito ai professionisti: non volete dare questo servizio?
Nessun problema, visto che non esistono nemmeno sanzioni. Noi consumatori (allergici al contante) cercheremo altrove.
Poi però non lamentatevi.

Un caro saluto

Johannes Bückler

13 Luglio 2014 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>

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