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sabato 7 aprile 2012

Alcune domande alla BCE

Caro Direttore,
Bückler ha ricevuto ultimamente numerose mail con quesiti che riguardavano principalmente due argomenti.
I prestiti che la BCE ha fatto alle banche (tasso 1%) e non immessi ancora nel circolo produttivo e come predisporre al meglio una lotta all’evasione da parte dei comuni per un eventuale recupero di risorse.
Ho inviato quindi due mail il giorno 15 marzo.
Una alla BCE con le domande che mi erano state poste (per i prestiti alle banche) e una all’ufficio di un assessore della zona competente nel merito.
Non ci crederà (a dire il vero Bückler non aveva dubbi) la BCE, come a suo tempo con la famosa lettera inviata al nostro governo ai primi di agosto, mi ha già risposto.
Lei crede direttore che anche l’assessore farà lo stesso a breve?
Personalmente, non avendo avuto risposte ad altre mail e considerando che siamo lontani dalla campagna elettorale, la vedo dura.

Un caro saluto

Johannes Bückler

Per agevolare la lettura qui sotto troverete le risposte della BCE ad alcune domande che mi erano arrivate. Più sotto il documento originale.
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Egregio Signor Buckler,
Con la presente desideriamo confermare la ricezione della Vostra email datata 15 marzo 2012 inviata al Segretariato della Bce.
Le risposte alle sue domande sono indicate qui di seguito:

• Perché la BCE presta soldi alle banche a quel tasso e non può farlo agli stati (allo stesso tasso)?

Il prestito agli stati da parte della Bce e delle banche centrali dei paesi che fanno parte dell'area euro è esplicitamente vietato dall'Articolo 123 del Trattato, che le riportiamo qui sotto in forma integrale:
Articolo 123
(ex articolo 101 del TCE)
1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.

• Questo prestito aveva dei vincoli? Se si quali?

Esattamente come per tutti gli altri prestiti che la Bce concede a scadenza regolare agli istituti di credito operanti nell'area dell'euro, anche per le due operazioni a 3 anni è stato richiesto alle controparti (le banche) di depositare adeguate garanzie in forma di attività finanziarie corrispondenti al valore del prestito ottenuto più eventuali margini per coprire la Bce dai rischi associati a certi titoli.
Per quanto riguarda l'impiego della liquidità concessa, non esiste alcun vincolo di utilizzo. Le decisioni attengono alle sole banche così come qualsiasi altra decisione di investimento.

• Al momento le banche non hanno rimesso nel circolo produttivo quei soldi. Esiste una spiegazione? E possono farlo fino alla scadenza?

Il comportamento delle banche è estremamente diversificato anche per quanto riguarda l'impiego della liquidità ottenuta nelle due operazioni a tre anni (e nelle altre). In generale, la Bce valuta positivamente il primo impatto delle operazioni a tre anni per quanto riguarda sia la stabilizzazione dei mercati finanziari sia dell'attività creditizia nel complesso dell'area dell'euro. Ulteriori miglioramenti sono attesi in futuro.

Distinti saluti,
EUROPEAN CENTRAL BANK
Directorate Communications
Press and Information Division
Kaiserstraße 29
D-60311 Frankfurt am Main


Vedi la risposta originale della BCE

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