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venerdì 13 aprile 2012

L'errore di aumentare l'Iva e non tagliare

Caro Direttore,
con l’arrivo dell’Imu la pressione fiscale per il 2012 è prevista intorno al 45%. Basta e avanza per ritenere che non esista più spazio per un ulteriore aumento di tasse.
Purtroppo il Decreto Salva-Italia che conferma la clausola di salvaguardia sull’Iva già prevista dal governo Berlusconi, potrebbe dare il colpo definitivo alla ripresa di questo Paese.
Se non si riuscirà a reperire risorse sufficienti scatterà un aumento dell’aliquota sui consumi.
In pratica da ottobre ci sarà un rialzo dell’IVA dal 21% al 23% e dal 10% al 12% più un ulteriore aumento dello 0,5% dal 2014.
Bückler lo ritiene un grave errore che causerebbe un probabile affossamento dell’economia di questo Paese.
Un’imposta di questo genere soprattutto non è equa perché colpisce indistintamente tutti e in particolare molte delle famiglie che già oggi faticano ad arrivare a fine mese.
L’unica conseguenza sarà una flessione dei consumi che oltre alle famiglie colpirà il commercio e le aziende che operano sul mercato interno. E tutto questo in una fase già recessiva.
Alcuni dati stabiliscono in 300 euro annui per una famiglia con un figlio, 400 con tre figli e via a salire.
Possibile che non ci siano alternative? 800 miliardi di spesa pubblica sono tutti indispensabili?
Un’occhiatina (eufemismo) dentro vogliamo mettercela?
Molto si recupererà dalla lotta all’evasione.
Utilizzare quei soldi (non messi a bilancio) per evitare ulteriori salassi?
E nella stessa lotta all’evasione si è fatto tutto il possibile?
Con i piccoli e medi evasori sicuramente, ma con i grandi?
Se è vero che è in atto una fuga di capitali verso paradisi fiscali, che dice di organizzare una spedizione per recuperarli?
Insomma, il governo cerchi risorse da qualche altra parte senza pensare ad aumenti di IVA.
Oltretutto direttore, indovini qual è l’imposta più evasa in Italia? Ecco, appunto.

Un caro saluto

Johannes Bückler

P.S. Comica la reazione dei partiti sull’uso improprio del finanziamento pubblico. “Queste cose non le tollereremo più!!!”. Loro. Figuriamoci noi.


Leggi la lettera sul Corriere della Sera

2 commenti:

  1. Inviamo il messaggio alla politica, se non rendono i saldi dovuti a rimborsi elettorali e rinunciano ai futuri rimborsi, noi cittadini non pagheremo la prima rata IMU

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  2. Strano che nel nostro Paese sia sempre la magistratura ad avvisarci di un problema (19 anni dopo). O forse tanto strano non è.

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