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domenica 20 ottobre 2013

La legge di stabilità e l'evasione fiscale.


Caro Direttore,
molte le attese riguardo alla legge di stabilità che ormai, visti i continui aggiustamenti, dovrebbe essere rinominata “legge d’instabilità”.
Sul fronte fiscale si legge testualmente “Con le misure disposte nel provvedimento si avvia un percorso di riduzione del carico fiscale sulle famiglie”.
Un percorso appena appena iniziato poiché il Tesoro ci informa: “i lavoratori che percepiscono un reddito lordo annuo tra 15.001 e 20.000 euro registreranno un sollievo fiscale pari a un risparmio di 152 euro anno”. Risparmio, bene dirlo, che corrisponde a 12 euro mensili e poco più.
Quindi tutto bene? Non proprio. Non fai a tempo a festeggiare per i 12 euro pronto a buttarti a capofitto in spese pazze per rilanciare i consumi, che ti avvisano che dal prossimo anno ci sarà però un taglio lineare delle detrazioni (lo sapevo!).
E se qualcuno ha pure qualche risparmio in BOT via altri euro per una nuova supertassa sui conti di deposito (e già i 12 euro ce li siamo giocati).
In attesa di conoscere quanto ci costerà la Trise, che sostituirà Imu e Tares più Tasi e Tari (giuro non è uno scioglilingua), possiamo solo augurarci che il passaggio parlamentare possa migliorare provvedimenti che appaiono veramente poca cosa.
Pochi ricordano infatti che nella finanziaria del 2007 Prodi fece un abbattimento del cuneo fiscale più o meno con questi numeri e il risultato fu sostanzialmente nullo per l’economia e i conti del Paese.
Certo, i margini di manovra non sono molti quando si rinuncia (di fatto) a colpire seriamente 150 miliardi di evasione fiscale annua.
E questo è il risultato: andare a recuperare i soldi del maltolto nelle tasche dei derubati. Come sempre.

Un caro saluto

Johannes Bückler

20 Ottobre 2013 Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>

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