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mercoledì 7 dicembre 2011

La nave Euro nella tempesta.

Caro Direttore,
approfittando della consueta ospitalità Bückler vorrebbe fare una piccola divagazione sull’Euro.
Quando si decise di varare il transatlantico di nome Euro sostituendo le barchette che ognuno usava per navigare in Europa, Bückler aveva qualche dubbio.
Già il fatto che la Germania fosse pappa e ciccia con la Francia non gli andava giù, e non solo perché gli stessi francesi avevano pensato bene di tagliargli la testa nel lontano 1803.
I motivi erano diversi, non ultimo il fatto che non si comprendeva bene sia la rotta che la composizione dell’equipaggio, comandante in testa.
Probabilmente se alcune diffidenze di allora fossero state ascoltate ora la navigazione sarebbe più tranquilla.
Dimentichiamo però il passato.
Oggi che la nave Euro è stata varata, che bene o male è rimasta a galla malgrado sia stata nel corso degli anni sballottata di qua e di là, ora che dalla burrasca è finita in una tempesta di notevoli dimensioni, Bückler non capisce (e quando mai comincerà) il perchè tutti si affannino a dare per certo l’affondamento invece di darsi da fare per tenerla a galla 'sta benedetta o maledetta nave.
Vede gente che corre avanti e indietro generando solo allarmismo.
Altri che vorrebbero abbandonare la nave che, con la tempesta in atto, sarebbe un autentico suicidio.
Qualcuno che vorrebbe prendere decisioni riunendo il comandante e solo chi è imbarcato in prima classe senza coinvolgere tutto l’equipaggio, la seconda e la terza classe, chi sta in cambusa e chi nella sala motori.
C’è addirittura qualcuno che fa il tifo affinché la nave affondi, dimenticando che il mare sottostante è infestato da autentici pescecani.
Caro direttore, qui tutti si devono mettere in testa che la priorità assoluta è trovare il modo di tenerla a galla sta benedetta nave.
Cercare in tutti i modi di stabilire la rotta, l’inclinazione, chi fa cosa e come.
Dimenticare la pretesa di contare di più solo perché si è alloggiati in prima classe.
Smetterla di litigare su chi ha pagato il biglietto, su quanto ha pagato o su chi è salito magari clandestinamente senza averne i requisiti.
Dobbiamo fare sacrifici e metterci anche ai remi tutti se ce ne fosse bisogno.
Una volta arrivati in acque tranquille e ancorati al porto più sicuro allora e solo allora ognuno potrà scendere e andare per la sua strada, o come Bückler spera, si possa far tesoro degli sbagli fatti nella sua costruzione e gestione.
Magari riparare i danni e proseguire con una nave più sicura e un equipaggio più preparato.
Un caro saluto

Johannes Bückler

P.S. Un invito al comandante della nave Euro. Oltre a chi è imbarcato in prima classe provi ad ascoltare qualche italiano che sta in seconda classe. Forse gli italiani sanno poco di fisco e di come far pagare le tasse a tutti, ma viste le migliaia di Km di coste e la secolare tradizione marinara vuole mai che siano proprio loro a trovare la soluzione per portarci in acque più tranquille.

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