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lunedì 20 agosto 2012

Contro l'evasione un fisco amico. Ma si tolgano i beni ai furbetti.


Caro Direttore,
esattamente un anno fa la prima di una serie di lettere con cui Bückler ha cercato di scuotere tutti sul problema dell’evasione fiscale.
Diciamo che visti i precedenti l’anno non è passato inutilmente.
E’ stato introdotto un limite all’uso del contante (ancora troppo alto se pensiamo ai 60 miliardi di corruzione) e finalmente c’è la possibilità di incrociare dati, banche comprese. Si poteva fare di più.
Per esempio non si può lasciare i controlli sull’ultimo atto della filiera (leggi scontrini) e poco sulle fasi intermedie.
Per l’ennesima volta non si è preso in considerazione quel benedetto contrasto d’interessi.
Per mesi si è parlato di un accordo con la Svizzera per tassare i capitali detenuti illegalmente in territorio elvetico da cittadini italiani.
Siamo alle fasi finali (almeno sembra e sperando che nel frattempo i capitali non abbiano cambiato destinazione), ma si vocifera di un’aliquota del 25% (bassa) e mi chiedo perché con certi personaggi abbiamo sempre il braccino corto.
Si sono visti, quelli sì, molti blitz.
Per carità, sono efficaci, ma non riusciranno mai riportare l’evasione in un ambito fisiologico.
Quindi? Sia chiaro: se bastasse qualche ora di educazione civica Bückler sarebbe l’uomo più felice del mondo.
Ma l’evasione è a un livello così alto e radicato che c’è un solo rimedio in tempi brevi (perché di tempo ne rimane poco): via studi di settore, redditometri e spesometri vari.
Semplifichiamo e da oggi io Fisco mi fido di te.
Non è forse un “volto più umano” quello auspicato da tutti?
Ma a una condizione: se mi accorgo che fai il “furbetto” quando vi è sproporzione fra reddito e disponibilità di beni, devi provarne la legittima provenienza, altrimenti i beni vengono confiscati.
Se evadi il fisco, devi vivere in base al reddito dichiarato.
Credo che in questo modo si comincerebbero a vedere redditi credibili.
Sarebbe il Fisco dal volto amico degli altri Paesi, portato spesso come esempio da imitare, dimenticando però (che sbadati) che lì se ti beccano a fare il furbo di “volto amico” rimane ben poco.
In attesa (speriamo non vana) accontentiamoci dell’unico vero cambiamento avvenuto in questo anno: la gente per bene si è stancata e ha smesso di ammirare i disonesti.
E questo, per tutti i Bückler, è già molto.
Un caro saluto
Johannes Bückler

Leggi la lettera sul Corriere della Sera

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